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Missione esplorativa in Libano per conoscere le nuove opportunità di quel mercato per il settore orafo vicentino

Confartigianato Imprese Vicenza, nell’ambito delle attività rivolte ai mercati esteri, con la Sezione Internazionalizzazione ha organizzato una missione conoscitiva in Libano, paese che rappresenta un target di sicuro interesse per la manifattura vicentina. Vicenza, infatti, si posiziona al 4° posto tra le province italiane per maggiore propensione su quel mercato; mentre in termini di valore assoluto è la quinta provincia esportatrice.
Nel 2018 i prodotti che hanno preso la strada del Libano sono stati quelli dei settori: orafo con 17,2 milioni di euro (pari al 33,2% dell’export totale); Apparecchiature elettriche e non elettriche per uso domestico con 7,9 milioni di euro (15,2%); Macchinari ed apparecchiature con 7 milioni di euro (13,5%); Articoli di abbigliamento con 4 milioni di euro (7,6%) e Prodotti della metallurgia con 2,7 milioni di euro (5,3%). La dinamica annuale mostra una leggera crescita delle esportazioni manifatturiere sul mercato libanese (+0,8% rispetto all’anno precedente). Le maggiori crescite si registrano per Prodotti chimici (+31,4% pari a +443 mila euro), Mobili (27,8%, pari a +455 mila euro), Macchinari e apparecchiature (+18,8%, pari a +1,1 milioni di euro) e Prodotti delle altre industrie manifatturiere (+9,5% pari a +1,5 milioni di euro). Considerato che le esportazioni del settore orafo rappresentante del 97,9% della voce Prodotti delle altre industrie manifatturiere, e che negli ultimi 10 anni si è assistito ad una crescita esponenziale delle vendite sul mercato libanese (+828,7%) rispetto al 2008, incremento doppio rispetto al +441,3% registrato a livello nazionale; Confartigianato Imprese Vicenza ha voluto approfondire la conoscenza di quel mercato in un’ottica di successivi momenti di carattere commerciale per le aziende.
Obiettivo della missione esplorativa è stato, infatti, quello di approfondire la conoscenza del mercato libanese e favorire le basi di cooperazione per nuove collaborazioni commerciali nel settore orafo e della gioielleria e capire le opportunità di business per il comparto nel complesso. La delegazione, capitanata dal presidente del Comparto Orafo, Onorio Zen, ha partecipato a convegni istituzionali, incontri con aziende locali e visite aziendali.
“Con la visita abbiamo colto un’importante peculiarità del mercato libanese: la sua duplice valenza. Da un lato, infatti, il profilo medio del consumatore apprezza molto il valore del gioiello in oro, prova ne è che il consumo locale raggiunge livelli distintivi; dall’altro il mercato libanese è punto di rivendita e distribuzione verso il resto dell’area mediorientale, specie ora che il ruolo della piazza di Dubai va scemando”, commenta Zen.
Il Libano quindi è una stimolante vetrina orafa per l’area medio orientale e dispone di vari quartieri specializzati nella vendita di gioielleria e oreficeria. Il consumatore libanese dà priorità agli acquisti di: orologi, anelli, orecchini, bracciali, collane in sintonia con il gusto mediorientale caratterizzato dalla predominanza dei gioielli diamantati e incastonati con pietre. Ma non manca la clientela internazionale, essendo il paese snodo turistico regionale e punto d’arrivo di consumatori mediorientali, oltre che di libanesi sparsi nel mondo in rientro in patria per vacanze. Nel paese sono circa 2500 punti vendita di consumo al dettaglio; di fatto lo schema distributivo è classico e prevede un passaggio attraverso alcuni importatori e grossisti che riforniscono successivamente il commercio al dettaglio.
In questo scenario, l’importanza della qualità del prodotto, soprattutto per il Made in Italy, rappresenta un forte elemento competitivo internazionale. I principali fattori di successo dei prodotti italiani sono ritenuti la tradizione nel lavoro di finissaggio, insieme all’alta qualità dei macchinari e la conseguente perfezione del prodotto. Inoltre il gusto ed il design, molto apprezzati dai clienti libanesi, consentono di far percepire i prodotti italiani come più competitivi, grazie anche al loro già buono rapporto qualità/prezzo.
A livello di competizione con la Turchia, invece, uno dei fattori che rappresentano un vantaggio per l’Italia è il regime doganale che presenta un diverso trattamento secondo i prodotti, ma soprattutto secondo i Paesi. I manufatti dell’oreficeria italiani, infatti, godono di un trattamento preferenziale: l’Unione Europea ha stipulato accordi di commercio preferenziale con il Libano, che vanno a valere sul prodotto dell’oreficeria vicentina.
“La missione, che ha visto il supporto dell’Ufficio ICE di Beirut per tutta la sua durata, ha fornito elementi basilari per comprendere le dinamiche economiche e per condurre le trattative commerciali in Libano, e più in generale in medio oriente – aggiunge Zen-. L’elemento innovativo introdotto da questa missione è stato il lavoro di mappatura del mercato condotto dai trade analyst a Beirut, e quindi l’evoluzione della iniziativa esplorativa declinata anche in formule e componenti culturali e tradizionali. Un modello che ha permesso una maggiore conoscenza reciproca e quindi di individuare leve commerciali originali da trasferire al mercato. Per trasferire a tutta la base associativa i risultati di questa missione a luglio verrà organizzato un focus per il Libano con un seminario a cui parteciperanno proprio i trade analyst di ICE.”, conclude Zen.

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