“Da 58 edizioni, la premiazione dei Maestri Benemeriti è un appuntamento speciale per la nostra associazione, un evento collettivo nel quale viene testimoniato quello che siamo e quello che diamo. Per noi quindi rappresenta un momento di grande significato umano e del nostro essere parte attiva delle comunità: quella sociale, istituzionale e associativa”.
Con queste parole il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Gianluca Cavion, ha aperto la cerimonia di premiazione dei Maestri Artigiani, Dirigenti e Pensionati Benemeriti, dipendenti delle aziende e all’Imprenditore d’Eccellenza che si è svolta in Fiera a Vicenza. Un ringraziamento pubblico che Confartigianato rivolge a quanti non solo hanno dedicato la loro vita a creare e a sviluppare un’attività in proprio, ma hanno fatto crescere tanti giovani entrati nella loro azienda, alimentando con i fatti quella circolarità generazionale e di esperienza che assicura continuità e progresso. “Festeggiamo quindi oggi i protagonisti di tante vicende professionali e umane ricche di valore che lo scorso anno non hanno potuto trovare adeguato riconoscimento”, ha aggiunto Cavion.
“Maestri del lavoro: uomini e donne, artigiani che hanno reso forte non solo o tanto la nostra economia quanto e soprattutto la nostra società veneta, creando ricchezza e posti di lavoro, condizioni indispensabili del benessere diffuso, in un percorso iniziato in anni in cui non c’erano di certo redditi di cittadinanza o sussidi vari ma tanto duro apprendistato e fatica”, ha ribadito Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, nel suo saluto alla platea dove sedevano, accanto al presidente della Provincia e Sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, i sindaci dei i sindaci dei Comuni di appartenenza dei premiati.
“É un onore per me tornare a presenziare di persona a questo tradizionale ed importante momento celebrato da Confartigianato Vicenza, che segna un ritorno alla normalità che tutti ci auguriamo possa essere definitivo – ha detto Rucco-. Nonostante le difficoltà della pandemia a livello sociale ed economico, i nostri maestri artigiani, i dirigenti, i pensionati, i dipendenti e l’imprenditoria d’eccellenza dimostrano di esserci e di voler riprendersi dopo questo brutto periodo. I nostri artigiani sono comunque abituati alle sfide e al superamento degli imprevisti e c’è chi lo fa da oltre 40 anni, per cui sono sicuro che ci riusciranno anche in questo periodo grazie alla loro grande attitudine al lavoro fatta di caparbietà, laboriosità e genialità”.
“Oggi abbiamo anche un altro motivo per essere orgogliosi di aver portato avanti per mezzo secolo questa iniziativa: i significati al centro del nostro annuale appuntamento, dallo scorso mese di marzo, sono riconosciuti in una legge regionale – ha continuato Cavion-. La Regione Veneto, infatti, sulla base della legge dedicata alla “tutela, sviluppo e promozione dell’artigianato veneto”, approvata ad ottobre 2018 e fortemente voluta dal sistema della Confartigianato del Veneto, ha istituito il titolo di “Maestro Artigiano” e definite le caratteristiche della “bottega scuola”.
Dal marzo scorso il provvedimento è operativo e tutti gli artigiani che hanno i requisiti fissati dalla nuova disciplina hanno la possibilità di acquisire tale titolo. Ed è quello che diversi colleghi (23 soci sui 26 nominativi individuati), che oggi applaudiamo assieme ai MAB del 2020, hanno già fatto, anche grazie all’informazione e all’assistenza della nostra Associazione.
“E sappiamo tutti quanto, oggi, ci sia bisogno di Maestri, così come di giovani che apprendano saperi artigiani su cui innestare le loro creatività e la loro propensione innovativa – ha aggiunto Cavion -. La cerimonia odierna cade in un periodo di cambiamenti, in buona parte non previsti, che rafforza in modo straordinario il significato della formazione in azienda, anche grazie all’apprendere tramite il lavoro”.
“La manodopera sta diventando la materia prima più difficile da reperire – ha ricordato il presidente-. Anche le qualifiche professionali meno impegnative hanno bisogno di tempi e di programmazione; figuriamoci per le altre. I cambiamenti demografici stanno facendo il resto e molti colleghi mi chiedono di fare il possibile con azioni di orientamento rivolte ai giovani e con il ricorso a manodopera di provenienza anche extracomunitaria”.
Non è mancano quindi un passaggio sulla formazione: “Quando parliamo di “Maestri” si dà per scontato che abbiano fatto crescere “allievi”. Ed è sul futuro delle nostre attività e sui temi del passaggio generazionale e aziendale che dobbiamo riflettere ed agire con tempestività, con la piena collaborazione delle istituzioni scolastiche, della Regione e degli Enti Locali. Tra le tante difficoltà paghiamo il prezzo di un mancato racconto della ricchezza formativa del nostro mondo. Oggi, anche per questi motivi e per lo stereotipo di una impresa artigiana luogo di tradizioni dove il tempo si sarebbe fermato, facciamo fatica a trovare e motivare ragazzi. Il titolo di Maestro Artigiano, promosso dalla Regione, oltre a riconoscere l’impegno e il valore di molti colleghi, deve quindi esserci di stimolo a promuovere un’immagine nuova, più attuale, delle nostre imprese”.
Il presidente di Confartigianato Vicenza ha poi ribadito l’importanza della realtà artigiana quale parte attiva delle comunità locali, elemento prezioso di stabilità sociale.
Non a caso, nel corso della cerimonia, come ormai avviene da anni, viene conferito anche il riconoscimento alla Fedeltà al Lavoro dei dipendenti nella stessa azienda, così come il premio alla Fedeltà associativa ed il ruolo dei dirigenti, a cui si è aggiunto recentemente il titolo di Imprenditore d’Eccellenza quest’anno sul tema “L’innovazione sostenibile”.
“Dico spesso ai miei colleghi che l’Associazione non è un supermarket, dove si entra frettolosamente, per prendere quello che ci serve per qualche giorno e nemmeno un autobus sul quale salire per brevi tratti – ha continuato Cavion-. É una comunità che consente partecipazione, dialogo tra soci, confronti sui problemi, sia territoriali che di mestiere. Confartigianato Vicenza è tutt’ora la maggiore associazione italiana nel sistema confederale ma è una pianta delicata che va innaffiata ogni giorno, con la presenza attiva dei soci e il lavoro intelligente dei collaboratori. In questo cammino, gli amministratori locali, alla politica regionale e nazionale di esserci al fianco, per continuare ad assicurare un domani alla piccola impresa, con provvedimenti adeguati, dalla fiscalità al credito, e supporto per affrontare la transizione digitale ed ecologica”.
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