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ENTRA IN VIGORE IL DECRETO SVILUPPO: IMPORTANTI NOVITA’ PER IL COMPARTO EDILE

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GU n. 147 del 26-6-2012  – Suppl. Ordinario n.129), il tanto atteso decreto d’urgenza sullo sviluppo e infrastrutture (DECRETO-LEGGE 22 giugno 2012, n. 83) che dovrebbe dare una svolta alla ripresa dell’economia, passando anche attraverso misure determinanti per il rilancio del comparto edilizio.

Composto da 70 articoli e due allegati, il provvedimento, entrato in vigore il giorno stesso della pubblicazione in GU, punta ad “attivare molteplici leve necessarie per stimolare il rafforzamento della competitività, la ripresa della domanda”.
Tra le proposte decisive per le imprese di costruzioni, al fine di favorire interventi di ristrutturazione edilizia viene confermata ed estesa la disciplina degli incentivi fiscali con l’innalzamento, fino al 30 giugno 2013, delle soglie di detrazione al 50% (in precedenza fissata al 36%) per lavori fino a 96 mila euro (precedentemente fissata a 48 mila euro). Alla scadenza, salvo ulteriori interventi, il bonus tornerà al 36% con tetto di spesa a 48mila euro. (art. 11)
Sul risparmio energetico, invece è prevista dal 1° gennaio 2013 al 30 giugno 2013 la detrazione di imposta del 50 per cento per le spese per interventi di riqualificazione energetica; fino al 31 dicembre 2012 resta valida la detrazione pari al 55%. Dal 1° luglio 2013, in base quanto previsto dal Dl 201/2011, le agevolazioni per il risparmio energetico, come anche quello per il recupero edilizio, saranno allineate al 36%. (art. 11)
Cambia poi l’attuale normativa che prevede l’esenzione dall’imposizione di IVA per le cessioni e le locazioni da parte delle imprese edili di nuove costruzioni destinate ad uso abitativo, oltre il termine di cinque anni dalla costruzione. La nuova norma abolisce il limite temporale dei cinque anni, prevedendo quindi che le cessioni o locazioni di nuove abitazioni effettuate direttamente dai costruttori siamo sempre assoggettate ad IVA, consentendo di conseguenza alle imprese di avvalersi della compensazione. Si stima che il provvedimento possa liberare risorse per circa 840 milioni di euro l’anno. (art. 9)
Nel decreto Sviluppo, sono contenute altresì misure in materia di semplificazioni per l’ottenimento di autorizzazioni per l’avvio dell’attività edilizia, riducendo così gli oneri burocratici per le imprese. In caso di interventi soggetti alla Scia (segnalazione certificata di inizio attività, in cui l’attività edilizia può partire contestualmente) viene generalizzata la possibilità di sostituire atti e pareri formali con autocertificazioni di tecnici abilitati. Analoga semplificazione si applica in caso di interventi soggetti a Dia (denuncia di inizio attività, in cui l’attività edilizia può partire decorso un dato termine). (art. 13)
Confermato, infine, il “Piano Sviluppo Città” contenuto nelle precedenti bozze del decreto: il piano nazionale delle città consente di coordinare una serie di interventi riqualificazione delle aree degradate, grazie al reperimento di risorse pubbliche. I diversi soggetti istituzionali interessati al Piano saranno coordinati da una Cabina di regia (operativa presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e composta dai soggetti istituzionali interessati) che selezionerà gli interventi da realizzare. (art. 12)