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BONOMO (CONFARTIGIANATO VICENZA): “LA BEFFA DELLA RESTITUZIONE DEGLI INCENTIVI PER L’ASSUNZIONE DI LAVORATORI IN MOBILITÀ COSTEREBBE ALLE PICCOLE IMPRESE DELLA NOSTRA PROVINCIA 2 MILIONI E MEZZO DI EURO”

“Oltre al danno c’è anche la beffa. Perché non soltanto non sono stati prorogati per quest’anno gli incentivi alle piccole imprese che hanno assunto lavoratori in mobilità, ma addirittura quelle stesse aziende dovrebbero rimborsare le agevolazioni ottenute nel 2013, riferite ad assunzioni/proroghe o trasformazioni effettuate nel 2012. Mi chiedo in quale altro Paese al mondo sia possibile cambiare le regole in corsa, e per di più a danno di chi dà lavoro in un momento difficile come questo”.
Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza, alla luce della recente circolare dell’Inps che “anticipa” a fine 2012 la scadenza dei benefici concessi a causa del mancato finanziamento per il 2013, offre anche la stima numerica di quanto tutto ciò verrebbe a costare alle imprese della provincia: “Secondo i nostri calcoli – afferma – si tratta di una cifra che, riguardando alcune centinaia di imprese, si aggira sui 2.500.000 euro. Ora: dire che le agevolazioni contributive garantite per legge si fermano al 2012 anche in caso di proseguimento del rapporto di lavoro nel 2013 fa venir meno un principio di certezza del diritto, in quanto le aziende avevano proceduto all’assunzione (o alla trasformazione del rapporto di lavoro) sulla base di una legge e di una interpretazione della stessa che garantiva loro un’agevolazione contributiva nei limiti temporali stabiliti dalla norma: 12, 18 o 24 mesi”.
E c’è anche un altro aspetto da non sottovalutare: “Con un decreto del Ministero del Lavoro dello scorso aprile – aggiunge Bonomo – era stata prevista la concessione di un bonus di 190 euro per ogni assunzione di lavoratori licenziati in seguito a crisi aziendali: ebbene, a oggi tale bonus non può essere applicato in quanto mancano ancora le indicazioni operative da parte dell’Inps. Dunque, le piccole aziende non possono contare nemmeno su questa compensazione. Senza contare che, nel frattempo, gli sgravi connessi all’iscrizione nelle liste di mobilità per l’industria non sono stati toccati”.
Per tutti questi motivi, le associazioni della piccola impresa hanno intrapreso una serie di pressanti azioni perché il Parlamento ponga rimedio a tale paradossale situazione con un intervento nella Legge di Stabilità.