
Progetto fusione Comuni di Castegnero e Nanto
Il Raggruppamento Confartigianato di Barbarano-Mossano a fianco delle Amministrazioni nel percorso intrapreso
di Andrea Fontana
Il primo tentativo di fusione è datato 2018 e in quella occasione nel percorso intrapreso era presente anche il Comune di Longare ed è stata una preziosa occasione per affrontare in modo organico la gestione della gestione pubblica nella logica di ottimizzazione delle risorse ed economie di scala.
Quella prova non è andata in porto ma le amministrazioni comunali di Castegnero e Nanto hanno deciso di riproporre alla cittadinanza la possibilità di fondere i due Comuni in un unico Ente e intraprendere l’iter previsto dalla normativa regionale iniziando proprio con un sondaggio con precise domande le cui risposte sono state analizzate in forma aggregata in forma anonima.
I risultati sono oggetto di presentazione nelle assemblee pubbliche programmate nel mese di luglio nei Comuni di Nanto e Castegnero e tutte le frazioni unitamente alla condivisione dello studio di fattibilità e le esperienze da parte dei sindaci dei Comuni che hanno completato l’iter.
Il presidente Mauro Campesato del Raggruppamento Confartigianato di Barbarano-Mossano ha appoggiato fin da subito l’iniziativa delle amministrazioni invitando le imprese a presenziare alle assemblee la prima delle quale si è svolta al Palazzetto dello Sport di Nanto martedì 1° luglio.
L’interesse è evidente, alla luce della folta partecipazione all’incontro, e che ha visto i sindaci Manuela Vecchiati di Nanto e Marco Montan di Castegnero in prima persona illustrare il percorso fatto finora.
Oltre all’illustrazione dello studio di fattibilità e i risultati del sondaggio svolto il 15/02/2025, preziosa è stata la testimonianza da parte del sindaco di un Comune già oggetto di fusione: Cristiano Pretto di Barbarano-Mossano ha evidenziato come la fusione consenta di accedere a ingenti fondi nazionali per i quindici anni a seguire, risorse che possono essere destinate al miglioramento dei servizi al cittadino, a nuovi investimenti o al contenimento dei tributi e delle tariffe locali.
I risultati della consultazione hanno confermato come la volontà di proseguire su questa strada ci sia tutta, confermata tra l’altro da caratteristiche sociali, demografiche ed economiche molto simili tra i due territori che agevolerebbe una riorganizzazione delle strutture amministrative, così da renderle più efficienti, senza allontanarsi dalle specificità e abitudini delle varie comunità.
L’audizione in Regione Veneto ha avuto esiti positivi e resterà il passaggio ufficiale della Giunta che detterà i tempi e i successivi passaggi previsti dalla normativa regionale che dopo l’estate prevede un vero e proprio referendum al quale si arriverà dopo varie consultazioni e specifici gruppi lavoro sui vari temi come lo statuto, regolamento e soprattutto nell’ottica di una gestione condivisa ed a lungo respiro su priorità che tutta la società deve affrontare come il calo demografico, l’emergenza sociale, la sicurezza, la scuola, le infrastrutture al servizio del territorio.