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LE TASSE SONO DIMINUITE? SOLO PER I REDDITI BASSI (E PER IMPORTI IRRISORI). ANCORA PENALIZZATI I LAVORATORI AUTONOMI

“La statistica è una grande scienza. Ma la lettura dei dati e soprattutto da che parte guardarli, è un scelta che, alle volte, porta a valutazioni che possono essere opposte. Un caso da manuale è la notizia di oggi secondo la quale, la politica economica del governo ha fatto calare le tasse nel 2013”. Ad affermarlo l’Ufficio Studi della Confartigianato Imprese Veneto.
“Se può essere vero –proseguono dall’associazione- che, grazie alla abolizione dell’Imu sulla prima casa e l’incremento delle detrazioni Irpef per i figli a carico, le famiglie hanno potuto godere di una riduzione del carico fiscale rispetto al 2012, è altrettanto vero che questo vale solo per i redditi più bassi e soprattutto per importi davvero modesti. Se poi parliamo delle novità introdotte dalle Legge di Stabilità per il 2014, è assodato che il taglio del cuneo  premierà solo i lavoratori dipendenti”.
Come il solito quindi, se la si guarda con gli occhi degli artigiani, dei lavoratori dipendenti, delle cosiddette partite IVA, che sono l’asse portante dell’economia regionale, i saldi di fine anno e le previsioni per il 2014 non sono poi così rosee. Anzi il peso fiscale è cresciuto e continuerà a cresce. (nel 2013 la pressione fiscale ha toccato il suo massimo storico al 44,3% del Pil). Proprio il contrario di quello che le imprese avrebbero bisogno per sostenere la debole crescita. Un vero e proprio ‘elettroshock espansivo’, possibile solo attraverso una vera riduzione del peso fiscale sul lavoro e sulle imprese.
“Nel merito della recente Legge di Stabilità –spiegano dall’Ufficio Studi-, abbiamo stimato che per il Veneto la manovra di riduzione del cuneo fiscale per il 2014 vale 241 milioni, di cui 143 milioni per ulteriori detrazioni per lavoro dipendente. L’intervento di riduzione dei premi e contributi previdenziali, valutato in proporzione ai redditi da lavoro dipendente, vale 95 milioni. Marginale infine la riduzione dell’Irap che, in proporzione alle assunzioni a tempo indeterminato previste in Veneto sul totale nazionale, si valuta in 3 milioni. Si tratta dello 0,1% dell’Irap pagata dalle imprese per la produzione localizzata nel Veneto. Inoltre –proseguono- la manovra di bilancio prevede, entro fine gennaio, una razionalizzazione delle detrazioni (taglio di un punto nel 2013 e di un ulteriore punto nel 2014). Intervento che riguarda più della metà (52,4%) dei contribuenti veneti (1.877.799) che beneficiano di 516 milioni di detrazioni al 19%, di cui 323 milioni posti in detrazione da lavoratori dipendenti. La riduzione di due punti al 2014 della percentuale di detraibilità determinerà un aggravio che ammonta a 54 milioni di cui se ne stimano 34 a carico dei lavoratori dipendenti e 20 sugli altri contribuenti. Sull’intera platea dei lavoratori dipendenti le minori detrazioni depotenzieranno di quasi un quarto (-23,9%) l’effetto delle maggiori detrazioni per lavoro dipendente previsto dalla manovra sul cuneo fiscale”.
“Esaltare un numero quindi, può fare notizia. Soprattutto se ad annunciarlo è chi da mesi dice esattamente il contrario. Ma bisogna anche fare attenzione che non venga strumentalizzato. Cavalcare come un risultato positivo del Governo la riduzione fiscale, per noi, oggi, è una bufala”.
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