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BANCA POPOLARE DI MAROSTICA, UN RINNOVO FONDAMENTALE PER LE PICCOLE IMPRESE DEL TERRITORIO

Valter Franco Marcon

In vista del rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Marostica del prossimo 19 gennaio, Valter Franco Marcon – presidente del Mandamento di Marostica di Confartigianato Vicenza – esprime la posizione degli artigiani marosticensi in merito alla questione, fortemente dibattuta nell’ultimo periodo dell’anno.

«Gli artigiani di Marostica non sono certo indifferenti alle vicende che in questi mesi ruotano attorno alla Banca Popolare di Marostica che tra qualche settimana rinnoverà il proprio Consiglio di Amministrazione – dichiara Marcon -. In questo periodo il tema del credito è al centro dell’attenzione quotidiana di noi imprenditori e le banche del territorio svolgono un ruolo fondamentale nella comprensione dei bisogni aziendali. La nostra rappresentanza, anche in termini di numerosità, è molto significativa nella compagine sociale – continua Marcon -; per questo motivo riteniamo essenziale essere coinvolti attivamente in questo passo fondamentale».
«Ci siamo sempre sentiti dire dai vertici della Banca – sottolinea Marcon- che l’istituto è cresciuto negli anni grazie soprattutto alle tante aziende artigiane socie e clienti presenti nel territorio. Crediamo che la Banca Popolare di Marostica sia un punto di riferimento importante per il nostro comprensorio e per i tanti piccoli imprenditori che attraverso i servizi erogati sono cresciuti sviluppando le loro attività».
«Ultimamente però la situazione sembra essere cambiata. Oggi a causa della cosiddetta “crisi di liquidità” gli imprenditori spesso non trovano risposte ai loro bisogni di credito. Infatti ascoltando quotidianamente i nostri soci – prosegue Marcon –  una lamentela ricorrente è che le banche non danno soldi. Questo purtroppo crea molte difficoltà a tanti imprenditori, che hanno sempre onorato i propri debiti e che oggi magari sono in difficoltà, a volte addirittura a rischio chiusura della propria attività, perché le banche (anche del territorio) non erogano prestiti».
«Oggi più che di liste varie e personaggi che si confronteranno a breve per il controllo dell’Istituto bancario scaligero ci piacerebbe sentir parlare di programmi concreti – conclude il presidente degli artigiani scaligeri -, di progetti che possano dapprima risanare il deficit di bilancio, quindi rilanciare la nostra banca per il sostegno dell’economia locale. Prima del prestigio e interesse personale dei futuri amministratori deve venire l’interesse della comunità in cui la banca opera, partendo proprio dalle piccole imprese; auspichiamo che anche Banca d’Italia nel suo ruolo di garante persegua attivamente obiettivi da un lato di carattere gestionale dell’istituto, dall’altro di vicinanza al territorio e alle sue specificità. Per questo motivo gli artigiani non staranno a guardare, credo sia venuto il momento di agire. Valuteremo quindi le soluzioni perseguibili affinché gli interessi dei piccoli imprenditori siano rappresentati all’interno del Consiglio».