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Occupazione artigianato vicentino II semestre 2022

Cavion (Confartigianato): “Dati positivi. Moda in ripresa, occupazione under 30 in crescita. Apprendisti ‘trasformati’ sempre più in lavoratori qualificati a tempo indeterminato”

Nel 2022 si conferma la crescita dell’occupazione dipendente artigiana che registra un aumento dell’1,9% rispetto all’anno precedente, superando così del 3% i livelli occupazionali del 2019, anno pre pandemia. È quanto rileva l’indagine congiunturale semestrale sull’andamento dell’artigianato vicentino realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Vicenza, che ha coinvolto 1.772 micro e piccole imprese per un totale di 10.627 dipendenti, e non mancano elementi positivi. A partire dai dati dei diversi settori che vedono la Moda tra quelli in cui maggiore è la crescita di occupazione (+4,4%), bene anche Artigianato Artistico e Orafo (+4,2%); e sopra la media provinciale anche Edilizia e Impianti (+2,6%), Legno e arredo (+2,5%) e Metalmeccanica, Chimica e Concia (+2%). Rallenta invece il Benessere (-3,8%).

Il settore Moda recupera terreno

“Il settore della Moda, penalizzato dalla pandemia, torna a mostrare il suo dinamismo e inizia a recuperare terreno. Tenacia e attenzione alle nuove richieste, come quella della ‘sostenibilità’ di processo e prodotto, non sono mai mancati e ora i risultati stanno arrivando – commenta il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion -. Il comparto casa si conferma uno dei più vivaci anche nella nostra provincia, si tratterà ora di capire quanto peseranno le scelte legate al Superbonus. Infine la Metalmeccanica che rappresenta a Vicenza una realtà solida che ha saputo investire in tecnologia e competenze restando così punto di riferimento per molti dentro e fuori l’Italia. Ricordo inoltre il recente accordo di filiera siglato con gli industriali che permetterà al settore di fare un altro salto di ‘categoria’ ”.

I territori

Passando ai territori i dati rilevano una forte crescita dell’occupazione dipendente nel Nord est vicentino che segna un +4,3% rispetto a fine 2021. Superiore alla media provinciale anche l’Ovest vicentino che segna un aumento dell’occupazione pari +2,3% nello stesso periodo. Variazioni positive, ma più contenute, pure per Alto vicentino (+1,4%), area Vicenza (+1,2%) e Area Berica (+0,5%).

Occupazione femminile in crescita

Quanto agli occupati si rileva una miglior performance per l’occupazione femminile che a fine 2022 cresce del 2,3% rispetto al 2021 (+1,7% quella maschile). La componente femminile rappresenta un terzo (34,3%) dell’occupazione dipendente dell’artigianato. Quanto alla provenienza: gli occupati stranieri registrano una variazione tripla rispetto alla media totale, pari a +6,2% rispetto al 2021, mentre gli occupati italiani crescono dell’1,3%. Gli occupati di nazionalità straniera rappresentano il 14,2% dell’occupazione dipendente delle imprese artigiane.
Ma che età hanno gli occupati nelle realtà artigiane? Per la quarta rilevazione consecutiva continua la ripresa dell’occupazione under 30 che a fine 2022 segna una crescita del 2,5% rispetto a un anno prima. Si conferma poi il trend che vede gli occupati dai 30 ai 50 anni registrare una leggera contrazione pari a -0,3% rispetto al 2021, mentre la classe di lavoratori over 50 cresce del 5,5%. Ma sono i dipendenti artigiani tra i 30 e i 50 anni a rimanere la classe più numerosa, rappresentando il 48,5% dell’occupazione, seguono gli over 50 (28,6%) e gli under 30 (22,9%).

“Bene che la componente femminile aumenti nelle nostre realtà magari assorbendo anche quella parte di forza lavoro che con la pandemia è stata espulsa da altri settori. Merita una riflessione il dato in costante crescita dei lavoratori over 50 che, se da un lato rappresentano una componente qualificata all’interno delle imprese, dall’altro si avviano alla pensione spesso senza che nessuno li sostituisca – continua Cavion -. Anche in questo senso vanno forse letti i dati sull’apprendistato: il nostro Osservatorio registra un calo degli apprendisti del 3,8% rispetto a fine 2021 (all’opposto cresce il numero di impiegati del 3,1% rispetto a fine 2021 e anche gli operai segnano un aumento del 2,2%); approfondendo il fenomeno attraverso i dati di VenetoLavoro osserviamo che nel periodo 2020-2022 le trasformazioni di contratti di apprendistato a contratti a tempo indeterminato nelle imprese vicentine sono cresciute del 37,9% rispetto ai tre anni precedenti. Questo conferma il carattere permanente dell’apprendistato che rappresenta una buona porta di ingresso nel mondo del lavoro. Quando un imprenditore trova un giovane motivato e capace, infatti, non se lo lascia certo sfuggire e trasforma, talvolta prima della sua scadenza naturale se la formazione si può dire conclusa, il contratto di apprendistato con uno a tempo indeterminato attraverso il quale può valorizzare al meglio questa risorsa”.

Dati incoraggianti

Dati quindi per molti versi incoraggianti ma resta sempre aperto il fronte dei fabbisogni occupazionali delle imprese vicentine che, secondo i dati Unioncamere – ANPAL, nel solo mese di maggio hanno una previsione di 6.510 entrate, ovvero 1.060 in più di quelle previste nel maggio dello scorso anno. Se si considera poi il trimestre maggio-luglio le entrate previste salgono addirittura a 20.940.
Le opportunità di lavoro di concentreranno per il 52% nel Manifatturiero e Costruzioni e il 57% delle entrate previste interesserà micro e piccole imprese. In 53 casi su 100 le imprese vicentine prevedono di avere difficoltà a trovare i profili ricercati, in primo luogo per mancanza di candidati. Le maggiori difficoltà di reperimento si riscontrano per gli Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (61,3%).

“Ancora una volta ci troviamo difronte ad aziende che, superata la pandemia, affrontato il caro energia e il costo delle materie prime, credono nel proprio lavoro al punto di investire non solo in tecnologia, innovazione e sostenibilità, ma anche nel capitale umano che è il vero cuore dell’artigianato – aggiunge il presidente – . Peccato che all’appello rispondano in pochi e spesso quei pochi non siano in possesso delle necessarie competenze richieste. Ancora su questo fronte ci siamo interrogati e, attraverso gli esperti dell’Associazione, cerchiamo di fornire una serie di indicazioni e servizi ai nostri artigiani su come individuare e assumere nuovi collaboratori e come poi trattenerli, ma anche come incentivare quanti già operano all’interno dell’azienda”.