Skip to main content







Valore aziendale da trasferire nel tempo: il passaggio generazionale

Nel mondo delle imprese artigiane, in linea con l’andamento demografico del Paese, si sta progressivamente “invecchiando”.

Tra il 2010 e il 2020 è infatti cresciuta di circa l’8% la fascia di imprenditori artigiani con più di 60 anni e sono diminuiti di oltre 7 punti percentuali i giovani imprenditori con meno di 35 anni di età. Ciò ha un riflesso importante: una impresa su cinque, nei prossimi dieci anni, dovrà affrontare il delicato tema del passaggio generazionale. Solo in provincia di Vicenza, tali imprese saranno più di 3.500. 

Questi sono i dati di contesto analizzati di recente da Confartigianato, che hanno portato a effettuare un’ulteriore indagine, in collaborazione con l’Università di Padova, presso un campione di imprese, al fine di conoscere le loro prospettive in termini di continuità aziendale. Ne è emerso che quasi la totalità del campione indica nella continuità d’impresa uno dei fattori critici nel prossimo quinquennio e si dichiara pronto ad affrontare la sfida della trasmissione d’impresa: sia volgendo lo sguardo all’interno della famiglia che valutando prospettive esterne. Il passaggio generazionale, per il tessuto imprenditoriale vicentino, rappresenterà quindi uno dei fattori critici nel prossimo quinquennio.
E anche su questo tema Confartigianato, attraverso l’Area Gestione d’Impresa, fornisce il suo supporto.

Quale opzione?

Partiamo dall’assunto che l’impresa è la “creatura” dell’imprenditore, che con ingegno, fatica e passione l’ha fondata e fatta crescere nel tempo. L’impresa quindi è un valore. È un mix di persone, passione, competenze, relazioni, oltre che di organizzazione e patrimonio. Ne consegue quasi sempre, dunque, un distacco doloroso, che deve essere metabolizzato e gestito con competenza e delicatezza. Diverse sono le alternative che si pongono di fronte all’imprenditore che sta valutando la sua uscita dal mondo imprenditoriale

Innanzitutto, uno sguardo alla propria famiglia e alle dinamiche generazionali che coinvolgono gli affetti dell’imprenditore e le loro propensioni. In secondo luogo, la valutazione del passaggio dell’azienda a qualche dipendente particolarmente brillante e con le “skill” adatte ad assumere la veste di imprenditore. Non ultima, l’alternativa di cedere la propria azienda a terzi, estranei sia alla famiglia che al proprio personale.

Sono scelte che hanno motivazioni e implicazioni molto differenti.

Lasciare l’impresa a un figlio o a un famigliare rappresenta, per la maggior parte degli imprenditori, la scelta più naturale, una sorta di eredità che viene tramandata alle generazioni future e che vede come principale obiettivo quello di garantire continuità e sostentamento alla propria famiglia.

La cessione a soggetti estranei alla famiglia, seppur a volte sia una strada necessaria, porta con sé l’obiettivo della monetizzazione del massimo valore possibile, pur con la conservazione della continuità aziendale in capo ad altri soggetti.

Diversi sono anche gli strumenti a disposizione per perfezionare il passaggio di valore dell’impresa: la donazione di azienda, che è lo strumento più semplice per la trasmissione dell’impresa ai familiari (tuttavia da valutare attentamente per le sue conseguenze in sede di successione), la cessione di quote o la costituzione di società. Le soluzioni possono anche essere più complesse, articolate in step progressivi e dilazionati nel tempo.

In ogni caso, non c’è dubbio che con la continuità dell’impresa vincono tutti: il fondatore che passa la mano, il “nuovo” che si mette in gioco, sia esso un familiare o un soggetto terzo, e anche la società e il territorio. 

Da dove iniziare e dove arrivare

Fondamentale è agire con un adeguato anticipo, al fine di pianificare le diverse operazioni con serenità e operando scelte ponderate, che tengano in dovuta considerazione tutte le esigenze e le peculiarità dell’imprenditore e di chi continuerà a esercitare l’attività d’impresa. Le scelte dettate dall’urgenza rischiano, inevitabilmente, di disporre di soluzioni limitate e spesso non riescono a cogliere tutti gli obiettivi.

Ragionando su questo tema, l’Area Gestione di Impresa di Confartigianato Imprese Vicenza ha creato un servizio mirato, che affianca l’impresa in questa delicata fase di transizione, con un progetto “su misura” che coinvolge tutte le competenze professionali che servono.

Il nuovo servizio si propone di formare i futuri imprenditori alla gestione dell’impresa e alla transizione verso il nuovo approccio da imprenditore e, contestualmente, accompagnare i fondatori dell’impresa all’uscita e al passaggio del testimone. 

È prevista inoltre un’assistenza specialistica, basata sulla valorizzazione dell’azienda e sul supporto all’imprenditore nelle valutazioni e nelle scelte più idonee in termini di forma societaria, assetti proprietari, clausole statutarie, organizzazione, fino alla pianificazione strategica e al controllo di gestione.