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Spettacoli classici al teatro olimpico: tra mito antico e attualità

Il 74° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza, con la direzione artistica di Giancarlo Marinelli, propone sette allestimenti in scena dal 23 settembre al 23 ottobre.

Sono previsti inoltre vari momenti d’incontro, tutti riuniti sotto il titolo di “Nemesi. Ogni visto avrà diritto alle carezze”, che unisce il mito greco a un verso del poeta Paul Eluard per esprimere il bisogno di “fare giustizia” del periodo buio che speriamo di esserci lasciati alle spalle.

Le serate all’Olimpico

Il cartellone sarà aperto da l’“Histoire du Soldat” (23-26 settembre), una scelta che non ha solo a che fare con la ricorrenza dei 50 anni dalla morte di Igor Stravinskij, ma è profondamente legata al tema della nuova edizione. Questa piccola opera venne scritta infatti nel 1918, agli albori dell’epidemia di spagnola, ed è una storia di guerra che riflette il sentimento di perdita dei riferimenti e rappresenta una ricerca di senso nel tempo e nello spazio. Una composizione di impatto fortissimo, ma “leggera”, adatta a viaggiare nelle piazze, con un’orchestrazione straordinaria e una drammaturgia profonda. Così, il testo della “favola in musica” di Stravinskij diventa come pochi altri la rappresentazione della Nemesi che dà il titolo a questa edizione dei Classici all’Olimpico: il Soldato che vende il violino e l’anima al Diavolo in cambio di una ricchezza che lo priverà di tutto, una ricchezza che lo priverà di ogni carezza, dice che questo piccolo Faust in miniatura, alla fine, è in ognuno di noi. Lo spettacolo – in prima nazionale – musica di Igor Stravinskij, libretto di Charles Ferdinand Ramuz, nella versione di Giancarlo Marinelli, qui anche regista, avrà come voce narrante Drusilla Foer, attrice icona di stile e di ironia, nota al pubblico per le sue incursioni televisive e sulla rete, André De La Roche nei panni del Diavolo (e coreografo) e Beatrice Venezi direttore d’orchestra a guidare nell’esecuzione dal vivo l’ensemble dell’Orchestra del Teatro Olimpico. 

Dall’1 al 3 ottobre, due recite serali e una pomeridiana sono invece previste per “Antigone” da Sofocle, una produzione di Tema Cultura in prima nazionale: nella rivisitazione della tragedia fatta da Giovanna Cordova, qui anche come regista, è presentato l’eterno conflitto tra giustizia terrena e giustizia divina: la sepoltura dei morti diventa dannazione e maledizione dei vivi, in una guerra di religione e politica che è anche conflitto generazionale, di vecchi contro giovani. In scena ci saranno i giovani attori di Tema Cultura Academy, già presenti e acclamati nel cartellone del 72° Ciclo di Spettacoli Classici, e a sorpresa, nel ruolo maschile di Creonte, ci sarà Ivana Monti; la coreografia dei movimenti scenici è a cura di Silvia Bennett.

Ancora una prima nazionale, e ancora una grande tragedia, andranno poi in scena dall’8 al 10 ottobre con “Fedra”, una drammaturgia originale tratta da Seneca e Racine, firmata da Francesco Niccolini, per la regia di Giuseppe Miale di Mauro e con una protagonista assoluta come Anna Bonaiuto accompagnata da Fabio Sartor, con Martino Duane e Ivan Castiglione. Vendetta, ribellione, compensazione dei torti subiti, delle onte e delle offese date e ricevute, sono alla base di questa “tragedia assoluta” dei sentimenti e della loro negazione, in una grande danza di passioni e di morte, di amore negato e disperatamente evocato, avocato.

Ritroveremo ancora Jean Racine all’Olimpico, protagonista assoluto del classicismo inquieto del grand siècle, con “Ester”, storia di ispirazione biblica portata in scena dai giovani attori di Tema Cultura Academy, ancora in prima nazionale, il 16 e 17 ottobre. L’opera, che per la prima volta viene proposta nella raffinata traduzione ottocentesca del poeta vicentino Giacomo Zanella, esalta la figura della regina dell’ebraismo e le sue doti di custode dei valori sacri; un personaggio femminile forte che, nell’allestimento di Giovanna Cordova, è ideato come una perfetta fusione di Antigone (la lotta contro il potere) ed Elena (il simbolo della bellezza travolgente) in una Nemesi che condurrà gli spettatori nelle potenti atmosfere della narrazione biblica.

Gli eventi all’Olimpico si chiuderanno, nell’anno delle celebrazioni dantesche, con un viaggio in musica, nei cinquecanti più noti della Divina Commedia: “Disco Inferno, Viaggio all’inferno di un’attrice e un dj”, in programma il 22 e 23 ottobre, vedrà l’attrice Lucilla Giagnoni, appassionata narratrice della Commedia, proporre i migliori versi della prima Cantica, con le sue figure più conosciute e amate come Paolo e Francesca, Ulisse, il Conte Ugolino, l’Exit, in una sorta di pellegrinaggio a tappe, raccontato dalla voce e trasfigurato dall’esperienza sonora del dj Alessio Bertallot; moderno Caronte, il musicista, cantante e autore, accompagnerà gli spettatori oltre le barriere del suono passando dal jazz alla musica elettronica, per condurli a “riveder le stelle”. Perché l’Inferno di Dante è il racconto di un viaggio terribile, ma con la speranza della salvezza.

La sezione “Off”

La sezione Off del 74° Ciclo, tradizionalmente rappresentata in palcoscenici fuori dal monumento palladiano, prenderà il via una produzione del Teatro dei Borgia: “Eracle l’invisibile” è uno spettacolo per 25 spettatori, tratto da Euripide, drammaturgia di Fabrizio Sinisi, con Christian di Domenico, progetto e regia di Gianpiero Alighiero Borgia, in programma dal 28 settembre 3 ottobre (alle 18.00 e alle 21.00, alcuni giorni in doppia recita), sulla Terrazza del Teatro Comunale di Vicenza. Liberamente ispirato al mito greco di Eracle, il forte e l’invincibile per eccellenza, affronta il tema della “tragedia della paternità” con la storia di un padre separato la cui vita inciampa in un evento imprevisto e lo fa precipitare nel declino economico, relegandolo ai margini della società, tanto che il protagonista accoglierà gli spettatori-partecipanti in una tenda di primo soccorso. 

Dal 13 al 17 ottobre, sul palco della Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza, andrà invece in scena “Sirene. L’ultimo incanto” in prima nazionale, una produzione Theama Teatro con Stefania Carlesso, Patrizia Laquidara e Anna Zago. Sarà proposto agli spettatori, in particolare ai più giovani, un percorso immaginario guidato da voce e canto, sulle donne d’acqua del mito, una sorta di magia e incantesimo teatrale: dalla letteratura classica alla cultura delle tradizioni folkloriche, da Edgar Allan Poe alla poesia novecentesca, le tre interpreti “vicentine” per scelta, proveranno a umanizzare queste leggendarie e misteriose creature che hanno ammaliato la fantasia di poeti e artisti di ogni tempo; daranno vita e voce alle sirene provando a incantare i sensi di chi guarda attraverso la parola, il canto, il sussurro, il ricordo, il sollievo, la paura; e la verità che l’uomo Ulisse non seppe ascoltare.