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Settore Benessere: sempre alta l’attenzione di Confartigianato verso chi opera in maniera sleale

Negozi di acconciatura con personale fuori regola, attività che svolgono trattamenti estetici senza le dovute licenze, apertura dei negozi “fai da te”.

Sono questi alcuni problemi che le categorie economiche del settore benessere (circa 2.400 imprese nella provincia di Vicenza, per un totale di 4.700 occupati) si trovano ad affrontare e che si traducono in concorrenza sleale. È quanto denunciano le categorie degli acconciatori e estetica di Confartigianato Vicenza perché le attività che non osservano i regolamenti di settore sono quelle che spesso poi applicano tariffe basse sui servizi ai clienti, in virtù del vantaggio economico derivante dall’utilizzo di prodotti non certificati, di personale fuori regola, di locali non idonei per la sicurezza degli stessi clienti.
“Le attività irregolari penalizzano il settore esattamente tanto quanto l’abusivismo che è già ampiamente diffuso – sottolineano Renata Scanagatta e Valeria Ferron, presidenti delle categorie Acconciatori e Estetica – ma mentre verso gli abusivi si stanno rafforzando le azioni di controllo, grazie alla collaborazione instaurata tra Confartigianato e Comuni vicentini, verso chi esercita concorrenza sleale servono ulteriori misure”.
Ed è quello che è di recente avvenuto in relazione all’obbligo di chiusura degli esercizi di bellezza che deve essere rispettato nei giorni festivi. Nella settimana precedente alla Festa della Repubblica, Confartigianato Vicenza aveva inviato un appello ai Comandi di Polizia municipale delle principali città della provincia affinché vigilassero sulla effettiva chiusura dei saloni e centri di bellezza. Già in occasione delle recenti Festa della Liberazione e Festa del lavoro, si erano registrate aperture irregolari o al di fuori dei limiti previsti dai Regolamenti comunali. Una azione che ha avuto un suo esito significativo: dai controlli effettuati dalle Polizie municipali, sono state elevate numerose sanzioni nei confronti degli esercizi irregolarmente aperti.
“È una questione di rispetto per il nostro Paese – proseguono le presidenti – e ancor di più verso i colleghi. Da sempre come categorie facciamo azioni di formazione e informazione sui regolamenti, rapportandoci anche con i decisori politici per modifiche o miglioramenti ove necessario. Ma non si può tollerare chi, ignorando le regole, pretende di concorrere slealmente con noi”.