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Un’assemblea che parla di visione globale e radici nel territorio

Un’Assemblea Soci partecipata, il cui tema “Visione globale, radici nel territorio” è stato il filo conduttore non solo nella relazione del presidente Cavion, ma anche degli ospiti che hanno accolto l’invito di Confartigianato Imprese Vicenza.

In un contesto di profondo cambiamento, in cui influiscono situazioni sia oltre confine che interne, la necessità è quella di conoscere e di adeguare il “fare impresa” oggi. D’altronde è da 80 anni, tanti ne ha festeggiati nel 2025 Confartigianato Vicenza, che l’Associazione è al fianco degli artigiani per sostenerli nel loro percorso imprenditoriale. Oggi le sfide sono diverse da quelle di ieri, le trasformazioni più repentine, ma la passione per il proprio mestiere rimane immutata. È su questa ‘unicità’ di pensiero e creazioni che si deve puntare.
E la politica deve tener conto di questa forza silenziosa, intessendo un dialogo concreto. Ecco, in estrema sintesi, i messaggi venuti dal palco dalla relazione del presidente, Gianluca Cavion, e da Marco Granelli, presidente nazionale di Confartigianato.

GLI INTERVENTI

Cavion: servono norme chiare, tempestive e a misura di impresa

Una relazione incentrata a ricordare il peso dell’artigianato nella provincia vicentina, e nel sistema Italia in generale, con uno sguardo ai nuovi mega trend che riguardano anche le piccole e medie imprese, sollecitando le istituzioni a investire in questo tessuto produttivo. Il presidente Cavion non ha dimenticato la questione del credito, fondamentale per investire e quindi crescere, o l’annoso problema della burocrazia, che limita i margini di azione delle imprese e spesso le scoraggia nella richiesta di incentivi o di accessi ai fondi. I margini di miglioramento ci sono, così come può essere affrontata la mancanza delle risorse umane, a patto che tra politica, istituzioni e imprese si attivi una reale filiera di comunicazione, dove chi decide tenga presenti le richieste e i suggerimenti di chi poi a quelle decisioni deve attenersi. Ovvero: norme chiare, tempestive e a misura di impresa nella loro applicazione. Perché anche il tempo perso ‘nelle carte’ è tempo sottratto al lavoro.

Intervento di Marco Granelli: “l’artigianato è il vero made in Italy”

La narrazione corrente dipinge l’artigiano come una sorta di razza in via di estinzione, quando invece è un mondo che conta 1milione 300mila realtà in Italia, dove c’è innovazione, capacità di saper leggere i cambiamenti, digitalizzazione e IA.

Non solo, l’artigianato rappresenta il vero made in Italy: finita la globalizzazione, e con essa i prodotti di massa, oggi i consumatori vogliono prodotti unici, ben fatti, duraturi nel tempo. Il tempo delle merci a basso costo con obsolescenza programmata è finito. Ma l’artigianato ha anche la capacità di essere ‘produttore sociale’ nei territori in cui è presente, soprattutto in quelli difficili, dove non arriva il grosso gruppo economico, ma di sicuro c’è un artigiano.

Questo vuol dire tenere vivi territori e comunità ed evitare che tante realtà muoiano (un esempio sono i territori montani, n.d.r.).

I giovani imprenditori ci sono, coraggiosi e resilienti, il problema sono le nuove leve da inserire nelle nostre aziende. Negli ultimi anni si è assistito a una sorta di contrapposizione tra studio e lavoro: quanti genitori dicono ai loro ragazzi ‘se non studi vai a lavorare’? Come se arrivare in azienda fosse una punizione. Il 60% dei ragazzi che escono dalla terza media poi vanno al liceo, ma i laureati sono pochi. Questo vuole dire aver fatto delle scelte sbagliate, o suggerite male. Una riflessione, quindi, va fatta tanto in sede di orientamento, che di successivo percorso scolastico. Per chi ha terminato il liceo e non va all’università l’artigianato può essere una buona soluzione per ritrovare la fiducia in sé (“sono un fallito perché non continuo con l’università”) e le giuste motivazioni. Qualcuno va all’estero? Va bene, nella misura in cui si tratta di un’esperienza formativa da mettere poi a frutto qui, in Italia, in Veneto, a Vicenza.
Insomma, è giunto il momento di dire basta alla sottovalutazione del lavoro manuale, perché si tratta in ogni caso di mestieri in cui servono competenze e passione. Nelle nostre imprese le soddisfazioni personali e professionali, anche a livello economico, sono tante. Questo dobbiamo dire ai giovani.

Gli ospiti

Augusto Bianchini, professore dell’Università di Bologna e CEO di Turtle S.r.l. ha tenuto un focus sul tema “Sostenibilità e business” presentando ConfSostenibilità a servizio delle imprese.

La prima parte dell’Assemblea, presente e opsite anche il governatore uscente del Veneto, Luca Zaia si è chiusa con una conversazione con la giornalista Cecilia Sala.

Nel secondo panel, “La politica al servizio delle imprese”, oltre a Marco Granelli, è intervenuta l’europarlamentare Elena Donazzan. A chiudere la sessione è stato un confronto tra i candidati alla presidenza della Regione Giovanni Manildo e Alberto Stefani.
La serata è stata condotta da Anna Iselle, giornalista di TVA Vicenza. I due panel sono stati invece moderati da Gian Marco Mancassola, direttore di TVA Vicenza, e Marino Smiderle, direttore de “Il Giornale di Vicenza”.