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INCONTRO IN REGIONE VENETO PER CHIEDERE UN INTERVENTO SULLA NORMATIVA DEL FOTOVOLTAICO

Organizzato dal presidente del Consiglio Regionale del Veneto, all’incontro del tavolo istituzionale “Decreto Romani – energie rinnovabili” erano presenti, oltre alla Confartigianato del Veneto, anche Confindustria, i sindacati Cgil, Cisl e Uil e alcuni produttori di pannelli fotovoltaici.

L’occasione ha permesso di illustrare ai consiglieri presenti le difficoltà in cui si trovano le molte aziende artigiane, industriali e commerciali a seguito del decreto Romani, che ha sostanzialmente bloccato la possibilità di ulteriore sviluppo del fotovoltaico in Italia. Crollo dei fatturati, rischio di cassa integrazione se non peggio per i dipendenti, rischio di fallimento per le piccole aziende, investimenti gettati al vento, difficoltà di pagamento dei pannelli prenotati, blocco dei finanziamenti e abbandono di una vera politica energetica e ambientale, apprezzata da tutti, sono gli unici risultati ottenuto con il decreto Romani, che sostanzialmente blocca definitivamente gli incentivi del conto energia.
Con l’intervento del proprio rappresentante, la Confartigianato del Veneto ha chiesto alla Regione di dare un forte segnale a tutela delle aziende della filiera del fotovoltaico. E di darlo subito, visto che in questi giorni viene deciso il futuro del settore, essendo in discussione un nuovo decreto che dovrebbe “correggere” i danni causati con il precedente. Tutti i presenti hanno riconosciuto che i contributi erogati con il conto energia erano e sono ancora effettivamente elevati, ma allo stesso tempo la richiesta unanime è quella di salvaguardare gli investimenti per l’anno in corso, mantenendo la struttura degli attuali benefici. La proposta di Confartigianato è quella di ridurre gradualmente tali benefici, per arrivare nei prossimi anni al mantenimento degli stessi fino alla copertura del costo dell’impianto. Tutti gli interventi hanno comunque evidenziato la forte preoccupazione su quanto sta avvenendo e inoltre hanno espresso il timore che l’intera filiera si blocchi.
In serata l’assessore regionale all’ambiente, Maurizio Conte, ha proposto una risoluzione in consiglio regionale, approvata all’unanimità. Nella sostanza, con tale risoluzione, il Consiglio “… impegna la Giunta regionale a intervenire nei confronti del Governo affinché provveda a modificare, nei termini attesi dalle aziende, il decreto Romani”.