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In Fiera l’Assemblea Soci di Confartigianato Vicenza

Ospiti il Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, e il virologo Giorgio Palù. Cavion: “I segnali di ripresa non mancano. Le piccole imprese hanno dimostrato di essere capaci di grandi imprese”

25 ottobre 2021

L’Assemblea Soci di Confartigianato Imprese Vicenza che si è svolta oggi in Fiera ha avuto il sapore di un’occasione speciale, “perché finalmente ci siamo re incontrarci e lo abbiamo fatto per un appuntamento davvero importante per il mondo artigiano che è, prima di tutto, un mondo fatto di persone, di relazioni dirette e concrete”. Così il presidente Gianluca Cavion ha salutato i Soci.

In presenza da Sala Palladio, e collegati on line, sono stati centinaia gli artigiani che partecipato all’appuntamento e potuto seguire l’intervento del presidente Cavion, di Enrico Quintavalle (responsabile Ufficio Studi Confartigianato Imprese) sui punti di forza e trend delle piccole imprese vicentine, e dei due ospiti: Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, e Giorgio Palù, virologo, presidente dell’AIFA, componente del CTS, professore di Microbiologia all’Università di Padova.

In apertura il presidente ha espresso il suo orgoglio “perché la piccola impresa che rappresentiamo è pronta a confrontarsi sull’attualità e sul futuro, dopo aver passato tanti mesi tra mille difficoltà. Non ne siamo ancora usciti, è vero: ma la situazione generale giustifica spiragli di ottimismo che, all’inizio di quest’anno, parevano impensabili. Abbiamo in più l’arma dei vaccini e, intanto, gli indicatori economici segnalano un clima di ripresa migliore di ogni previsione. È anche per questo che abbiamo voluto intitolare l’Assemblea “Piccole imprese per grandi imprese”: perché la tenacia e la capacità di resilienza che il nostro comparto ha dimostrato finora, testimoniano ancora una volta quale sia il valore delle nostre attività”.
“All’opinione pubblica nazionale viene spesso offerta l’immagine di un dibattito tra parti sociali che vede impegnati il governo, l’industria e il sindacato – ha continuato Cavion-. Ma un tavolo non sta in piedi su tre gambe. E la quarta gamba siamo noi: i piccoli imprenditori, i lavoratori autonomi, le partite Iva, ovvero il 97% delle imprese, che assicurano il 60% dell’occupazione.
È una dimensione che chiede norme e leggi decisamente più snelle, strumenti e provvedimenti accessibili e l’eliminazione della burocrazia inutile. A chi ancora non se ne rende conto, ricordiamo quindi che siamo una insostituibile “cinghia di trasmissione” di questo Paese, sia dal punto di vista economico che all’interno del tessuto sociale”.
Il presidente ha poi ripercorso i difficili momenti vissuti durante l’emergenza sanitaria che però ha visto Confartigianato Imprese Vicenza punto di riferimento per i soci, le loro famiglie, le comunità territoriali ma “ora – ha detto Cavion- dobbiamo chiederci cos’è accaduto nel frattempo alla nostra economia e come ne stiamo uscendo”.

Lasciando spazio ai dati illustrati da Quintavalle, Cavion ha affrontato il tema “dell’occupazione che ha sofferto nei settori che hanno patito il distanziamento dove, non bastando di certo i ristori a rimediare ai mancati ricavi, migliaia di imprese, lavoratori autonomi e partite IVA sono state messe a dura prova. E se spiragli di ripresa ci sono non sono né scontati né lineari”. Basti pensare, ha ribadito Cavion, “ai costi delle materie prime e la mancanza di manodopera che sta diventando un bene sempre meno disponibile e, per talune qualifiche, un bene raro”.
Non è mancato un passaggio sul PNRR: “L’Italia ha usato un primo acconto, del quale come artigiani non ci siamo resi conto se non marginalmente. Rimane da utilizzarne una grande parte e siamo consci che occorre una buona programmazione prima, per una buona spesa a seguire. Occorre valorizzare tutte le entità attive e, con esse, i territori nei quali istituzioni ed imprese si stanno adoperando per arrivare a proposte coerenti con le risorse annunciate. A partire dalle principali sfide: transizione ecologica, transizione digitale, inclusione sociale, rafforzamento della sanità territoriale e miglioramento delle infrastrutture materiali e immateriali”.
Sul tema del digitale, ha ricordato Cavion, “l’Associazione si è preparata per tempo creando e facendo crescere uno dei più efficaci e riconosciuti HUB digitali, con altrettanto impegno e altrettanta lungimiranza Confartigianato ha affrontato il tema della sostenibilità”.
“Il nostro modo di essere imprenditori comprende anche l’assunzione di una sempre maggiore responsabilità sociale- ha proseguito Cavion- Lo abbiamo dimostrato nelle fasi più acute della pandemia, e lo stiamo dimostrando in questi giorni con l’esperienza del Green Pass”.
Peccato che “Non c’è adeguata consapevolezza e conseguente riconoscimento di cosa significhi assumere il rischio di impresa, di cosa significhi ogni giorno fare gli artigiani. Non mancano discriminazioni nei confronti della micro e piccola impresa, del lavoro autonomo e dei nostri collaboratori. Nelle fasi acute della pandemia si è posto un parziale rimedio attraverso il ricorso alla Cassa Integrazione in deroga. Ha funzionato, con non pochi ritardi, cui hanno quasi sempre posto rimedio i colleghi imprenditori anticipando l’intervento di tasca loro ed evitando che il già rilevante divario tra dipendenti pubblici e privati raggiungesse livelli di vera e propria offesa alla dignità del lavoratore – ha aggiunto Cavion-. Anche per questi motivi ho espresso il dissenso dell’Associazione che rappresento al fatto che si concludesse un rinnovo generalizzato del contratto per i dipendenti pubblici prima di completare la riforma degli ammortizzatori riguardanti milioni di lavoratori privati, che non hanno analoga sicurezza di continuità lavorativa”.

In merito alle riforme, “siamo tra coloro che spronano il Governo Draghi a proseguire deciso sulla strada delle riforme”, il presidente ha detto cosa ci sia aspetta: “Dalla riforma del Fisco, semplificazioni, equità, attenzioni vere per le peculiarità della Piccola Impresa; da quella Giustizia pretendiamo uno snellimento dei procedimenti civili altrettanto deciso, maggiore professionalità in campo tributario e organici distribuiti in relazione alla densità di imprese e della popolazione. A tutti, poi, chiediamo di essere al nostro fianco nella elaborazione di progetti e provvedimenti su due temi che riteniamo essenziali: da un lato assicurare il ricambio generazionale nelle piccole imprese, agevolare e sostenere la trasmissione dei saperi tecnici e gestionali; dall’altro, incentivare l’attrattività dei nostri territori, aree che sono dei giganti dal punto di vista manifatturiero, ma che oggi hanno bisogno di riscoprire tutto il loro valore anche in termini di offerta turistica, paesaggistica, culturale”.
Rivolgendosi a Luca Zaia, Cavion ha dato atto alla Regione, “di aver gestito i duri mesi dell’emergenza Covid con efficace pragmatismo, raccogliendo i frutti della territorialità del presidio sanitario, scelta che ha fatto e continua a fare. L’ auspicio è che adesso tale concretezza trovi conferma anche nella “messa a terra” territoriale del PNRR e delle sue risorse”.
Chiamato in causa il presidente della Regione, Luca Zaia, ha ricordato come: “L’artigianato rappresenta l’ossatura dell’economia veneta e il nostro impegno è sempre stato orientato a far crescere e sostenere le imprese artigiane, come dimostra la legge sull’artigianato del 2018 da 20 milioni di euro. Lo è ancor più oggi, alla luce del lungo periodo pandemico. Stiamo riemergendo grazie ad un impegno straordinario in campo sanitario, che ha visto tutti, incluso il mondo artigiano che ringrazio, dare la massima collaborazione”.
“Sono convinto – ha aggiunto Zaia- che la ripresa passi dalla rinascita del sistema artigiano che la Regione continuerà a supportare. Lo faremo proseguendo le misure di accesso al credito e gli investimenti in ricerca e sviluppo, garantendo strumenti a sostegno di crescita, innovazione e internazionalizzazione. Senza dimenticare la tradizione, che vogliamo portare avanti, in concreto, come abbiamo fatto istituendo la figura del maestro artigiano, 94 quelli già riconosciuti in tutto il Veneto”. 
Il mondo produttivo, e dell’artigianato, ha ribadito Cavion, infatti, non può più permettersi nuovi stop; “Quindi, bisognerà per capire se e in che modo si potrà e dovrà “convivere” con il virus finché non sarà debellato, recuperando sia pure progressivamente la condizione di libertà individuali e di comunità piena”. Il prof. Palù su questo tema ha spiegato non solo che il Green Pass è un escamotage per la salvaguardia sociale ma che forse i modi di controllo possono essere ripensati. Quanto al vaccino, ha spiegato Palù, è una questione di giustizia, equità sociale e responsabilità verso la comunità, il mondo economico e la politica.

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