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IL SENATO, CON UN ORDINE DEL GIORNO, IMPEGNA GOVERNO A RIVEDERE LE NORME DEL CONCORDATO PREVENTIVO

Bassani, edili: “Il Concordato in bianco va eliminato. La stretta introdotta nel 2013 non basta. In Veneto prosegue l’abuso”

“Ho lavorato e consegnato finestre per 70 mila euro. L’azienda capofila però ha presentato il concordato in bianco. Per mesi mi hanno bloccato i pagamenti senza che potessi fare nulla e, alla fine, mi hanno dato 7 mila euro (il 10%) e l’azienda committente ha ripreso a lavorare sotto nuove spoglie lasciandomi nella disperazione”. La denuncia è l’ultima di una lunga serie giunta alla attenzione della categoria edili di Confartigianato. Storie di imprenditori che cadono nel vortice perverso dei cosiddetti concordati in bianco.
“I concordati preventivi con riserva sono una prassi che contestiamo sin da quando è stata introdotta a fine 2012, –denuncia Paolo Bassani Presidente regionale veneto degli edili di Confartigianato- consci che avrebbe aperto, come è successo, un portone ad abusi e malefatte. Abusi che il Dl del fare, la scorsa estate, ha cercato di tamponare aumentando gli oneri per i debitori e i controlli del tribunale. La stretta sulla prededucibilità dei crediti che sorgono dopo il deposito della domanda ha dato i suoi frutti. Nel 1 trimestre del 2015, in tutta Italia, i concordati in bianco sono scesi a 650, il 27% in meno dello stesso periodo dello scorso anno e meno della metà del livello del 2013, ma non basta. Nei primi 5 mesi del 2015 nei tribunali del veneto, i concordati in bianco depositati sono stati 102 con un calo davvero risibile rispetto ai 122 della seconda metà del 2014, segno che, in particolare nel nostro territorio, risultano ancora appetibili le domande che permettono alle imprese di bloccare le azioni esecutive dei creditori in attesa di presentare un piano di risanamento e avviare un ‘vero’ concordato preventivo”.    
“Per impedire questa vera e propria distorsione del mercato –prosegue Bassani- lo strumento va eliminato. Ed in questa direzione punta l’ordine del giorno recentemente approvato al Senato, a firma dei Senatori Fravezzi, Laniece, Fausto, Guilherme, Longo e Zin, che impegna il Governo ad intervenire sulla normativa attualmente vigente in materia di concordato preventivo. In particolare –sottolinea Bassani- apprezziamo per il mondo edile che l’odg chieda al Governo non solo di valutare la possibilità di abolire tout court l’istituto del concordato in bianco ma anche la possibilità di introdurre l’inderogabilità di una soglia percentuale (minimo 20%) per il pagamento dei crediti chirografari, quale deterrente contro gli abusi dello strumento concordatario e la possibilità che –quantomeno alle gare di appalto con procedura ristretta (a mezzo di invito diretto da parte delle stazione appaltante)– sia preclusa la partecipazione delle imprese ammesse a concordato preventivo”.
“La situazione è favorevole –conclude Bassani-. Secondo CERVED le procedure concorsuali non fallimentari stanno calando: -14% in Veneto nei primi 3 mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014 (-21,2% in Italia) ed è in forte calo anche il numero di imprese che fanno domanda di concordato preventivo: -23% nella nostra regione e -25% nella penisola sempre rispetto al 1 trim 2014. Speriamo che tutto ciò agevoli l’iter di approvazione della riforma degli appalti”.
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