Panchina rossa a Montecchio Maggiore
È stata installata in viale Pietro Ceccato, donata alla comunità dal Movimento Donne Impresa di Confartigianato, dire “no alla violenza”
“Le panchine rosse ricordano vite spezzate, sogni distrutti, donne lasciate sole o che non hanno avuto il tempo o la forza di chiedere aiuto. Allor stesso tempo però questi simboli parlando della determinazione nel dire ‘no alla violenza’, un no che unisce tutta la comunità perché solo insieme le cose possono cambiare”. Con queste parole la presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Imprese Vicenza, Sabrina Pozza, ha salutato la nuova panchina rossa installata in viale Pietro Ceccato a Montecchio Maggiore.
La panchina installata nel territorio castellano, che ha trovato pronta collaborazione del Raggruppamento Confartigianato di Montecchio e il supporto dell’Amministrazione, rientra in un più ampio progetto promosso dal Movimento Donne Impresa nell’Area Ovest Vicentino.
“Come Movimento Donne Impresa vogliamo essere in prima linea non solo nell’economia, ma anche nella costruzione di una società più giusta. Perché una donna che ha paura di tornare a casa, che vive nel terrore, che subisce umiliazioni quotidiane, non può essere libera. E senza libertà non c’è vera dignità – continua Pozza-. Al Comune vanno i nostri complimenti per i passi in questo senso. La Stanza Rosa, che trova spazio nella stazione dei Carabinieri, non è solo un luogo fisico: è un messaggio potente che dice “qui sei al sicuro, qui ti crediamo, qui non sei sola”. Ma serve di più: serve che ognuno di noi diventi un presidio di civiltà”.
La presidente poi si è rivolta agli studenti della secondaria di primo grado Marco Polo: “Siete voi i protagonisti del cambiamento: se vedete un’amica in difficoltà, non girate la testa; se sentite un compagno che parla in un certo modo delle ragazze, non ridete. Se percepite che qualcosa non va in una relazione, parlate con un adulto di fiducia. Il coraggio non è non avere paura. Il coraggio è agire nonostante la paura”.
“La donazione di una panchina rossa ha un peso specifico importante. Nelle nostre imprese, ogni giorno incontriamo donne straordinarie: imprenditrici e collaboratrici con le loro mani e la loro intelligenza costruiscono il tessuto economico e sociale del nostro territorio. E come i colleghi, meritano una vita professionale e personale nella piena libertà e sicurezza, senza paure e senza minacce – ha aggiunto Gigliola Regola, vice presidente comunale di Confartigianato-. La violenza contro le donne non è un problema privato: è un cancro sociale. Come imprenditori, come cittadini, come comunità, abbiamo quindi il dovere di dire basta. La panchina rossa si aggiunge alle altre iniziative promosse sul territorio da enti e istituzioni a ricordare che questa comunità non guarda dall’altra parte, chiama le cose con il proprio nome, e soprattutto ascolta e interviene. Ed è questo il messaggio che volgiamo trasmettere ai più giovani perché anche tra loro scherzi e battute vanno fatti sempre nel segno del rispetto della persona e della sua dignità”.
Presenti alla cerimonia Luciano Nardi, presidente comunale di Confartigianato, Ruggero Camerra, presidente del Raggruppamento di Montecchio Maggiore, per il Comune l’assessore allo Sviluppo e Pari Opportunità, Maria Paola Stocchero, e gli alunni della scuola secondaria di primo grado A. Moro.