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L’Intelligenza Artificiale nelle imprese artigiane

Maggior consapevolezza delle applicazioni dell’IA. Ad accompagnare le imprese a Vicenza c’è il DIH di Confartigianato, che è anche Polo del progetto G4I

Anche tra le imprese artigiane cresce l’interesse per l’Intelligenza Artificiale. Nel vicentino nel 2024 sono 2.732 quelle che utilizzano tecnologie legate all’IA, pari all’11,3% delle imprese con dipendenti, in linea con il dato regionale e nazionale (entrambi 11,4%). Di queste 2.649 sono micro e piccole imprese (MPI) e 703 sono artigiane, pari al 25,7% del totale imprese utilizzatrici, superiore alla quota regionale (pari al 24%) e a quella nazionale (19,3%). In generale, il Veneto risulta la 2° regione per quota di imprese artigiane utilizzatrici delle tecnologie legate all’uso dell’IA, pari al 24%, dietro solo alle Marche (27,5%), contro la media italiana del 19,3%.

Tra le principali applicazioni legate all’IA prevalgono la sicurezza informatica, CRM (Customer Relationship Management), trattamento linguaggio, relazioni con clienti e fornitori, analisi dati e sistemi previsionali, process automation, videosorveglianza, elaborazione immagini e robot.
A rilevare il tutto è una analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato da cui emerge anche che, sempre nel 2024, le imprese vicentine hanno previsto l’entrata di oltre 8 mila lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate (con un grado di importanza medio-alto e alto), pari al 10,2% del totale delle entrate, quota in linea con il dato regionale (10,2%), ma inferiore alla media nazionale (12,4%). Una domanda che, però, non trova risposta adeguata: quasi i due terzi (62,6%) delle entrate con elevata richiesta di competenze digitali avanzate risulta infatti di difficile reperimento, pari a oltre 5 mila lavoratori. Dopo Belluno (64,8%), quella vicentina risulta così la difficoltà di reperimento più alta in Veneto, superiore alla media regionale di 6,1 punti percentuali (56,5%) e a quella nazionale di 9,1 punti percentuali (53,5%).

Altro aspetto da considerare poi è capire perché alcune realtà non usano tecnologie legate all’IA. L’analisi dell’Ufficio Studi evidenzia che la principale motivazione per 7 imprese su 10 (69,9%) è che non sa come introdurre soluzioni di IA nel modello di business/nei processi dell’impresa, a seguire il 15,6% pensa che il business aziendale non possa beneficiare dell’uso delle tecnologie legate all’IA.

“I dati ci dicono che si deve agire su due fronti. Il primo è sicuramente la formazione attraverso un maggior impegno in fase di orientamento e dei rapporti con le istituzioni formative per arrivare ad avere figure e competenze adeguate alle necessità delle imprese, campo sul quale da tempo Confartigianato Vicenza è impegnata attraverso l’Area Capitale Umano. Dall’altro lato emerge una necessità di aumentare le conoscenze delle imprese sulle applicazioni dell’IA con investimenti mirati in informazione e formazione. Entrambi ambiti in cui il supporto di Confartigianato può rivelarsi prezioso, a sostegno della competitività delle imprese”, spiega Cristian Veller, vicepresidente di Confartigianato Imprese Vicenza e presidente del Mestiere ICT.

In questo contesto si colloca in particolare l’attività del DIH (Digital Innovation Hub) di Confartigianato Vicenza. “Attraverso le competenze presenti all’interno del DIH le imprese possono chiedere sostegno, consulenza e accompagnamento nell’informazione e nella formazione sulle diverse opportunità legate alle nuove tecnologie. Un supporto importante che permette di tarare queste applicazioni alle reali necessità dell’azienda – prosegue Veller-. Rimane in ogni caso importante conoscere queste nuove applicazioni”.

Il DIH è uno dei membri fondatori di Neural, il centro di trasferimento tecnologico europeo punto di riferimento in Veneto sulle tematiche AI. Attraverso un team interno di data scientist e sviluppatori, il DIH è in grado di aiutare le imprese, piccole e medie, nella sperimentazione e prototipazione di soluzioni di intelligenza artificiale, adattandole alle proprie esigenze. Inoltre, grazie ai fondi PNRR è si può abbattere fino al 70% del valore del servizio offerto. Non solo, il DIH è uno dei Poli di G4I – Gate for innovation. Gate4Innovation è uno dei sei Poli per l’Innovazione Digitale selezionati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Con 30 strutture territoriali attive in 14 regioni italiane, tra cui appunto Vicenza con il Digital Innovation Hub, G4I rappresenta il punto di contatto diretto tra imprese e innovazione.

“Grazie a un team di oltre 100 professionisti formati in tutta Italia, offriamo un supporto e mirato per aiutare le imprese a comprendere il proprio livello di digitalizzazione e individuare concrete opportunità di sviluppo”, conclude Veller.