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CONFARTIGIANATO MODA: LA TUTELA DEL “MADE IN ITALY”

Quello della tutela del “Made in..” è un dossier complesso, nel quale gioca un ruolo anche l’azione dello Stato italiano a garanzia del Made in Italy che spesso, però, si è svolta non in coerenza con le competenze dell’Unione Europea.

Sin dal 2003, anno in cui l’Italia aveva la Presidenza Europea, il nostro Paese aveva portato all’attenzione della UE gli insidiosi fenomeni di concorrenza sleale da parte di imprese che, sfruttando un vuoto normativo comunitario, introducevano nel mercato UE beni con marchi italiani o europei, senza indicare il luogo in cui tali beni sono stati effettivamente prodotti, danneggiando gravemente sia chi produce nel nostro paese sia i consumatori (acquisti di dubbia qualità o pericolosi per la salute). Fenomeno questo che è andato intensificando negli ultimi anni. A questo problema dovrebbe porre rimedio un regolamento comunitario sull’etichettatura obbligatoria di origine per le importazioni di talune merci da paesi extraeuropei, ma per arginare il fenomeno negli ultimi 2 anni sono anche state emanate norme dal nostro Parlamento e dal Governo italiano.
Da tempo Confartigianato è attenta e partecipe al dibattito sul tema, su cui si è confrontata anche di recente in un incontro nazionale dove è intervenuto Giovanni M. Rossoni, del Ministero dello Sviluppo Economico, per fare il punto della situazione; nell’allegato la sintesi.