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ITS: nuova linfa per le imprese di oggi

Dagli Istituti Tecnici Superiori escono ragazzi con competenze adatte alle esigenze del lavoro (vedi Moda, Concia, Oro).

In questa seconda metà dell’anno si iniziano a ravvisare vari segnali della tanto agognata ripresa economica, l’inizio del cosiddetto “rimbalzo a V” previsto per il 2022.

Al di là delle perdite ingenti di fatturato affrontate dai settori produttivi, la pandemia ha portato grandissimi cambiamenti nel mercato del consumo, che necessariamente si riflettono sulle modalità di gestire e ripensare le aziende: esse si sono virtuosamente – ma anche forzatamente – digitalizzate, ed è chiaro ormai che questa nuova era porta con sé specialmente la necessità di inserire figure tarate sulle attuali esigenze organizzative e produttive che tutte le imprese, anche medio/piccole, si trovano a dover soddisfare. 

Nel settore Tessile Moda e Accessorio, ad esempio, la ripresa si manifesta con la richiesta di nuove figure altamente specializzate, i nuovi “architetti del digitale” e della Sostenibilità: un’indagine Excelsior di Unioncamere afferma che sono circa 10.000 i profili tecnici che vengono ricercati. 

Trovare le competenze adeguate è prioritario per assicurare alle aziende uno sviluppo adeguato, e la collaborazione con gli istituti scolastici è vitale nel definire le esigenze e le competenze richieste dal settore. Proprio con questo obiettivo è nato a Valdagno il recente corso della Fashion Academy “COSMO ITS Fashion Sustainability Manager”, creato in collaborazione con Confartigianato Vicenza come socio partner dell’istituto e con altri enti sul territorio, per formare le figure in grado di progettare la sostenibilità a ogni livello aziendale.

Il percorso, al suo avvio questo ottobre, ha trovato consensi tra le principali aziende del settore Moda, desiderose di inserire “manager della sostenibilità” quanto prima nei loro organici.

Ma la collaborazione tra aziende e istituti scolastici è decisiva anche per altri settori, come per esempio l’Orafo e il Conciario. 

Il distretto Veneto della Concia, a oggi, produce circa il 40 per cento del fatturato conciario europeo, rappresenta un settore che da sempre investe nella ricerca della sostenibilità, ed è ovviamente bisognoso di tecnici specializzati.

Le azioni più proficue con le imprese e gli istituti nascono dalla progettazione dei percorsi che spesso portano a numerosi apprendistati di alto livello, realizzati durante lo stesso percorso di studi.

Adriano Boller, dirigente dell’azienda Ma.Bo.Pell, si esprime così sulla ripresa e sulla partnership con gli ITS: “Siamo convinti che serva un salto di qualità che porterà beneficio a tutti, soprattutto alle aziende più piccole e meno strutturate del mondo artigiano, che da sole faticherebbero in processi così complessi. Il mercato e le politiche europee puntano sulla trasformazione, sempre più ecologica del processo produttivo. Investire nell’economia circolare e nella sostenibilità per il settore della concia è di fondamentale importanza per essere più competitivi e avere un futuro.

Diventa quindi strategica la collaborazione con il mondo della scuola attraverso l’alternanza scuola-lavoro e l’avvio del corso ITS Green Leather Manager, nato anche dalla volontà del Distretto Veneto della Pelle, di cui Confartigianato Vicenza è partner, per formare e portare nelle aziende una nuova generazione di giovani tecnici altamente specializzati. Un’alleanza con i migliori giovani del nostro territorio e non solo, per creare lavoro di qualità e trasformare le nostre filiere in un sistema eco sostenibile, innovativo e circolare. Mai come oggi abbiamo la consapevolezza che iniziative di questo tipo siano sulla strada giusta.”

Per quanto riguarda il comparto Orafo, a settembre la fiera Vicenza Oro si è aperta sotto gli auspici di un’importante ripresa del settore: almeno il 30% delle aziende orafe italiane nel primo trimestre del 2021 ha registrato un aumento di fatturato rispetto al 2020.

Dagli imprenditori arrivano le conferme della forza della stretta collaborazione tra istituti di formazione e scuole, come dichiara Piero Marangon dell’azienda Nanis: “È sempre più stretta e importante la connessione tra imprese artigiane e le scuole di formazione professionali. I nuovi ITS (Istituti Tecnici Superiori) rappresentano ancor più l’essenza di questo binomio: l’ITS di fatto rappresenta il ‘Master del Fare’ per studenti che hanno compiuto un percorso di scuola media superiore e che desiderano approdare a settori come quello del Gioiello, ricco di manifattura e arte, ma anche di nuove frontiere tecnologiche. Il ruolo delle aziende orafe è perciò fondamentale: offrire a queste vere nuove risorse la possibilità di un percorso esperienziale nei nostri laboratori può far nascere quell’innamoramento che questo mestiere richiede. Quindi non solo dobbiamo accogliere i ragazzi con entusiasmo, ma dobbiamo adoperarci affinché la loro esperienza di stage sia ricca di insegnamenti e di stimoli. Aprirci alla scuola significa alimentarci di nuova linfa, cosa non più derogabile al domani”.