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15° INDAGINE CONGIUNTURALE SULL’ARTIGIANATO E PICCOLA IMPRESA IN VENETO

02/07/200915° INDAGINE CONGIUNTURALE SULL'ARTIGIANATO E PICCOLA IMPRESA IN VENETOE' crisi anche per l'artigianato. Dopo un fine 2008 di quasi tenuta, gli effetti della forte contrazione dell'economia reale sono arrivati con "prepotenza" anche nel mondo della piccola impresa.  Giù tutto: ordini, domanda, fatturati, produzione e occupazione. Ferma la propensione agli investimenti e stagnazione nei costi di produzione. E' pesantemente negativo il consuntivo economico del Veneto per il primo semestre '09, tratteggiato dalla quindicesima indagine congiunturale sull'artigianato e la piccola impresa della Confartigianato del Veneto. Fredde anche le previsioni per il secondo semestre: la situazione non migliora, ma non dovrebbe nemmeno peggiorare.L'indagine fotografa lo stato di salute delle piccole aziende, artigiane e non, in base a circa 1.000 interviste telefoniche (sistema CATI) realizzate da AES ad imprese con meno di 20 addetti. Per il primo semestre, appunto, le valutazioni delle aziende sono state tutte in terreno fortemente negativo.Per l'occupazione, secondo l'indagine Confartigianato, il calo nelle piccole imprese è stato quasi di tre punti percentuali, -2,8%: particolarmente pesante la retromarcia nell' edilizia (- 3,4%), nella produzione (-2,9%) e nei servizi alle imprese (-2,1%), mentre gli occupati sono rimasti quasi statici nei servizi alle persone più -0,6%.Abbastanza omogeneo, invece, il calo della domanda e della produzione: -4,62% il manifatturiero, -5,1% l'edilizia, -4,6% i sevizi alle imprese e – 3,8% quelli alle persone. La diminuzione media è stata dell'4,9%. Un calo che ha fortemente influenzato i fatturati giù in media di oltre 5 punti percentuali con una punta nel manifatturiero -5,7%.Stagnate poi la propensione agli investimenti con due segnali importanti di controtendenza: produzione (+2,4%) ed edilizia (+1,9%).Dopo diversi anni in cui crescevano i prezzi di produzione (materie prime, energia, servizi),  secondo il campione di imprese, il primo semestre 2009 ha registrato per la prima volta una stagnazione. "E' uno scenario davvero preoccupante -commenta il presidente della Confartigianato del Veneto, Claudio Miotto-. La ricerca conferma la dimensione straordinaria della crisi in atto, che risultava già da altri dati, ad esempio quelli sul numero di imprese. In particolare, sono negativi i dati riguardanti il settore produttivo e l'edilizia, per quanto riguarda fatturati, produzione e investimenti. L'incertezza è tale che per la prima volta in otto anni di rilevazione, i miei colleghi dimostrano preoccupazione e pessimismo anche per il futuro. Se analizziamo le risposte per la seconda parte dell'anno quello che emerge è solo l'immobilismo in attesa di segnali positivi".A fine anno produzione e domanda non dovrebbero crescere, stando alle ditte individuali e alle piccole imprese. Fermi anche i fatturati e gli ordini. Indicatori negativi anche per gli investimenti: meno 0,2% e per l'occupazione anche se solo di un meno 0,4%. Purtroppo, si prevede un ritorno al rialzo dei costi delle materie prime di +3,9% in media soprattutto dovuto all'edilizia: +5 punti percentuali.   "Oggi è quanto mai necessario -conclude Miotto- che il quadro di riferimento in cui operano le nostre imprese sia il più favorevole possibile soprattutto per recuperare la fiducia negli imprenditori. Ecco perché auspico dalla Regione Veneto interventi, anche in deroga, per le  imprese artigiane sia a livello di assestamento di Bilancio 2009, che nella pianificazione del Bilancio 2010. Oggi è ancora di più indispensabile aiutare chi è disposto ad investire, ed è altrettanto importante aiutare chi soffre per la crisi, soprattutto con azioni che dilazionino le spese rendendole sostenibili rispetto ai mancati ricavi".