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CANONE: LA RAI TORNA ALLA CARICA CON IL ‘CANONE SPECIALE’ E MINACCIA AZIONI ESECUTIVE

La Rai riprende la campagna di riscossione del “canone speciale tv”, quello dovuto per la ricezione delle trasmissioni televisive fuori dall’ambito domestico. I solleciti, particolarmente aggressivi, sono arrivati a pioggia a moltissime imprese.

Sono molti gli imprenditori che hanno allargato le braccia davanti alla ennesima richiesta di pagamento del “canone speciale Tv” da parte della Rai, un diluvio di solleciti che si sta abbattendo in modo indiscriminato sulle aziende, anche su quelle che hanno comunicato formalmente di non avere apparecchi televisivi o radiofonici nei locali dove svolgono l’attività.
Verrebbe da dire: «niente di nuovo», perché quest’anno Viale Mazzini si è ingegnata in mille modi per far cassa con chi fa impresa. Il carosello delle pretese è iniziato a febbraio con il tentativo, sventato da Confartigianato, di far pagare il “canone speciale” anche per il semplice possesso di computer, tablet e smartphone, in ufficio, negozio, magazzino ed è proseguito a giugno con la richiesta di denaro mascherata da una sorta di sovrattassa per la trasmissione di eventi sportivi quali gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Londra, messaggio ambiguo che la nostra Confederazione ha segnalato all’Antitrust e al Garante della Privacy.
Ora la Rai ci riprova, lanciando alla cieca una nuova rete, dalle maglie particolarmente strette, nel mare delle attività produttive. La lettera, ricevuta in questi giorni anche da aziende che hanno comunicato nei modi consigliati dalla Confederazione di non essere tenute al pagamento, è particolarmente aggressiva e minaccia accertamenti tributari e azioni esecutive “nel corso delle quali – si legge nel documento – il debitore risponde dell’adempimento dei propri obblighi con tutti i suoi beni”. Non è da escludere che molti imprenditori abbiano deciso di pagare il balzello non dovuto, pur di evitare eventuali grane. Il consiglio di Confartigianato ai soggetti che non rientrano nell’obbligo è ancora una volta quello di non sottostare alla richiesta, comunicando tramite raccomandata, oppure attraverso l’apposita cartolina di non essere tenuti al pagamento.
Confartigianato ha inoltre segnalato all’Antitrust e al Garante della Privacy anche questo nuovo, invasivo e insistente comportamento della Rai sollecitando l’apertura di un’istruttoria per valutare ed eventualmente censurare il comportamento di Viale Mazzini.