Favole da incubo: Roberta Bruzzone a Vicenza contro stereotipi e violenza di genere
I maschi sono intelligenti, le femmine sono utili. I maschi sono “progettati” per comandare, le femmine per accudire. Gli uomini devono provvedere economicamente alla famiglia e realizzarsi nel lavoro, le donne devono stare a casa. Questi sono solo alcuni degli stereotipi di genere più comuni che ancora permeano la nostra cultura. Retaggi di un passato ormai superato? No, non è affatto così.
Gli stereotipi di genere sono tra noi, ogni giorno. E no, non sono affatto “innocui”, come molti sembrano considerarli. Se ne parlerà con Roberta Bruzzone (psicologa forense e criminologa investigativa) nel corso di una serata intitolata “Favole da incubo. Viaggio nella manipolazione affettiva morale” in programma martedì 25 novembre al Teatro Comunale di Vicenza. La criminologa, da sempre in prima linea contro la violenza sulle donne, racconterà casi di cronaca nera tra i più sconvolgenti degli ultimi anni. Un’analisi lucida e necessaria degli stereotipi di genere che hanno provocato queste tragedie annunciate, per sconfiggerli una volta per tutte.
Attraverso la ricostruzione di alcuni casi di femminicidio, Roberta Bruzzone, la cui narrazione è accompagnata da musica dal vivo, analizza i principali preconcetti culturali e sociali che hanno operato in queste vicende inconcepibili, eppure reali. Stereotipi, pregiudizi e tabù a cui hanno obbedito un po’ tutti: le vittime, gli assassini, l’opinione pubblica e perfino i media che ne hanno parlato. Il quadro che emerge non è consolatorio: le idee sessiste sono ancora molto radicate, in ognuno di noi, senza distinzioni di condizione economica e culturale. Lungi dal voler giudicare, ma con lucidità e senza fare sconti a nessuno, “Favole da incubo” intende aiutarci a prendere coscienza di quelle voci che parlano dentro di noi, spingendoci ancora, nostro malgrado, a fare distinzioni di genere nella vita di ogni giorno. Perché la presa di coscienza è il primo, necessario passo per cominciare a scardinare questi schemi mentali e fare in modo che crimini tanto orribili non trovino più un terreno in cui mettere radici, crescere e riprodursi. Intervenire in tempo per fermare l’escalation è possibile, e soprattutto è possibile innescare quel profondo cambiamento culturale che può mettere fine, una volta per tutte, alla violenza sulle donne.
Modalità di iscrizione
L’incontro si svolgerà al Teatro Comunale di Vicenza a partire dalle 20.30. Per iscriversi, scegliere il profilo desiderato, inserire i propri dati e selezionare la modalità di pagamento (tra carta di credito, Google Pay ed Apple Pay).
Per l’iscrizione al profilo “Soci Confartigianato” è necessario inserire il numero socio riportato sulla tessera associativa (per eventuali difficoltà scrivere a: capitaleumano@confartigianatovicenza.it, oppure chiamare il numero telefonico 0444.168520.
Per l’iscrizione al profilo “Dipendenti Confartigianato” è necessario inserire il numero di badge aziendale. Al costo del biglietto sarà aggiunta la commissione di vendita del 2,5%.
A transazione avvenuta si riceverà un messaggio di conferma, successivamente seguirà l’invio del/i biglietto/i con l’assegnazione del/i posto/i. Per la prenotazione dei posti per persone con disabilità è consigliabile contattare direttamente l’organizzatore (capitaleumano@confartigianatovicenza.it – tel. 0444 168520) per informazioni sull’accessibilità e le procedure di iscrizione.
In caso di annullamento dell’incontro, a causa di eventi imprevisti che rendano impossibile lo svolgimento della serata, Confartigianato Imprese Vicenza si impegna a riprogrammare la data e a comunicarla tempestivamente agli iscritti via e-mail, SMS e sito istituzionale. Non sono previsti rimborsi di quote.
Per informazioni
Area Capitale Umano – Confartigianato Imprese Vicenza
tel. 0444 168520 – e-mail: capitaleumano@confartigianatovicenza.it