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I NUOVI TREND NEI CONSUMI ALIMENTARI: SE NE E’ DISCUSSO NEL PRIMO DEI SETTE APPUNTAMENTI VICENTINI DEDICATI AGLI OPERATORI DEL SETTORE

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13/04/2006I NUOVI TREND NEI CONSUMI ALIMENTARI: SE NE E’ DISCUSSO NEL PRIMO DEI SETTE APPUNTAMENTI VICENTINI DEDICATI AGLI OPERATORI DEL SETTORE_x000D_
Il ciclo di incontri "Bello, Buono e Sano" promosso dal Cesar, il centro di formazione dell’Assoartigiani vicentina, e dedicato al settore alimentare si è aperto con un interessante incontro sul tema "L’andamento dei consumi alimentari e nuovi trend". A Enrico Finzi, sociologo e presidente dell’Associazione Italiana Tecnici Pubblicitari Professionisti, il componente della Giunta Assoartigiani Guerrino Mazzocco, ha affidato il compito di illustrare come e cosa mangiano gli italiani. Il docente è partito da una ricerca che si svolge annualmente su un campione di 2.000 persone dai 14 anni in su. I risultati dell’analisi 2006 sono molto interessanti, anche nell’ottica degli operatori di settore: dalla ricerca emerge infatti che ben il 76 per cento delle persone interpellate adora mangiare, mentre il 55 per cento dice che "mangiare rende felice". Non solo, al 76 per cento del campione piace mangiare in compagnia. Gli italiani quindi associano alla gioia della tavola quella della convivialità, tipica del nostro Paese così come in Francia, Brasile e Spagna. Quindi al cibo si associano altri valori, oltre a quelli strettamente nutrizionali e di gola, legati ad aspetti culturali. Altro trend registrato è poi quello del ritorno dei consumi out of home (ovvero in trattorie e ristoranti), che era in leggera flessione dal 2001.Per quanto riguarda invece i requisiti "qualitativi", dall’indagine si scopre che agli italiani piacciono gli alimenti semplici, poco elaborati. I motivi di questa tendenza sono essenzialmente due: i cibi semplici richiedono meno tempo per la preparazione e sono inoltre ritenuti più salutari. Ancora, dalla ricerca emerge un dato apparentemente contraddittorio ma che è espressione, invece, del multiculturalismo sociale, e che si traduce nello scambio gastronomico. Così se da un lato il campione si orienta verso i prodotti tipici del territorio, dall’altro dice di gradire anche le cucine di altri paesi. Infine, nelle loro scelte i consumatori si fanno guidare anche da altri sensi oltre a quello del gusto, ovvero l’olfatto e la vista. Pare infatti che incontrino il favore del pubblico i prodotti alimentari che emanano un buon profumo e quelli che "si presentano bene". Quest’ultimo elemento potrebbe quindi spiegare perché i prodotti biologici (ritenuti da alcuni "brutti") da un paio di anni registrino una flessione. Fatte queste premesse, Finzi ha spiegato perché i prodotti artigiani incontrano il favore unanime del pubblico: perché sono alimenti non standardizzati ma quasi "personalizzati", perché sono rappresentativi del territorio e di una certa cultura gastronomica, perché hanno caratteristiche di gusto che li rendono unici. Il relatore ha quindi esortato gli artigiani del settore a esaltare tali potenzialità, superando quel senso di inferiorità rispetto ai marchi industriali che spesso li fa sentire operatori di serie B. In questo senso servono adeguate strategie di comunicazione, soprattutto per quanto riguarda il tema della sicurezza degli alimenti, un argomento che oggi vede i consumatori molto attenti e sul quale gli artigiani possono fare molto per evitare allarmismi e paure spesso esagerate, quando non giustificate. Al tema della comunicazione e della promozione dei prodotti artigianali è stata dedicata l’ultima parte dell’incontro. Gianpietro Vecchiato – della PR Consulting di Padova- e l’esperto Silvano Xausa, al proposito hanno consigliato agli operatori di puntare su ciò che rende "unici" i prodotti artigiani non solo attraverso le classiche forme di pubblicità, ma anche con eventi a tema, con attività promozionali quali convegni e incontri, strategie che funzionano meglio se promosse dalle associazioni di categoria piuttosto che dalla singola impresa. Il prossimo appuntamento con "Bello, buono e sano" è previsto per il 15 maggio. Tema dell’incontro sarà la "Rintracciabilità degli alimenti e la filiera controllata". Gli operatori interessanti e che volessero iscriversi al corso possono contattare il Cesar (tel. 0444 960100).