Skip to main content







Scuola e artigianato: numeri record ai laboratori dell’Academy

Durante la preparazione delle nuove proposte del progetto Academy per l’anno scolastico 2025/2026, si è tracciato un bilancio dell’edizione conclusasi con il termine delle lezioni. Un bilancio fatto non solo sui numeri delle adesioni, ma anche con un sondaggio diffuso tra gli insegnanti per capire punti di forza, e aspetti che possono essere migliorati, di un’iniziativa che è da anni consolidata attività dell’Ufficio Scuola di Confartigianato Vicenza.

Cresciuta negli anni, anche nel ventaglio di proposte, quest’anno l’Academy ha contato 242 classi coinvolte, per un totale di 4.441 studenti partecipanti, 26 imprenditori e 7 formatori che li hanno seguiti, con anche 77 docenti in formazione. Numeri da record che, con i risultati del sondaggio, sono stati presentati allo Spazio Officine Franco di Trissino. Un dato è emerso chiaro: il fascino che tra le giovani generazione ha ancora l’artigianato, il “saper fare” qualcosa, la riscoperta delle manualità. Basta solo conoscerli…

I DATI E I GIUDIZI

L’Academy si articola come un contenitore formativo permanente, dedicato tanto a studenti e studentesse quanto ai docenti di ogni livello scolare, che permette di raggiungere alcune competenze di base attraverso il metodo “learning by doing”. Quest’anno sono state cinque le aree tematiche proposte, con altrettanti laboratori condotti dagli artigiani di settore: Artistico, Manifatturiero, Comunicazione, Digitale e STEM.

“È una proposta – osserva Riccardo Barbato, componente della Giunta di Confartigianato Imprese Vicenza con delega all’Orientamento e ai rapporti con la scuola – che spazia dai laboratori più ‘tradizionali’ a quelli che intercettano interessi e passioni delle nuove generazioni Il metodo utilizzato per i corsi, centrato sul “cooperative learning’, sul ‘team building’ e sul ‘problem solving’, permette di abbinare, alle competenze tecniche, quelle personali e sociali, con un occhio sempre puntato sull’inclusione e sulla parità di genere. Il tutto con un obiettivo: avvicinare i più giovani, ma anche gli insegnanti, al mondo dell’artigianato, spesso conosciuto solo per sentito dire o raccontato secondo stereotipi oramai superati. Con queste iniziative Confartigianato vuol trasmettere ai bambini e ai ragazzi, e alle loro famiglie, il messaggio che fare l’artigiano è un mestiere ricco di sapere, con competenze che non si improvvisano, che può dare tante opportunità di crescita professionale e molte soddisfazioni anche sul piano personale”.

Sono percorsi, quelli dell’Academy, che dall’aspetto ludico passano man mano a quello dell’orientamento nella scelta del “dopo terza media”, ma anche del “dopo la maturità”. Tutte le scuole del vicentino possono aderire, a discrezione dell’istituto e degli insegnanti, e quest’anno il coinvolgimento si è riconfermato piuttosto omogeneo. Rispetto alle suddivisioni in Aree di Confartigianato, i 4.441 studenti frequentavano scuole per il 28% dell’Area Vicenza, il 27% dell’Area Nord Est Vicentino, il 20% dell’Area Berica, il 16% dell’Area Alto Vicentino e il 9% dell’Area Ovest. Delle 242 classi coinvolte, il 50% erano della scuola secondaria di primo grado, seguite dalle primarie (43%), secondarie di secondo grado (5%) e infanzia (2%).
A fare la parte del leone il laboratorio Artistico, con il 47% delle preferenze, seguito dal Digitale (30%), Manifatturiero (15%), Comunicazione (4%) e STEM (4%).

“I dati sono preziosi – spiega Barbato – per rilevare alcuni elementi: la conoscenza dell’Academy nel tempo è aumentata anche nel corpo insegnanti; dall’altro lato, alcune differenze territoriali dipendono dalla presenza di scuole, sia numericamente che qualitativamente, ovvero più o meno scuole secondarie di secondo grado. Abbiamo poi notato come siano i primi due cicli scolastici a coinvolgere il maggior numero di classi. E questo è un ottimo risultato in chiave di orientamento”.
Non solo. Attraverso un sondaggio finale tra gli insegnanti, Confartigianato ha chiesto quali sono gli aspetti più apprezzati dell’iniziativa. L’aiuto che i laboratori hanno fornito agli studenti nel misurarsi con la manualità e la scoperta dei propri talenti (quindi proprio in chiave di orientamento) è un aspetto apprezzato dall’83,2% dei rispondenti. Così come è stata alta la percentuale delle risposte (81,3%) positive circa la capacità di inclusione dei laboratori nei confronti di studenti svantaggiati per competenze o lingua. Alta anche la percentuale (79,4%) che ha risposto di ritenere che esperienze del genere rafforzino le competenze trasversali.
“Tutti giudizi positivi, merito anche degli artigiani che per qualche tempo hanno vestito i panni dei docenti coinvolgendo con la loro passione bambini e ragazzi, trasmettendo la gioia di creare qualcosa con le proprie mani – aggiunge Barbato -. Un apprezzamento giunto anche dal sondaggio: per il 93,5%, infatti, il coinvolgimento degli artigiani ha creato maggior ‘appeal’ ai laboratori”.

Tutto bene, quindi? “Si può sempre migliorare. E infatti nel questionario abbiamo chiesto consigli ma anche segnalazioni di criticità. La cosa che ha stupito è che, a parte il riconoscimento della professionalità degli artigiani coinvolti, anche per aver fatto conoscere realtà davvero uniche, in tanti scrivono che vorrebbero più incontri di questo tipo, più ore di laboratorio, ma anche la possibilità di effettuare visite in aziende e botteghe artigiane. Questo è l’eloquente esempio che, se l’artigianato viene ‘narrato’ nel giusto modo, è in grado ancora di affascinare e di rappresentare per qualche ragazzo un valido percorso professionale”, conclude Barbato.