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Il settore orafo analizza i nuovi trend

A VicenzaOro January 2023 l’analisi di Strategy Innovation, spin off di Cà Foscari, per conto di Confartigianato Imprese Vicenza

Il mercato del gioiello del prossimo futuro ha confini che già ora iniziano a prendere forma. A illustrarli è l‘ “Analisi del contesto di riferimento del Made in Italy, lusso e gioielleria” realizzata da Giovanni Carrer e dal prof. Lucio Gomiero di Strategy Innovation spin off dell’Università Cà Foscari di Venezia per conto di Confartigianato Imprese Vicenza e presentata in occasione di VicenzaOro January.

Obiettivo del lavoro è quello di fornire alle imprese artigiane del settore alcune indicazioni per affrontare il mercato post pandemia con particolare attenzione a quello internazionale. Dall’analisi emerge infatti che gli indicatori delle vendite del settore sono tutti in salita.

Si prendano le vendite del lusso cresciute del 27% nel 2021 e con prospettiva di un +30% entro il 2025. In questo ha contribuito indubbiamente l’on line che diventa sempre più una ‘vetrina’ importante per le imprese.

Non solo, è cambiato anche il paradigma del ‘valore’ che si dà al gioiello: un tempo ‘sfoggiato’ solo in occasione speciali oggi è molto legato all’esperienza e alla moda. In pratica si sceglie il monile con cui uscire di casa come si sceglie l’abito.

Questo vale soprattutto per i più giovani che sono i nuovi ‘consumatori’ anche nel settore della gioielleria. E proprio le nuove generazioni spingono gli altri due trend: digitalizzazione e sostenibilità, ormai parte integrale delle scelte d’acquisto. Quanto alla digitalizzazione i nuovi clienti accedono alla vetrina on line per una prima visione dell’offerta, magari poi recandosi in bottega per l’acquisto finale, mentre la sostenibilità è declinata non solo nella conoscenza della provenienza delle materie prime e di sistemi di lavorazione, ma anche proprio all’uso del gioiello che può essere noleggiato per un evento piuttosto che acquistato.

In merito al Made in Italy non c’è dubbio che per il mercato estero rimane un brand evocativo e sempre ricercato.

Al proposito è intervenuto, da remoto in diretta dal Guatemala, Gabriele Musto della Camera di Commercio e Industria Italo-Guatemalteca il quale ha illustrato il mercato di quel Paese. Con un lock down meno rigido di quello italiano, la crescita della classe media, un’inflazione controllata, i guatemaltechi hanno cambiato modo di spendere.

Sebbene dal 2016 al 2021 le importazioni del Made In Italy siano decuplicate, attualmente il grosso che arriva in Guatemala passa dagli Stati Uniti per circa il doppio del valore complessivo. Il margine per il settore del gioiello è quindi ancora ampio e per questo Confartigianato Vicenza guarda a quel Paese come uno dei potenziali sbocchi internazionali diretti più interessanti.

Ma non è l’unico. La ricerca di Strategy Innovation, infatti, ribadisce quanto il marchio ‘Made in Italy’, sul quale anche il mondo politico spinge e investe, sia apprezzato per una serie di suggestioni (bellezza di luoghi, arte, ben fatto, gusto…) che risveglia nel consumatore estero. Si tratta quindi di un vero e proprio marchio che potrebbe fare la differenza considerato appunto che i clienti cercano sempre più gioielli branded capaci anche di brand story (anche in tema di sostenibilità) oltre che di un maggiore investimento in innovazione, digitalizzazione e, appunto, apertura all’estero. Prova ne è il mercato statunitense dove quelle voci fanno da discriminante negli acquisti.

In questo contesto come si dovranno comportare le imprese artigiane, soggetti naturalmente esposti alla volatilità della domanda e ai costi della materia prima? È chiaro che sarà necessario una maggiore strutturazione con una forte spinta, in termini di investimenti, anche in competenze interne, al digitale, alla ricerca di design unici e verso la sostenibilità. Per fare questo, come già accade in altri territorio italiani a vocazione orafa, sarà sempre più necessario che le imprese pensino e operino in una logica sinergica.

“Affrontare i mercati con azioni mirate e coordinate, coinvolgendo l’intero comparto, permette di fornire alle imprese artigiane strumenti per rafforzare il business e generare nuovo opportunità di crescita, sviluppare partnership strategiche per la promozione di nuovi prodotti, diffondere la cultura dell’artigianalità”, spiega Piero Marangon, presidente del Sistema Oreficeria e Gioielleria di Confartigianato Imprese Vicenza e Veneto.

“L’importanza del made in Italy, strategie comunicative e digitali, costruzione della brand identity, design del gioiello tra tradizione e innovazione, evoluzione del retail tra fisico e digitale, settore orafo e sfida della sostenibilità, aggregazioni e reti d’impresa una scelta strategica – spiega Sara Ferretti, Responsabile Sistema Moda e Metalli Preziosi di Confartigianato Vicenza – non a caso saranno anche i temi approfonditi dai redattori dell’analisi in una serie di webinar promossi da Confartigianato Vicenza, a partire da 20 febbraio, proprio nell’ottica di promuovere una riflessione interna al comparto e trovare nuove strategie di mercato”.