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In ricarica…

Ci attende un autunno complicato, che ogni azienda deve affrontare recuperando energie adeguate e trovando nuovi punti di forza (sia all’interno che all’esterno)

Che questa sia un’estate inquieta ce ne siamo accorti tutti, ben prima della crisi di governo. Siamo partiti già a giugno con un’inflazione all’8% (non accadeva dal 1986) e i prezzi in continuo aumento per imprese e famiglie, le incredibili incertezze sul Bonus Edilizia, una siccità da record, la sensazione generale di vivere una “economia di guerra” e, come se non bastasse, il perdurare di storici mali del nostro Paese, con al primo posto il peso degli adempimenti burocratici in termini di costi e di tempo da dedicarvi (238 ore all’anno, pari a 30 giorni lavorativi). Insomma, poco da stare allegri: l’indice di fiducia scende, mentre la politica monetaria diventa più restrittiva e riemerge il vincolo del debito pubblico, il quale richiederà politiche fiscali ‘prudenti’, secondo le raccomandazioni ricevute dalla Commissione europea. Se a tutto ciò aggiungiamo la spina nel fianco di quelle varianti del Covid che nemmeno con il caldo hanno allentato la diffusione dei contagi, il quadro si presenta davvero complicato. Ma è altrettanto vero che nessuno, a cominciare proprio da chi manda avanti una attività d’impresa, può permettersi di alzare bandiera bianca. Anzi, forse è il caso di rispolverare la battuta di quel vecchio film che dice: “Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”.

E allora, come è accaduto nelle varie crisi dell’ultimo quindicennio, l’imperativo è quello di rimboccarsi le maniche con ancora maggior determinazione, di “ricaricare le batterie” e di considerare come e quanto l’azienda può andare avanti senza perdere slancio anche lungo un sentiero fattosi più stretto e più difficile. Più volte, in queste pagine, abbiamo sottolineato quanta e quale capacità di “resilienza” abbiano dimostrato le piccole imprese. Ma intendendo cosa?

Se consultiamo il vocabolario Devoto-Oli, la resilienza viene spiegata come la “capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi”. Ecco: se alla parola “materiale” sostituiamo il termine “azienda”, capiamo benissimo di cosa parliamo.

I fattori negativi, pensiamoci bene, ci sono sempre stati. Ma anche le contromisure, ieri come oggi. L’Italia stessa, intesa come sistema-Paese, è “in ricarica”: lo è attraverso l’utilizzo dei fondi del PNRR, ingenti risorse da impiegare bene per disegnare un futuro migliore; ma lo è anche, da qualche mese, sul fronte energetico, accumulando riserve di gas utili a fronteggiare una eventuale chiusura totale dei rubinetti di fornitura da parte della Russia in autunno/inverno.

E la singola impresa, come può attrezzarsi in vista dei prossimi mesi? Intanto, dando un’occhiata alla gestione aziendale nel suo complesso, considerando i margini di miglioramento delle risorse interne e dei contatti esterni; e poi valutando le possibilità di risparmio, studiando e cogliendo le risorse commerciali della rete, innovando (anche con minimi ritocchi) prodotti, servizi e prestazioni, dedicando attenzione a quanto chiede la clientela, incentivando la collaborazione con altre aziende.

E in più, non dimentichiamolo, rivolgendosi all’associazione di categoria, che da sempre mette in campo azioni e prestazioni concepite “su misura” di quella piccola impresa che conosce come nessun altro.

E, a tale proposito, giova ricordare come anche la stessa Confartigianato vicentina sia impegnata in una azione di “ricarica”, ovvero nel rinnovo dei propri dirigenti, alla ricerca di forze fresche che, unite a quelle già in essere e dotate di esperienza, potranno dare ulteriore impulso alle iniziative sindacali e al quotidiano, indispensabile lavoro degli sportelli di consulenza e di servizi, operativi su tutto il territorio provinciale. 

In un documento diffuso qualche settimana fa a beneficio di tutti i soci, la stessa Confartigianato dà conto di tutte le attività svolte nel 2021, altro anno non certo facile: sono oltre centoventi pagine di bilancio riguardante gli interventi sia per le Categorie di mestiere e sia per i territori, interventi diretti ad affiancare e a sostenere aziende artigiane, o micro e piccole imprese, che rappresentano il 99% del tessuto economico vicentino e che, com’è noto, operano in tutti i mercati, da quello locale a quello globale. E non può essere un caso che anche quest’anno l’associazione vicentina risulti la prima organizzazione provinciale nel sistema Confartigianato nazionale per numero di iscritti: ciò significa avere ancora la fiducia di migliaia e migliaia di imprenditori, i quali hanno potuto toccare con mano quanto un’associazione attenta ed efficiente può dare in termini di rappresentanza, affiancamento, ricerca di soluzioni e strumenti, suggerimenti concreti. 

Perciò, nell’esortazione a “ricaricarsi” in vista dell’autunno, va compreso anche l’invito, a ogni azienda, perché consideri con rinnovata attenzione tutta la gamma di prestazioni e consulenze che gli uffici di Confartigianato sono in grado di fornire per questa o quella esigenza, generando benefici puntualmente testimoniati dai dati. È un insieme di opportunità talmente vasto e articolato che magari non lo si conosce fino in fondo, ma che invece va considerato in ogni suo aspetto e va “sfruttato” perché può risultare davvero utile, specie in tempi di ricorrenti emergenze. Quando, cioè, trovare una mano amica (e professionale) fa proprio comodo.

Articolo aggiornato al 29 luglio 2022



Hanno collaborato a questo numero:
Davide Anastrelli, Gaia Anzolin, Gianluca Barausse, Nicola Carrarini, Valter Fabris, Sara Ferretti, Caterina Greguolo, Letizia Mariga, Alessandra Matteazzi, Sabrina Nicoli, Matteo Pisanu, Loris Rui, Valentino Varotto, Luca Venco, Valeria Vicariotto.

Direttore responsabile: Antonio Stefani
In redazione: Valentina Celsan, Stefano Rossi
Contributi multimedia: Corrado GrazianoNicolò PolatoFederica Vencato
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