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Impianti termici domestici. Confartigianato chiarisce: la manutenzione resta obbligatoria e fondamentale

Negli ultimi giorni circolano informazioni, spesso imprecise o fuorvianti, in merito a una presunta revisione del DPR 74/2013 che introdurrebbe nuove modalità di controllo e ispezione sugli impianti termici di potenza inferiore ai 70 kW, vale a dire la quasi totalità degli impianti domestici installati nelle abitazioni. In merito Confartigianato Imprese Vicenza fa chiarezza per evitare che alla fine l’utente incappi in situazioni poco piacevoli. Ad oggi, spiega infatti Confartigianato, si tratta esclusivamente di ipotesi e proposte in fase di discussione, non di norme in vigore. Quindi, al momento nulla è cambiato: la manutenzione periodica degli impianti termici resta un obbligo di legge e una condizione essenziale per garantire sicurezza, efficienza energetica e tutela della salute delle persone.

In Italia sono ancora in funzione circa 20 milioni di caldaie, di cui almeno 7 milioni con più di 15 anni di età, quindi potenzialmente meno efficienti e più esposte a rischi se non correttamente manutenute. In Veneto si stima la presenza di circa 1,7 milioni di caldaie domestiche, in larghissima parte sotto i 70 kW: un patrimonio impiantistico che richiede attenzione costante e controlli efficaci.

“La manutenzione degli impianti termici è fondamentale – precisa Renato Calderato, presidente della Federazione Impianti di Confartigianato Imprese Veneto e presidente del Sistema Impianti di Confartigianato Imprese Vicenza – sia per la sicurezza delle abitazioni sia per l’efficienza energetica e la qualità dell’aria. Modificare il sistema dei controlli potrebbe portare ad abbassare il livello di sicurezza e allontanarsi dagli obiettivi ambientali, soprattutto nelle aree urbane”.

Confartigianato ricorda anche che i controlli già oggi si basano, oltre che sulle ispezioni in presenza, anche su strumenti documentali e digitali. Tuttavia, il vero nodo non è solo la modalità del controllo, ma anche la capacità di intercettare gli impianti che oggi spesso sfuggono alle verifiche: impianti mai censiti perché installati prima dell’entrata in vigore dei catasti termici, apparecchi obsoleti mai manutenuti o impianti frutto di installazioni illegali “fai da te”.

Proprio per questo affidarsi a imprese abilitate è essenziale e obbligatorio. Il DM 37/2008 stabilisce chiaramente che i lavori sugli impianti devono essere eseguiti da imprese in possesso dei requisiti tecnico-professionali. Non si tratta solo di una garanzia per il cittadino, ma di un presidio di legalità e sicurezza.

Va inoltre evidenziato un aspetto poco conosciuto: per gli impianti con potenza inferiore ai 100 kW, l’accertamento del Rapporto di controllo di efficienza energetica, trasmesso dall’installatore, dal manutentore o terzo responsabile, sostituisce l’ispezione da parte dell’autorità competente (Provincia o Comune in base alla densità abitativa del territorio di competenza). Un sistema che riconosce il ruolo centrale delle imprese qualificate e responsabilizza tutti gli attori coinvolti.

Confartigianato Vicenza ribadisce infine che la manutenzione non è solo un adempimento normativo, ma un vantaggio concreto per le famiglie: impianti più sicuri, consumi ridotti, bollette più leggere e minori emissioni inquinanti.  
“Sicurezza, ambiente ed efficienza energetica viaggiano insieme. In questo contesto, ogni eventuale revisione normativa dovrà essere affrontata con equilibrio, basandosi su dati reali e prevedendo il coinvolgimento delle organizzazioni di categoria”, conclude Calderato.

Comunicato 173