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GLI ORAFI ASSOARTIGIANI SOLLECITANO UNO SFORZO COLLETTIVO TRA PUBBLICO E PRIVATO PER IL RILANCIO DEL SETTORE

03/07/2008GLI ORAFI ASSOARTIGIANI SOLLECITANO UNO SFORZO COLLETTIVO TRA PUBBLICO E PRIVATO PER IL RILANCIO DEL SETTORE"Il recupero di quote di mercato passa necessariamente attraverso azioni che mantengano alta l'immagine del prodotto orafo italiano. Fiera, Distretto e Vicenza Qualità sono strumenti fondamentali per comunicare tale valore, che appartiene a tutti e sul quale investire collettivamente, come obiettivo di un'unica strategia, sintesi di idee ed esigenze sia del mondo imprenditoriale-associativo che di quello pubblico-amministrativo". Questo uno dei passaggi di fondo che Maurizio Facco, presidente della categoria Metalli Preziosi dell'Associazione Artigiani vicentina, ha rivolto ai tanti operatori e ospiti presenti all'assemblea indetta per presentare il nuovo gruppo dirigente e per parlare di  programmi da stilare sulla base delle esigenze delle aziende. Presenti il presidente provinciale Giuseppe Sbalchiero e ospiti come Dino Menarin, presidente della Fiera, Vladimiro Riva, rappresentante del Distretto, Dino Secco, vicepresidente della Provincia e assessore alle Attività Produttive e Antonio Trevisan, presidente degli Orafi Cna, Facco ha osservato: "La nostra categoria è una grande squadra, fatta di imprenditori che hanno la volontà di superare il difficile momento attuale per ripartire. Il comparto orafo-argentiero che rappresentiamo ci chiama ad assumere decisioni e a guardare avanti con fiducia ed energia, in un clima di costante dialogo con i soci e con il supporto organizzativo dell'Assoartigiani".Durante il dibattito non è mancata una domanda a Menarin sulla recente linea strategica della Fiera, che in occasione del salone "Charm" di maggio ha avuto una scia di polemiche riferite soprattutto a scelte ritenute discutibili circa posizioni privilegiate assegnate a piccole imprese straniere rispetto quelle vicentine. Dal canto suo Menarin, non escludendo alcuni errori di percorso, ha osservato che la nuova linea necessita di una messa a punto nel tempo, ribadendo comunque la disponibilità al dialogo con gli orafi e confermando la centralità del settore nel business della Fiera, che potrà anche trovare un  corretto riposizionamento in base alle diverse specializzazioni con l'ampliamento dei padiglioni nel giro di un paio d'anni. Lo stesso Menarin ha comunque evidenziato la necessità strategica di elevare la percentuale di aziende espositrici straniere al livello di quelli delle altre fiere orafe competitrici, proprio per ribadire l'internazionalità delle rassegne beriche. Un aspetto, questo, che trova d'accordo gli orafi vicentini, "purché nel rispetto delle regole di una competizione leale": la Fiera di Vicenza – ha osservato l'assemblea – è organizzata prima di tutto per promuovere il nostro prodotto orafo, che negli anni ha contribuito a elevare nel mondo il Made in Italy e che i buyer vengono qui a cercare. Pertanto, come ha rilevato anche Vladimiro Riva, non servono "nuovi nomi" per attirarli, basta "Vicenza Oro".Durante i lavori c'è stato inoltre un aggiornamento sulle azioni in corso per l'abbattimento dei dazi Usa, sulla revisione delle legge per il comparto e degli studi di settore fiscali, nonché sul marchio d'origine. Altri temi di sviluppo saranno la formazione, l'innovazione di prodotto, la comunicazione e commercializzazione anche attraverso forme aggregate. E proprio sulla formazione verrà presentato alle imprese, il 17 luglio all'Assoartigiani, un nuovo progetto mirato a sostenerle sui mercati. Al presidente regionale e vicepresidente nazionale Confartigianato, il bassanese Onorio Zen, è spettata infine l'illustrazione del nuovo contratto di lavoro.