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Strumenti e strategie per investimenti sostenibili nell’artigianato

Oggi più che mai, ogni impresa deve conoscere gli strumenti per cogliere ogni opportunità ed evitare di trovarsi spiazzata. Le occasioni non mancano.

Poche settimane fa, è parsa sorprendente la notizia che, a fronte di una situazione internazionale caratterizzata da conflitti in corso che non permette alcuna previsione, con la “locomotiva” tedesca che sembra essersi inceppata, con l’Europa chiamata a scelte determinanti e così pure gli Stati Uniti, i cui effetti si rifletteranno nel mercato interno ed esterno, un settore come quello dell’artigianato vicentino stia ancora tenendo botta, tanto in termini di occupazione quanto a numero di aziende. Lo dicono i dati del primo semestre di quest’anno. 

I motivi di tale tenuta, e persino una certa tendenza alla crescita, sono molteplici: per primo lo spirito imprenditoriale che da sempre, nonostante tutto, contraddistingue il nostro tessuto produttivo. La forte specializzazione di alcuni comparti, unita alla qualità in termini di creatività, flessibilità, competenze e materiali dei prodotti, fanno tuttora la differenza, anche in termini di attrattività verso i giovani, soprattutto quando si guarda al mercato internazionale. 

Pur con vari “aggiornamenti” nella cartina geografica delle tappe d’arrivo delle merci vicentine, l’export per le nostre aziende rimane una voce di bilancio molto importante. Tanto importante da aver stimolato le micro e piccole imprese a investire in innovazione e sostenibilità già da qualche anno, proprio per rimanere sul mercato o continuare a essere parte di filiere di produzione di alto livello. In questo senso, ben vengano misure con la Transizione 5.0 che abbina, al credito d’imposta legato a investimenti in tecnologia, finalità di risparmio energetico. L’importante è che non si verifichino deleterie situazioni di cambi in corsa delle norme, come accaduto con il Superbonus. Le misure incentivanti, in altre parole, devono essere ben studiate e pianificate. E poi c’è dell’altro…

Il fatto, cioè, che l’artigianato vicentino abbia finora reagito a un anno non certo facile, per tanti motivi, si spiega anche osservando i temi operativi su cui Confartigianato Imprese Vicenza tiene particolarmente alta l’attenzione, e sui quali ogni volta si sofferma, non a caso, pure FareImpresa. 

Come agisca l’associazione di categoria provinciale è noto: sempre attenta, cioè, a raccogliere gli umori e le preoccupazioni degli imprenditori, ma anche pronta a rispondere alle loro richieste, proponendo strumenti, servizi e misure a supporto delle aziende. Con, in più, il dovere di guardare oltre l’immediato, anticipando con iniziative mirate le tendenze che si profilano all’orizzonte.

Negli uffici delle sedi dislocate in tutta la provincia, ogni giorno operano 400 collaboratori con ambiti di competenze specifiche, che possono fornire soluzioni e consulenze complete. È questo il motivo per cui l’organizzazione vicentina risulta, da anni, la più numerosa realtà territoriale nell’intero sistema Confartigianato nazionale.

Quello di cui le aziende hanno bisogno oggi si può riassumere in due parole: informazione e formazione. Ovvero, poter contare su qualcuno che da un lato segnali continuamente le varie opportunità (economiche, legislative) da poter sfruttare, fornendo inoltre supporto sul fronte degli adempimenti burocratici, e che dall’altro fornisca i giusti strumenti di aggiornamento continuo.

Insomma, serve una guida che aiuti a orientarsi nel “mare magnum” di quanto ogni giorno avviene, si decide o si prospetta. E una guida sicura, chiara, professionale cui affidarsi, che sappia fare sintesi delle novità in essere o in arrivo, nonché delle prospettive. E che funga da antidoto alla selva delle notizie incomplete, confuse, quando non addirittura false (e il web, in ciò, è un pozzo senza fondo). 

Proprio a proposito di mondo digitale, forse non tutti sanno che, per ridurre il “gap” che qualche azienda ancora sconta nel mercato odierno, il Digital Innovation Hub della Confartigianato vicentina (polo di innovazione riconosciuto a livello ministeriale e facente parte della rete europea Neural) offre alle nostre piccole imprese la possibilità di un’analisi del loro “stato di digitalizzazione”, erogando consulenze e servizi a costi sostenibili e con fondi del PNRR. 

Anche qui, il motivo è chiaro: a parte alcune realtà di nicchia ad alta specializzazione manuale, oggi non c’è settore dell’artigianato che non sia chiamato a fare, o a proseguire, un salto tecnologico. E non si tratta più d’una opzione, ma di una necessità. Se le imprese vogliono competere e stare sul mercato, devono investire in tecnologia e attività digitale, utilizzando anche le possibilità offerte dai fondi regionali o nazionali. In tale processo, Confartigianato rappresenta un supporto per tutto quando attiene a formazione, consulenza, domande di incentivi, proprio per favorire una transizione quando più concreta e snella possibile.

Invece sul fronte dell’altra transizione, quella relativa ambientale, la nascita di una Comunità Energetica vicentina è un ulteriore e concreto passo avanti a livello territoriale: si chiama CER-TA, e ne parla un articolo sempre in questo numero di FareImpresa.

A proposito di territorio, un’ultima annotazione: ci aspetta un autunno impegnativo sul fronte dei lavori per alcune infrastrutture, che rimangono per noi un altro elemento importante per competere, in termini di tempo e velocità di percorrenza da un luogo all’altro, con altri mercati. Sta arrivando o proseguendo (vedi il cantiere per l’attraversamento ferroviario TAV) un’ondata di interventi sulla viabilità di Vicenza e in molti Comuni limitrofi, molto impattante tanto per i cittadini che per le imprese. L’invito ai diversi soggetti coinvolti nei lavori è quello di ben pianificare le attività, di portare avanti un dialogo fattivo e concreto con e tra le amministrazioni, di ascoltare anche la voce del mondo produttivo. Intasare le strade vuol dire intasare l’economia. Basti pensare a quegli artigiani che devono spostarsi e rischiano di effettuare pochi degli interventi programmati in giornata. Ogni ritardo si traduce in costi per l’impresa e per i cittadini, ricordiamocelo.


Hanno collaborato a questo numero:
Carlotta Andracco, Gaia Anzolin, Nicola Baldan, Nicola Carrarini, Veronica Cogo, Erika Faggion, Andrea Fontana, Sandra Fontana, Federica Ghiotto, Sabrina Nicoli, Marina Rigotto, Valentina Saccarola, Andrea Schiavo, Marco Tirozzi, Marco Zanchin.

Direttore responsabile: Antonio Stefani
In redazione: Valentina Celsan, Stefano Rossi
Contributi multimedia: Corrado Graziano, Davide Samadello, Federica Vencato
Coordinamento editoriale: Concetta Pellegrino

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