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AVER TRASFERITO LA NOSTRA CULTURA D’IMPRESA ALLA CAMBOGIA ORA DIVENTA OPPORTUNITA’ ANCHE PER LE NOSTRE AZIENDE

23/09/2011Confartigianato Vicenza ha ospitato una delegazione della Camera di Commercio asiaticaAVER TRASFERITO LA NOSTRA CULTURA D'IMPRESA ALLA CAMBOGIA ORA DIVENTA OPPORTUNITA' ANCHE PER LE NOSTRE AZIENDEEra il 2004 quando Confartigianato Vicenza stabilì il primo contatto con quella che allora era la Camera di Commercio di Phnom Penh, nell'ambito del progetto europeo denominato "Un modello di sviluppo per le Pmi in Cambogia". La Camera cambogiana (in realtà un'associazione di imprenditori) contava qualche centinaio di imprese iscritte, disponeva di un'unica sede, nella capitale, e della buona volontà di un gruppo di giovani funzionari, cui tuttavia mancavano quasi del tutto modelli organizzativi di riferimento per l'attività. Nel giro di sette anni tutto è cambiato, sicuramente anche grazie all'assistenza tecnica ricevuta in due progetti di cooperazione internazionale proprio da Confartigianato Vicenza, con la quale si è instaurato un legame di profonda amicizia. Ora si deve infatti parlare di Camera di Commercio di Cambogia, le sedi sono sette (nelle principali province, oltre a Phnom Penh), i soci sono quasi 7.000 e l'operatività, anche a livello internazionale, si è incredibilmente sviluppata. Tanto che una delegazione di trenta imprenditori e funzionari cambogiani legati alla Camera di Commercio è giunta in Italia per visitare due importanti fiere quali Macef a Milano e Choice a Vicenza, nell'ambito di una missione volta a conoscere alcune tra le principali manifestazioni espositive non solo in Europa, ma anche negli Usa. E l'organizzazione delle visite italiane è stata appunto curata da Confartigianato Vicenza.Gli imprenditori cambogiani, operanti in diversi settori merceologici  – dall'agricoltura all'edilizia, dall'abbigliamento alla cosmetica al credito – sono tutti accomunati, come ha detto il direttore della Camera di Commercio, Nguon Meng Tech, "dal desiderio di capire che direzione stanno prendendo i trend di consumo dei beni di lusso nel mondo occidentale, con particolare riferimento all'arredo-casa e alla moda, per poter fare scelte ragionate anche con riferimento all'importazione di prodotti italiani". L'ottica è dunque quella dello sviluppo di un vero sistema distributivo cambogiano, che risulta tuttora fortemente destrutturato e in gran parte dipendente dalla vicina (e non sempre amica) Thailandia, a fronte di una crescente domanda interna di beni di fascia alta, difficilmente reperibili. Come molti altri Paesi del Sud Est asiatico (in primis proprio Thailandia e Vietnam), la Cambogia sta sperimentando da più di due lustri tassi di crescita prossimi alla doppia cifra e sta risentendo in misura solo marginale dell'attuale crisi economica globale. Tale processo di sviluppo, nel quale giocano senz'altro un ruolo fondamentale anche capitali stranieri, prevalentemente d'origine cinese, giapponese, coreana, taiwanese e statunitense, ha determinato l'emergere di una classe ricca (ovviamente ristretta) dotata di un potere d'acquisto molto importante e affascinata dal Made in Italy. Perciò anche la Cambogia, in una prospettiva ormai di breve-medio periodo, potrà diventare un potenziale mercato di sbocco per i prodotti delle nostre imprese, anche considerando l'età media bassissima (23 anni) della popolazione e la progressiva affermazione di consumi tipicamente occidentali.Proprio queste prospettive, che evidentemente generano reciproci interessi, sono state al centro dell'incontro tra la delegazione asiatica e i vertici di Confartigianato di Vicenza che rappresenta, allo stato attuale, l'unico interlocutore economico-istituzionale italiano in Cambogia, data l'assenza di una rappresentanza diplomatica (anche di tipo consolare) a Phnom Penh. Al proposito, il presidente Agostino Bonomo osserva: «Come Confartigianato Vicenza godiamo di un apprezzabile vantaggio competitivo in Cambogia. I progetti che, con lungimiranza, abbiamo realizzato negli ultimi anni ci hanno permesso di sviluppare relazioni istituzionali di livello molto elevato, le quali hanno tra l'altro portato al conferimento al presidente Sbalchiero di un'importante onorificenza a Phnom Penh solo un anno fa. Sia noi che i rappresentanti della Camera di Commercio di Cambogia riteniamo ormai maturi i tempi per passare dal dialogo istituzionale, che naturalmente rimarrà una priorità, al dialogo tra imprenditori, poiché sono convinto che la Cambogia possa divenire a breve un interessante partner commerciale». Anche il direttore generale di Confartigianato Vicenza, Pietro De Lotto, ribadisce la volontà di compiere ulteriori passi concreti verso lo sviluppo di relazioni d'affari. «Stiamo verificando – dice – quali strumenti possano essere più adatti a supportare tale processo di collaborazione. Senz'altro favoriremo nuove visite in Italia per il prossimo anno, così come analizzeremo attentamente il programma fieristico che la Camera cambogiana sta predisponendo per il 2012. L'idea è però anche di studiare la fattibilità di incontri diretti tra imprese, in particolare nel comparto tecnologico, dove la Cambogia soffre di forti carenze, che attualmente le impediscono di spiccare il salto da semplice Paese produttore di materie prime (gomma in particolare) a Paese trasformatore. Con tutte le ricadute in termini di valore aggiunto che questo può determinare, anche e soprattutto per migliorare le condizioni di vita della popolazione».