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CONFARTIGIANATO: «LA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO NON PUÒ COMPORTARE UN ULTERIORE AGGRAVIO DI COSTI A CARICO DELLE PICCOLE IMPRESE»

Pietro De Lotto«È necessario che il confronto di queste ore tra il Governo e i rappresentanti della piccola impresa produca miglioramenti sulla bozza di accordo che è stata presentata alle parti sociali». Questo l’auspicio che il direttore generale di Confartigianato Vicenza, Pietro De Lotto, rivolge in vista degli incontri sulla riforma del mercato del lavoro previsti per martedì 20 marzo.

Infatti, secondo i rappresentanti dell’artigianato e del commercio riuniti sotto la sigla di Rete Imprese Italia, la riforma che il Governo va delineando, pur tendendo a una modernizzazione del mercato del lavoro, non pare ancora in grado di individuare le giuste soluzioni per la competitività delle imprese e, quindi, per la crescita del  sistema Paese.
Confartigianato Vicenza condivide anche le osservazioni sul fatto che le forme contrattuali che hanno garantito, in questi anni, un buon livello di flessibilità in entrata verrebbero notevolmente ridotte. In particolare, il  contratto a termine verrebbe reso eccessivamente oneroso e sottoposto a vincoli che non trovano riscontro nel resto dell’Europa. Anche le proposte per la riforma degli ammortizzatori sociali  prevedono interventi che, nel loro complesso, determineranno un notevole e ulteriore aggravio di costi per le imprese senza agevolare i processi di ristrutturazione. Eventuali, nuovi oneri sulle imprese andrebbero almeno compensati con l’attivo di gestione dell’artigianato nel bilancio dell’Inail.
«Il rischio è dunque che le piccole imprese italiane si trovino indebolite di fronte alla concorrenza internazionale. Questo non può essere l’obiettivo del Governo – conclude De Lotto – ed è, dunque, necessario lavorare insieme per superare queste criticità e giungere a un accordo pienamente condiviso».