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LE AZIENDE DEI PULLMAN TURISTICI CONTRO I TICKET NELLE CITTA’ D’ARTE

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09/06/2006LE AZIENDE DEI PULLMAN TURISTICI CONTRO I TICKET NELLE CITTA’ D’ARTE_x000D_
ZTL (Zone a Traffico Limitato), ticket e ostacoli burocratici per i bus turistici nelle città d’arte italiane causano danni nell’ordine di centinaia di milioni di euro. Per questo diverse associazioni straniere e italiane del turismo organizzato su gomma, così come operatori del ricettivo turistico italiano, hanno denunciato un costante calo nella scelta della destinazione Italia in una conferenza stampa svoltasi a Milano cui ha partecipato per l’Italia il vicentino Willy Della Valle, presidente provinciale (in seno all’Assoartigiani), regionale e nazionale della Confartigianato Auto/Bus Operator. Le cause principali sono le barriere burocratiche e i pedaggi elevati messi in atto dalle amministrazioni di città d’arte italiane – come Firenze, Roma e Venezia – con misure sempre più restrittive che vengono all’improvviso applicate, modificate e rimodulate sempre a danno di coloro che convogliano flussi turistici."Finora – ha osservato Della Valle – le autorità municipali non hanno dato seguito alle nostre richieste per cercare di risolvere il problema dell’ingresso alle città. Un problema che ci fa perdere quote di mercato, che ci impone pagamenti per non avere nulla in cambio, con i nostri autisti sbattuti a destra e a manca senza avere un minimo di servizio. Nei parcheggi – spesso periferici – non ci sono toilette, un ristoro, un po’ di verde, veniamo abbandonati sotto il sole, negli autobus la temperatura può arrivare anche a 50° e quello stesso autista che la sopporta deve poi ripartire con i turisti dopo aver pagato dai 180 ai 230 euro di ticket.Con gli stessi soldi, converrebbe affittare una camera d’albergo a quattro stelle con tutti i comfort. A Venezia, oltre al ticket, ti fanno pagare anche il parcheggio, 21 euro per 12 ore, e se non ci si ferma sono 3 euro solo per la manovra d’uscita"."La giustificazione dei balzelli – ha proseguito Della Valle – risiede secondo i Comuni nel fatto che i turisti sporcano, e quindi nei costi dello smaltimento rifiuti, e nell’inquinamento che causerebbero i bus. Ebbene, se si calcola che la pulizia ambientale costi un euro a persona, per quale motivo un mezzo che ne trasporta 20 o 50 deve pagare 185 euro per entrare a Venezia? E chi arriva in treno, in auto, in nave, in aereo? Quanto all’inquinamento, mentre i nostri bus sono nuovi, certo non altrettanto si può dire di quelli di linea che hanno motori "euro zero", se non addirittura "meno zero". Tutto ciò premesso -ha concluso Della Valle – la mia proposta è questa: abolire il ticket, oppure far pagare un euro a ogni visitatore che arrivi a Venezia, indipendentemente dal mezzo di trasporto".