I RISTORATORI DI CONFARTIGIANATO VICENZA LANCIANO IL “PREMIO DE.CO. SEVERINO TRENTIN” E PRESENTANO LA “MAGNIFICA CONFRATERNITA DEI RISTORATORI DE.CO.”. “PADRINO” D’ECCEZIONE LO CHEF CARLO CRACCO
È dedicato agli studenti delle scuole alberghiere il “Premio De.Co. Severino Trentin”, nuova iniziativa indetta dai Ristoratori di Confartigianato Vicenza per onorare la memoria di un collega sempre prodigatosi nella promozione dei prodotti alimentari locali.
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Dunque, un altro passo per valorizzare la cultura gastronomica del territorio, dopo il successo di quelle Cene Palladiane che hanno portato più di 5000 persone in quattro anni a gustare piatti ispirati all’epoca rinascimentale nelle ville realizzate o progettate dal celebre architetto, con l’obiettivo di avvicinare anche i turisti alla buona tavola, sempre con un occhio di riguardo pure alla filiera corta a garanzia dei prodotti utilizzati. L’iniziativa è stata presentata all’Istituto San Gaetano di Vicenza, dove ha fatto gli onori di casa il preside Paolo Faccin e dove alcuni giovani studenti hanno poi dato prova della loro bravura, con un “padrino” d’eccezione: lo chef Carlo Cracco, anch’egli da sempre in prima linea nella valorizzazione delle tipicità alimentari.
All’iniziativa i Ristoratori Confartigianato (circa 300) lavorano da tempo proprio per coinvolgere non solo i professionisti attuali ma anche i giovani, futuri chef e ambasciatori del nostro territorio. Hanno aderito al Premio tutti i sei Istituti Alberghieri della provincia, segnale inequivocabile di come sia alta l’attenzione verso la valorizzazione alla cucina “a km zero” e della buona tavola, che si traducono non solo in mangiare sano e genuino ma anche in un volano per il turismo. “La scelta di intitolare il Premio a Severino Trentin è stata quindi quasi naturale, considerata quella che era la sua attenzione per quanto di meglio rappresenta la vicentinità in cucina”, ha spiegato Ruggero Garlani, presidente della categoria Alimentari di Confartigianato Vicenza.
Il Premio verrà assegnato al gruppo di studenti che produrrà la migliore tesi di approfondimento su un determinato prodotto De.Co. della nostra provincia: per la prima edizione, i partecipanti sono chiamati a redigere una relazione (e a realizzare concretamente un primo piatto) sul Mais Marano.
Obiettivo dell’iniziativa è sostenere i prodotti De.Co. (ovvero a Denominazione Comunale, ben 61 in provincia), impegnandosi a rendere queste eccellenze di nicchia ancor più conosciute e apprezzate non solo sotto l’aspetto del gusto, ma anche dal punto di vista del legame culturale che esse hanno con il loro territorio di vocazione. Il tutto nell’intento di rendere sempre più rinomata e stimolante la cucina vicentina, ad esempio tutelando i prodotti, servendoli nella loro stagione di produzione, abbinandoli a vini altrettanto rigorosamente locali, dialogando con i coltivatori/produttori e sperimentando con loro nuove forme di filiera corta, così come attivando nei ristoranti serate dedicate a tali tipicità.
Proprio con questo intento nasce anche la “Magnifica Confraternita dei Ristoratori De.Co.”, la 41esima nel Vicentino, un circuito aperto a quei ristoranti che promuovono attivamente tali prodotti secondo un codice di autoregolamentazione che prevede pure: 1) l’impegno a dialogare direttamente con i fornitori dei diversi alimenti; 2) avere a disposizione nel menu almeno tre De.Co. vicentine per ogni stagione e almeno tre piatti tipicamente vicentini; 3) specificare quali sono i prodotti utilizzati per la preparazione dei piatti; 4) avere nella carta dei vini almeno sei etichette locali. Infine, sempre nell’ottica della diffusione di una cultura locale del cibo, nei ristoranti sarà esposta una “Carta dei prodotti vicentini” catalogati per indicazione geografica, stagionalità, agriqualità e provenienza, in modo da far conoscere al grande pubblico la ricchezza della nostra terra.
“Di nuovo la nostra associazione testimonia la sua attenzione al territorio – ha aggiunto il presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo-, in questo caso rappresentato dai Ristoratori da un lato e dalle Scuole dall’altro, nella convinzione che la crisi si combatta anche facendo leva sulle eccellenze che da sempre contraddistinguono il nostro Paese e la nostra provincia”.
“Il Made in Vicenza è una di queste, e passa anche attraverso il ripristino di colture ed elaborazione di prodotti, secondo i canoni della qualità e della tradizione. In tempi di concorrenza sleale a livello globale, credo che la cultura della tavola sia una delle cose più difficili da imitare e che il consumatore, consapevole di ciò, sia ben disposto a “investire” per gustare qualcosa di davvero unico e genuino”, ha aggiunto Sergio Boschetto, coordinatore dei Ristoratori Confartigianato.
Tant’è, come hanno ricordato l’assessore provinciale all’Istruzione, Morena Martini, che quella del cuoco è una professione in cui molti giovani investono perché offre opportunità occupazionali e di crescita personale: ecco perché “la Provincia negli Istituti Professionali crede ed investe”.
“Formazione qualità, recupero delle tradizioni enogastronomiche, turismo: si tratta di un rapporto che deve diventare naturale per un rilancio complessivo del nostro territorio”, ha aggiunto Vladimiro Riva, direttore di VicenzaE’.
A Cracco il compito, sollecitato dal giornalista Antonio Di Lorenzo, di fornire ai giovani qualche ingrediente per il successo: “Non esiste una ricetta, ma il fatto che in molto oggi scelgano di diventare cuoco dipende dal fatto che è cambiata la percezione della cultura del cibo ed è questa che va sviluppata e valorizzata. Come? Prima conoscendo a fondo il proprio territorio e i suoi tesori, poi aprendosi al mondo per vedere cosa accade lontano da qui, per relazionarsi con altri colleghi e altre culture. Fare il cuoco oggi non significa più stare solo in cucina: il nostro è diventato un mestiere che chiede aggiornamento continuo per capire dove va il mondo e anticiparne, per quanto possibile, le tendenze, informandosi continuamente, visto che oggi i mezzi non mancano”.