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L’Assemblea Soci approva le linee programmatiche

Confartigianato Imprese Vicenza: votazione all’unanimità per i temi fino al 2026. Nella prima parte, intervento di Andrea Trevisani di Confartigianato nazionale sul “Fisco che verrà”

“L’Assemblea dei Soci rappresenta un importante momento di informazione, confronto e prospettiva, considerato il periodo di profonda trasformazione in cui si trova a operare non solo la nostra Associazione, ma anche l’intera realtà economica, sociale ed istituzionale, nella quale le nostre imprese sono inserite”.

Così il presidente Gianluca Cavion ha introdotto i lavori dell’Assemblea Soci di Confartigianato Vicenza davanti a un sala gremita di artigiani. A loro il compito di votare, e lo hanno fatto all’unanimità, le linee programmatiche del quadriennio 2023/2026.

“Abbiamo dovuto fronteggiare una pandemia, una crisi energetica, la difficoltà nel reperimento delle materie prime e l’aumento del loro costo, cui si sono aggiunte le gravi tensioni internazionali, prima in Europa e poi in Medio oriente. Fattori esogeni che impattano sul sistema Paese e quindi anche sul mondo economico e del lavoro, mettendo a dura prova la capacità di reazione di noi imprenditori – ha continuato Cavion-. Confartigianato Vicenza si è rimboccata le maniche e ha dato il proprio contributo, guardando sempre al futuro ma tenendo sempre i piedi per terra, con il fermo proposito di essere sempre al servizio delle imprese. Da qui i tavoli di lavoro che, unendo i rappresentanti sindacali e i funzionari dell’Associazione, hanno individuato le necessità delle imprese e studiato strategie di intervento”.

Temi quali: doppia transizione (digitale ed ecologica) e sostenibilità, compreso il tema dell’energia ed efficientamento energetico; capitale umano e la sfida delle competenze (formazione, orientamento professionale) in un contesto di carenza di manodopera; questione demografica e continuità d’impresa; innovazione organizzativa (aggregazioni, filiere, reti…) a supporto della crescita delle imprese; territorio come leva di competizione (attraverso anche il rapporto con le diverse istituzioni); crescita commerciale delle imprese sia rispetto al mercato interno che ai mercati internazionali.

“È importante poterci dotare di una maggiore consapevolezza del “nuovo che avanza”. Questo sia per affrontare con maggiore padronanza il nostro lavoro, sia per avere contezza di cosa fa l’Associazione ai vari livelli: ai piani alti incidendo – a volte riuscendoci, altre no – sulle scelte del Governo; ed in trincea assistendo quotidianamente i nostri soci, dai periodici adempimenti alle consulenze strategiche – ho proseguito Cavion-. Stare concretamente al fianco dei soci consente di tradurre ai livelli superiori, e quindi di portare al Legislatore, i bisogni di noi artigiani. Non mi riferisco solo all’elevata pressione fiscale, ma anche e soprattutto all’impostazione del sistema tributario italiano: normativamente complesso, inefficiente nella riscossione, e con una storica propensione a ritenere in malafede il proprio interlocutore, quando invece dovrebbe essere al servizio di chi produce PIL e che quindi è il primo cliente delle casse dello Stato”.

“Per questo- ha concluso Cavion- Abbiamo ritenuto importante farci raccontare “il fisco che verrà” da chi, nel nostro Sistema, si trova a fare sintesi dei bisogni e delle istanze di Confartigianato, e che poi ci mette la faccia in prima persona quando si tratta di portare a casa i risultati: il dott. Andrea Trevisani, direttore delle Politiche fiscali di Confartigianato nazionale e membro di più di qualche commissione parlamentare”. All’esperto il compito di fornire un quadro aggiornato in ambito fiscale sia sul Disegno di legge di bilancio per il 2024, che sulla legge delega sulla riforma fiscale e conseguenti decreti in ambito di riduzione dell’Irpef, di semplificazioni fiscali, di modifiche allo statuto del contribuente e la grande novità del concordato preventivo biennale.