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Più Sicuri Insieme

Campagna contro le truffe agli anziani

In casa, per strada, su Internet: per le persone anziane è sempre più diffuso il rischio di truffe, raggiri, furti e rapine.

Per evitare queste minacce è fondamentale conoscere i metodi usati dai malintenzionati e le situazioni potenzialmente pericolose.  È proprio questo l’obiettivo della sesta edizione della campagna nazionale “Più sicuri insieme”, promossa da Anap (Associazione Nazionale Anziani e Pensionati) Confartigianato Persone in collaborazione con il Ministero dell’Internoil Servizio Analisi Criminale – Direzione Centrale della Polizia Criminale, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza.

La campagna – illustrata venerdì 5 dicembre a Roma, alla presenza del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dal Presidente di Anap Confartigianato Guido Celaschi e dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli – punta a sensibilizzare gli anziani e le loro famiglie sul tema della sicurezza, fornendo informazioni e consigli utili per difendersi e prevenire i reati.

Cuore dell’iniziativa è il vademecum, semplice e di immediata lettura, che raccoglie indicazioni utili sulle situazioni più frequenti in cui gli anziani possono diventare vittime: telefonate sospette da parte di sconosciuti, tentativi di accesso in casa tramite scuse o stratagemmi, distrazioni all’uscita da banca o ufficio postale, rischi in strada o durante la navigazione online.

Cuore dell’iniziativa è il vademecum, semplice e di immediata lettura, che raccoglie indicazioni utili sulle situazioni più frequenti in cui gli anziani possono diventare vittime: telefonate sospette da parte di sconosciuti, tentativi di accesso in casa tramite scuse o stratagemmi, distrazioni all’uscita da banca o ufficio postale, rischi in strada o durante la navigazione online.

Poche regole possono fare la differenza: rispondere con decisione a chi telefona senza essere riconosciuto, non aprire la porta agli sconosciuti, mantenere alta l’attenzione nei luoghi più esposti. Ma soprattutto, in presenza di un dubbio, un sospetto, un comportamento anomalo, contattare immediatamente le Forze dell’Ordine.

Insieme al vademecum, la novità 2026 è un calendario ideato per ricordare quotidianamente consigli di sicurezza e comportamenti prudenti.

Il materiale informativo verrà distribuito e illustrato in tutta Italia nel corso di convegni ed incontri organizzati da Anap Confartigianato e che vedranno la partecipazione di rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle autorità locali. Ma sarà anche scaricabile dal portale ANAP www.anap.it e disponibile in formato cartaceo presso le sedi di Anap Confartigianato.

Il Presidente ANAP Guido Celaschi ha sottolineato come “in Italia gli over 65 sono circa 14,5 milioni pari al 24,7% della popolazione e le truffe agli anziani cambiano volto con l’avanzare delle tecnologie, ma colpiscono ancora le stesse fragilità: solitudine, isolamento, mancanza di informazioni. Per questo ANAP di Confartigianato è da sempre il presidio sociale nella comunità e accanto alle persone con una presenza quotidiana che ascolta, orienta e protegge. Con il Ministero dell’Interno e alle forze dell’ordine abbiamo costruito un percorso stabile di sicurezza partecipata”.

Nel suo intervento, il Presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli ha ricordato che “Più Sicuri Insieme testimonia l’impegno di Confartigianato come attore sociale oltre che economico nel panorama italiano: gli artigiani e piccoli imprenditori rappresentano una rete di prossimità, di solidarietà; sono ‘sentinelle’ sul territorio e contribuiscono quotidianamente a difendere la cultura del rispetto delle regole”.

Il Ministro Piantedosi ha posto l’accento sul crescente bisogno di vicinanza e supporto verso la popolazione anziana: “La sicurezza e le attività delle forze di polizia passano dal contrasto ai reati, ma anche dall’attività di prossimità. Nel Paese ci sono sempre più anziani e gli anziani sono lasciati soli anche per motivi di salti generazionali dovuti al fenomeno della denatalità. I dati ci dicono che le truffe agli anziani sono in aumento: è importante l’attività delle forze di polizia ma anche l’attività di informazione attraverso i materiali come questi. È fondamentale la collaborazione fra istituzioni e associazioni, enti del terzo settore. Gli anziani vanno aiutati a non essere esclusi dalla trasformazione digitale non solo perché l’anziano è il soggetto più vulnerabile, ma come dovere civico perché gli over 65 sono la memoria del nostro Paese, sono il primo elemento di welfare nei confronti delle famiglie. Sicurezza non è solo assenza di reati, ma anche presenza di relazioni perché gli anziani non si sentano soli”.

La prima campagna Più Sicuri Insieme è stata presentata il 14 maggio 2014; in questi anni la campagna ha totalizzato la distribuzione di 5 milioni di opuscoli e depliant informativi, sono stati raggiunti oltre 500.000 cittadini ogni anno, organizzati 600 convegni in tutta Italia e 100 gazebo ogni anno nelle principali piazze d’Italia. Durante il Covid – periodo in cui non è stata possibile la distribuzione degli opuscoli e del materiale informativo – ANAP ha attivato un numero verde per il supporto psicologico, un numero verde ‘sos truffe’ ed è stato distribuito online un vademecum specifico tradotto anche in francese e spagnolo; sono stati caricati su YouTube dei video che spiegavano come difendersi dalle truffe, che in tempo di Covid erano soprattutto online.

Il Presidente Anap Veneto Severino Pellizzari afferma: “i peggiori nemici delle persone anziane sono la solitudine e il senso di isolamento che li espone ai fenomeni di criminalità. Bisogna stare in guardia, ma anche affidarsi con fiducia a chi può difenderci. Per questo la Campagna prevede l’alleanza con le Forze di Polizia in un’azione comune per difendere i cittadini anziani. Questa è un’iniziativa dedicata in particolare agli anziani, ma utile a tutti – continua Pellizzari. Il tema della sicurezza riguarda tutta la comunità e la popolazione, non solo le Forze dell’ordine.  Infatti, Anap nel Veneto ha proposto negli anni diverse attività attraverso azioni coordinate con varie istituzioni: Prefettura, Forze dell’Ordine, Comuni, Province, Aziende ULSS, Ordine dei Medici, Diocesi ecc.”

ANAP Veneto ha commissionato Il report “L’esposizione degli anziani a furti, rapine e truffe – La situazione in Veneto (aggiornato al 2023)”, che riporta i dati del Ministero dell’Interno. Ne emerge che in Regione i reati ai danni della popolazione over 65 nel 2023 sono stati 21.503 vittime anziane, pari a 1.812 reati ogni 100 mila residenti over 65, contro i 1.704 della media nazionale.

L’analisi dei dati del Ministero dell’Interno mette in luce un trend netto: +14,9% di vittime anziane in Italia rispetto al 2022 e un preoccupante +18,7% in Veneto (+13,5% furti, +31,4% rapine, +42,1% truffe on line), dove l’aumento supera di gran lunga anche i livelli pre-pandemici (+22,7% sul 2019). La Regione si colloca al 5° posto in Italia per incidenza dei reati contro gli over 65.

Il dato più allarmante riguarda proprio le truffe e le frodi online, cresciute in Veneto del +42,1% tra gli anziani, contro il +7,6% registrato tra i più giovani. Una dinamica che conferma un punto critico: gli over 65 mostrano maggiore vulnerabilità verso le tecniche di raggiro più sofisticate, spesso veicolate attraverso smartphone, mail e social.

“Molti sono gli anziani che utilizzano internet per il disbrigo di pratiche burocratiche diventando così facile bersaglio di truffe via web. La leva per far cadere il malcapitato nella trappola è sempre quella della fragilità e della preoccupazione: si prospettano tragiche conseguenze sanitarie o legali per un familiare, o tentativi di attacchi al proprio conto in banca con relativa sparizione del denaro. Così, accanto ai raggiri e alle truffe ‘tradizionali’, ora le nostre iniziative mirano anche a informare i soci sulle truffe on line – aggiunge Pellizzari -. Che si tratti di un reato ‘tradizionale’ o informatico, una vittima non deve mai vergognarsi della disavventura vissuta: va rassicurata e sostenuta, quindi informata su come agire e a chi rivolgersi e, infine, aiutata a costruire una rete di sicurezza. Questo ultimo passaggio è fondamentale: l’indifferenza crea vittime ideali. Altro fondamentale consiglio è sempre quello di rivolgersi con fiducia alle Forze di Polizia (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza) utilizzando il Numero Unico 112 in caso di emergenza, per segnalare atteggiamenti sospetti e per denunciare situazioni di pericolo, ma anche ritrovare quel senso di comunità cha va a supporto di chi è in condizioni di solitudine o particolare fragilità”.

“Molti non denunciano per una sorta di ‘vergogna’ ovvero quella di dover ammettere di non essere stati in grado di capire cosa stesse avvenendo – continua Pellizzari. Invece non c’è nulla di cui rimproverarsi. Al contrario raccontare e denunciare è il primo passo per fornire utili informazioni alle forze dell’ordine ed evitare che altri vivano situazioni analoghe o peggiori”.