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CARROZZIERI VS ASSICURAZIONI: GOOD NEWS

Rc Auto, Commissione giustizia fa a pezzi la riforma: “Sembra scritta da Unipol”

La battaglia è solo all’inizio ma l’articolo apparso oggi su “Il Fatto Quotidiano” segna un primo punto a favore dei carrozzieri artigiani. Riportiamo parte dell’articolo.

Demoliti i punti più controversi della nuova normativa, dalla scatola nera, alla raccolta delle testimonianze sugli incidenti, passando per l’utilizzo delle carrozzerie convenzionate. E ancora, il depennamento dei risarcimenti per i cosiddetti danni lievi e i tempi accorciati per il diritto di risarcimento. Andrea Colletti (M5S): “Troppo sbilanciato a favore delle imprese di assicurazione e a sfavore degli assicurati” La Commissione Giustizia della Camera fa a pezzi la discussa riforma della Rc Auto contenuta nel decreto Destinazione Italia. Un provvedimento che, secondo l’onorevole Andrea Colletti (M5S) membro della stessa Commissione, è “talmente sbilanciato a favore delle imprese di assicurazione e a sfavore degli assicurati da sembrare scritto direttamente dalla Unipol”. E’ quanto emerge dal Bollettino sull’attività delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 21 gennaio scorso. Nel quale sono riportati l’esame del decreto e la proposta di parere da inviare alle Commissioni Finanze e Attività produttive firmata dal relatore Franco Vazio (Pd) che, per quanto di competenza della Giustizia, demolisce uno per uno i punti più controversi della nuova normativa sulle polizze obbligatorie per la Responsabilità civile automobilistica. Dalla scatola nera, alla raccolta delle testimonianze sugli incidenti, passando per l’utilizzo delle carrozzerie convenzionate e la cessione del credito ai carrozzieri. Senza trascurare i nodi che riguardano potenzialmente tutti i cittadini, come il depennamento dei risarcimenti per i cosiddetti danni lievi e la decadenza del diritto di richiesta di risarcimento in mancanza di apertura della pratica entro 90 giorni dall’incidente.

SCATOLE NERE, CARROZZERIE; TESTIMONI E CREDITI. Demoliti uno alla volta anche gli altri punti della riforma già oggetto di ampie contestazioni da parte delle associazioni di categoria. Per esempio l’utilizzo della scatola nera come prova legale civile, il cui superamento è possibile solo attraverso la prova a carico della controparte del malfunzionamento del dispositivo, “appare di impossibile realizzazione”. L’inammissibilità dei testimoni identificati successivamente all’incidente prevista dall’esecutivo, poi, “pone delicate questioni di bilanciamento degli interessi, dal momento che introduce una deroga alle vigenti norme in materia di acquisizione delle prove testimoniali, destinata a valere per una sola parte processuale e per una sola categoria di soggetti danneggiati. Una simile deroga, pertanto, anche per evitare che si produca un effetto discriminatorio in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione, deve trovare le proprie solide fondamenta nel principio di ragionevolezza”. Parole dure anche per il nodo delle carrozzerie convenzionate. “La disposizione non appare condivisibile poiché, di fatto, attribuisce all’assicuratore il potere di decidere le condizioni di mercato dell’autoriparazione e la conseguente riduzione dei margini di impresa determinerebbe una riduzione degli standard qualitativi e di sicurezza delle riparazioni – si legge nella proposta del relatore -. Vi è inoltre il rischio che la creazione di un percorso privilegiato verso le imprese fiduciarie dell’assicuratore spinga le imprese indipendenti fuori dal mercato, limitando fortemente la capacità contrattuale in questo settore. In sostanza l’artigiano carrozziere verrebbe trasformato in «terzista», sotto il diretto controllo del sistema assicurativo, con il conseguente impoverimento di tutto il settore della riparazione e la conseguente minore qualità dei lavori di riparazione, con grave pregiudizio per gli assicurati; la disposizione, quindi, deve essere soppressa”. Da riscrivere anche la parte sulla cessione del credito al riparatore che “attribuisce all’impresa assicuratrice la facoltà di vietare la cessione del diritto al risarcimento del danno causato dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, con conseguente grave limitazione delle facoltà contrattuali degli assicurati (espressamente riconosciute dal codice civile) e attribuzione di maggiore forza contrattuale all’assicuratore”.
L’ITER PARLAMENTARE. Mentre il parere della Commissione Giustizia prende corpo, con la proposta di Vazio che ha trovato sostanziale accordo da parte del collega del Movimento 5 Stelle, salvo alcune aggiunte da fare, in commissione Finanze e Attività produttive della Camera al termine previsto di giovedì 23 gennaio sono stati presentati oltre 1500 emendamenti al decreto legge Destinazione Italia, il cui iter parlamentare si fa ora sempre più tortuoso.