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LA CONFARTIGIANATO INCONTRA IL MINISTERO DEL LAVORO SUL TEMA INFORTUNI E PREMI INAIL

19/01/2009LA CONFARTIGIANATO INCONTRA IL MINISTERO DEL LAVORO SUL TEMA INFORTUNI E PREMI INAIL Primo: semplificare le procedure, puntando nella prevenzione agli infortuni ad un contrasto sostanziale, non burocratico. Secondo: adeguare i premi all'andamento degli infortuni. Cioè, ridurli, visto che la gestione del settore artigiano dell'Inail è attiva per un miliardo di euro. Terzo: avviare una massiccia ed articolata campagna di comunicazione e informazione contro gli infortuni, a partire già dalla scuola.Sono queste le tre richieste principali che la Confartigianato del Veneto ha rivolto, per il tramite del dirigente Fantini, al Ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, dal convegno "Per una cultura della sicurezza contro gli infortuni sul lavoro: la situazione nell'artigianato".Al convegno, organizzato dalla Confartigianato del Veneto e della provincia di Vicenza al Centro congressi dell' Associazione artigiani berica, sono intervenuti il direttore vicario dell'Inail del Veneto, Antonio Traficante, il dirigente del Ministero del Lavoro Lorenzo Fantini, il responsabile dell' ufficio studi della Confartigianato, Enrico Quintavalle, il responsabile delle relazioni sindacali della Confartigianato del Veneto, Ferruccio Righetto, il presidente di Assoartigiani della provincia di Vicenza, Giuseppe Sbalchiero, il presidente della Confartigianato del Veneto, Claudio Miotto."Nella prevenzione degli infortuni, finora, si è molto puntato sull'emanazione di norme sempre più rigorose, almeno sulla carta. Magari non erano sempre utili, ma avevano una ricaduta burocratica pesante per le aziende -spiega il presidente dalla Confartigianato del Veneto, Claudio Miotto- Si è trascurata invece la sostanza, ad esempio l'informazione, cioè la crescita della cultura della sicurezza: senza questa cultura, ogni norma, ogni divieto diventano sterili, non c'è prevenzione. Inoltre, il ruolo dell' Inail per il passato è stato soprattutto di controllo, più che di partecipazione e collaborazione. Perciò noi chiediamo che si persegua la diffusione della cultura antinfortunistica fin dalla scuola e che la questione delle procedure e dei sistemi della sicurezza venga affrontata tenendo conto della realtà concreta del mondo del lavoro. Un tema concreto che poniamo è che non si può utilizzare il modello della grande impresa come modello unico, per affrontare le tematiche della sicurezza". "In estrema sintesi proponiamo tre obiettivi: diffondere la logica della sicurezza attraverso una grande collaborazione con il mondo, quello scolastico, finora poco sensibile verso le questioni lavorative; procedure e sistemi della sicurezza (i cosiddetti SGSL) adatti e fruibili nella dimensione piccola e piccolissima dell'impresa; abrogare la normativa che vieta le visite preassuntive che espone le aziende al rischio di assumere personale non adatto alle mansioni e non affidabile (esemplificativo il caso dei tossicodipendenti assunti nell'autotrasporto)".Tra il 1998 e il 2007 gli infortuni nell'artigianato sono calati in media dell'1,9% all'anno. Nonostante ciò, la riduzione dei premi assicurativi è stata simbolica, anche se era prevista già dalla Finanziaria 2007: "Così si è determinato un attivo di oltre un  miliardo di euro per la gestione artigiana -spiega Giuseppe Sbalchiero presidente dell'Assoartigiani di Vicenza- Noi chiediamo che i premi vengano ridotti. Questo riconoscimento concreto ci spetta, soprattutto tenendo conto anche della difficoltà grave in cui si trova oggi la nostra categoria: non possiamo continuare a pagare per altri, a fondo perduto"."Il Governo considera la salute e la sicurezza sul lavoro delle assolute priorità -sottolinea Lorenzo Fantini dirigente del Ministero del Lavoro- da perseguire sia migliorando la normativa che attraverso una serie di attività dirette soprattutto a favorire le iniziative promozionali di diffusione delle informazioni e della formazione in materia. Nei prossimi mesi verranno, a tali fini, predisposte dal Ministero le proposte di emendamento al Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n°81 (il cosiddetto Testo Unico" sulla salute e sicurezza sul lavoro),  volte innanzi tutto a rendere le regole della sicurezza più certe ed a semplificare le procedure per la corretta gestione del rischio nelle aziende. Al contempo -ha concluso Fantini-  si fornirà concretezza all'idea di una campagna straordinaria sulla salute e sicurezza sul lavoro (per la quale sono già stanziati ben 50 milioni di euro in larga parte destinati alla formazione) e si cercherà ogni sinergia fra pubblico e privato per perseguire il comune obiettivo: l'ulteriore riduzione degli infortuni sul lavoro".