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Malattia professionale: un diritto non sempre (ri)conosciuto

La Rubrica di questo numero è a cura del Patronato INAPA Confartigianato Imprese Vicenza.

Quando si parla di INAIL, viene in mente subito e quasi soltanto l’infortunio, ovvero un evento traumatico ed improvviso che accade al lavoro. Tuttavia l’INAIL interessa anche le malattie professionali.

I dettagli

L’INAIL indennizza gli infortuni e malattie professionali, cioè le patologie sviluppate, nel tempo, a causa del lavoro per la prolungata ripetizione di movimenti e posture incongrui, per l’esposizione continua a lavorazioni inadeguate oppure a fattori nocivi di origine ambientale. 

Esiste, nella patologia di origina professionale, un nesso causa-effetto, già dimostrato o da dimostrare, tra la malattia stessa e l’attività lavorativa. Il muratore è esposto al rischio di sviluppare problemi alla schiena (ernie discali), alle spalle (tendinopatia bilaterale di spalla), alle ginocchia (meniscopatia). Così pure, ad esempio l’ipoacusia per il falegname, il tunnel carpale per i parrucchieri, la dermatite per le estetiste, ecc. 

Il caso

Il Patronato INAPA di Confartigianato Imprese Vicenza di recente seguito il caso di un lavoratore autonomo, dipintore edile, con problemi alla schiena. Una volta denunciata la malattia professionale, quest’ultima non è stata accolta perché non era dimostrato il nesso tra patologia ed attività lavorativa. Il Patronato ha presentato in prima fase ricorso, discusso poi durante una collegiale medica in cui i medici INAIL ed il medico legale INAPA non hanno trovato un accordo.  A questa è seguita una causa legale, istruita grazie alla collaborazione dei nostri avvocati, che ha avuto come esito l’accoglimento della malattia professionale e il conseguente riconoscimento di una percentuale di danno (menomazione dell’integrità psicofisica). Il lavoratore autonomo si è visto riconoscere un danno del 6% che equivale, nel suo caso, ad un indennizzo economico una tantum di circa 7000 euro.

Se sono riconosciute più malattie professionali, è possibile arrivare anche ad una rendita mensile vitalizia, come è stato il caso di un lavoratore autonomo, lavoratore edile, che è arrivato a percepire circa 347 euro mensili.