Skip to main content







Approvata in Commissione Industria del Senato la legge delega che avvia la riforma della legge quadro sull’artigianato. Cavion: “Un riconoscimento all’importanza del mondo dell’artigianato e necessario adeguamento alla realtà odierna”

Arriva anche da Vicenza la soddisfazione per l’approvazione in Commissione Industria del Senato dell’emendamento al Ddl annuale per le PMI che rappresenta il primo passo per rilanciare l’artigianato, con tempi chiari per il completamento della riforma.
La legge delega infatti conferisce al Governo un termine definito entro cui dovrà predisporre il testo della riforma della legge quadro sull’artigianato, garantendo certezza normativa e rapidità nell’attuazione.

“Dopo 40anni la legge quadro sull’artigianato necessitava indubbiamente di una revisione, i tempi sono cambiati e con essi anche il mondo dell’artigianato e dell’essere artigiano. Per questo è fondamentale dare al settore uno strumento adeguato. Il modello artigiano è un mondo che offre innovazione, e la norma deve seguire tale evoluzione”, commenta il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion.  “L’artigianato rappresenta anche nel vicentino una realtà diffusa e capillare che contribuisce al benessere dei territori e a portare nel mondo il miglior Made in Italy. Lavorazioni uniche e d’eccellenza sono spesso l’espressione di cultura, competenze e saperi che meritano adeguato riconoscimento e di una nuova cornice normativa che possa potenziare il ruolo dell’impresa artigiana nell’economia di oggi – aggiunge Cavion-. Con il via libera alla delega al Governo per la riforma della legge quadro sull’artigianato, il Senato riconosce la centralità delle imprese artigiane nella crescita economica, nella coesione sociale e nello sviluppo dei territori Oggi l’impresa artigiana è un attore strategico nei processi di sostenibilità, innovazione e valorizzazione delle filiere, ma è ancora ingabbiata da limiti dimensionali, societari e normativi che non riflettono più la realtà economica del Paese”.
Il presidente ricorda i tre punti fondamentali per Confartigianato: che le piccole imprese italiane siano rese in linea con quelle europee, e cioè considerate tali fino a 49 dipendenti; semplificare i requisiti d’iscrizione per tutte le forme societarie; che nella definizione di “imprenditore artigiano” non sia solo riconosciuta la manualità del lavoro, ma anche la sua creatività, inclusa quella digitale
Confartigianato esprime infine vivo apprezzamento per i Senatori Mara Bizzotto, Luca De Carlo e Giorgio Salvitti, primi firmatari dell’emendamento, sottoscritto da tutti i gruppi di maggioranza e dal gruppo delle Autonomie, con il parere favorevole del Governo.

Comunicato 137