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IL PIANO CASA DELLA REGIONE VENETO: UN’OPPORTUNITÀ PER L’EDILIZIA ARTIGIANA IN FORTE AFFANNO

26/07/2009IL PIANO CASA DELLA REGIONE VENETO: UN'OPPORTUNITÀ PER L'EDILIZIA ARTIGIANA IN FORTE AFFANNO La Confartigianato del Veneto si confronta con l'Assessore MarangonMartedì 28 luglio ore 17 – Hotel Crowne Plaza a Padova"Il panorama economico delle imprese artigiane edili per il 2009 è preoccupante -dichiara Claudio Miotto, Presidente di Confartigianato Veneto-. I fatturati si sono ridotti tanto improvvisamente quanto drasticamente, molte tipologie di attività sono ferme, i committenti pagano anche a 300 giorni e le banche non dimostrano una particolare propensione a sorreggere le imprese in questi difficili momenti". "Uno scenario cupo, "squarciato" dal piano casa della Regione Veneto che pone le basi -afferma Miotto- per un rilancio nella direzione da noi più volte auspicata: intercettare ed incentivare le riqualificazioni, le ristrutturazioni, i restauri, le costruzioni di case "ecocompatibili" e ad emissioni zero ed installazione di impianti tecnologicamente avanzati sia per la sicurezza che per il risparmio energetico". "Bisogna fare in fretta però perchè molti hanno fermi gli investimenti proprio in attesa delle decisioni politiche -conclude Miotto-. E' fondamentale che i Comuni mettano subito in agenda la questione e che nessuno aspetti la scadenza del 30 ottobre. L'appello che lanciamo è di dare la massima priorità ai deliberati di competenza, anche perché la stagione fa presto a finire e non possiamo aspettare la primavera del prossimo anno per vedere i primi effetti del provvedimento". "La Legge regionale -commenta l'Assessore Regionale Renzo Marangon- prevede interventi a favore non solo dell'edilizia residenziale, ma anche produttiva. Abbiamo voluto, in tal modo, offrire vantaggi alla platea più vasta possibile di proprietari di immobili, con l'obiettivo di favorire la ripresa economica e quella occupazionale dell'intera filiera del settore edilizio. Se l'edilizia ripartirà, come auspichiamo, si metteranno in moto anche altri 40 comparti. Per quanto riguarda i punti qualificanti della nuova legge, vi è quello che accorcia alcuni passaggi burocratici, visto che anche per la demolizione e la ricostruzione non viene richiesta la concessione edilizia, ma è sufficiente  la Dichiarazione di Inizio Attività (Dia). Altro aspetto è quello relativo al premio del 40% di volumetria se si operano interventi di demolizione e ricostruzione con tecniche di edilizia sostenibile, premio che può essere elevato al 50% nel caso in cui si vada a riqualificare un'area di notevoli dimensioni e continuando si passa alle agevolazioni e ai maggiori premi se si installano impianti fotovoltaico".Per preparare le imprese ad utilizzare e divulgare al meglio lo strumento la Confartigianato del Veneto si confronterà con l'estensore della norma: l'Assessore Renzo Marangon. L'appuntamento è per martedì 28 luglio 2009 presso l'Hotel Crowne Plaza di Padova, dalle ore 17.00. Interverranno anche Daniele Parisotto, vice presidente Confartigianato del Veneto e Federico Dalla Puppa, ricercatore CRESME. Le conclusioni dopo il dibattito sono affidate al Presidente regionale Claudio Miotto.I dati dell'Osservatorio sul settore CEAV-CRESME parlano chiaro. Nel 2008 il settore delle costruzioni nel Veneto ha visto diminuire gli investimenti dell'1,5% (in valori correnti), pari ad una riduzione in valori costanti (al netto dell'inflazione) del -5,5%. In questo quadro complessivo il sistema delle imprese ha visto, per la prima volta da 10 anni, rimanere invariato il numero di ditte individuali, mentre quelle di capitali hanno registrato un (+8,3%). Ed anche l'incremento  della base occupazionale (+2,2%) ha due anime: la crescita dell'occupazione dipendente (+6,7%) e il calo per gli indipendenti (-4,1%). Si può affermare che la crisi nel 2008 ha colpito soprattutto la micro e piccola impresa, mentre le imprese più strutturate hanno dimostrato che la loro maggiore organizzazione e capitalizzazione ha consentito di posticipare gli effetti negativi del mercato. Per quanto riguarda gli andamenti congiunturali nel 1° trimestre del 2009 (gennaio-marzo), disponibili grazie all'osservatorio CEAV-Unioncamere sulle costruzioni, che da qualche mese ha avviato una ricognizione trimestrale sulle dinamiche di mercato, si rileva che nel 36,4% dei casi il fatturato è stato in calo rispetto al trimestre precedente e nel 40% dei casi anche rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Stazionarità è stata indicata invece dalle restanti imprese. Per quanto riguarda gli ordini, il 9% delle imprese li ha visti crescere rispetto al trimestre precedente, ma solo il 5% delle imprese li ha visti crescere rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, il 46% delle imprese li ha visti stazionari in entrambi i casi, mentre il 45% delle imprese li ha visti in calo rispetto al trimestre precedente e il 49% delle imprese li ha visti in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con punte di diminuzione comprese tra il -30% e il -50%. Molto interessanti infine i risultati della rilevazione sulle attese per i prossimi sei mesi (aprile – settembre 2009). In termini di fatturato l'attesa è in diminuzione di oltre 5% per il 57,1% delle imprese, in lieve diminuzione (da -2% a -5%) per il 23,8% delle imprese, mentre un altro 14,3% dichiara una attesa stazionaria e solo il 4,7% delle imprese prevede un lieve aumento (fino al 5%). A fronte di una generale stazionarietà dei prezzi (52,4% delle imprese) e di un calo atteso (42,9%), va rilevato un forte calo nelle attese riferite agli ordini (57,2%), anche se alcune imprese ben posizionate dal punto di vista dell'ambito di mercato e dell'offerta specializzata hanno dichiarato ordini in lieve aumento (4,8% dei casi). Generalmente stazionaria l'occupazione (47,6% dei casi), ma con una preoccupante attesa per una diminuzione significativa (33,3% dei casi).