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ENGIM tecnici di Restauro: nuovi esperti di decorazioni e architettura storica

19 nuovi Tecnici dei beni culturali con competenze settoriali: elementi decorati dell’architettura storica.

ENGIM Veneto Professioni del Restauro, in collaborazione con Cesar, haconsegnato recentemente degli Attestati di Frequenza ad altrettanti artigiani che hanno terminato un corso ad hoc. Con questo riconoscimento si sottolinea ancora una volta l’impegno congiunto della Regione del Veneto, che dal 2019 finanzia corsi di specializzazione e perfezionamento per valorizzare le figure professionali nel settore del restauro dei beni culturali.

Di che si tratta

Un percorso ‘storico’

Attraverso la Deliberazione della Giunta Regionale n. 1498 del 15 ottobre 2019, è stato istituito un elenco regionale dei “Tecnici del restauro di beni culturali con competenze settoriali (artigiani)” riconoscendo il loro contributo essenziale agli interventi conservativi nel territorio. Grazie a questo percorso è quindi possibile potenziare le competenze e valorizzare la figura professionale dei Tecnici del restauro di beni culturali con competenze settoriali, artigiani che svolgono un ruolo cruciale nell’esecuzione degli interventi conservativi, operando sotto la direzione e il controllo dei restauratori di beni culturali. 

Il patrimonio culturale italiano, infatti, è il risultato del sapere tramandato dai maestri del passato, che ha reso il nostro Paese un’eccellenza mondiale. Tuttavia, questo sapere rischia di andare perduto poiché i grandi artigiani stanno scomparendo e il passaggio generazionale è stato interrotto, con il rischio di generare un vuoto culturale significativo. Poter contare su artigiani e tecnici competenti in grado di prendersi cura del nostro patrimonio storico in tutte le sue forme è un valore inestimabile per la nostra società.  Con tali presupposti la comunità educante del territorio, sostenuta dalla Regione del Veneto, si impegna a mantenere viva questa tradizione, collaborando con Soprintendenze, enti di formazione, amministrazioni museali e il mondo del lavoro. In trent’anni di attività, la Scuola di Restauro ENGIM Veneto ha lavorato incessantemente per migliorare la qualità della formazione e per la tutela del patrimonio culturale.
Oggi, più che mai, è fondamentale comprendere l’evoluzione del mercato del lavoro e sostenere queste figure professionali che sono essenziali per la conservazione del nostro patrimonio. L’obiettivo è quello di sostenere, valorizzare e accompagnare i giovani verso l’artigianato, preservando così un’eredità culturale unica nel suo genere. Si sono così ascoltate le esigenze del territorio e del tessuto imprenditoriale, dialogando con Regione Veneto per definire una formazione adeguata e rispondente alle necessità del mercato del lavoro. Ora, grazie al percorso “Tecnici del restauro di beni culturali con competenze settoriali (artigiani)” è possibile potenziare le competenze e valorizzare come dovuto questa figura professionale, che svolge un ruolo cruciale nell’esecuzione degli interventi conservativi, operando sotto la direzione e il controllo dei restauratori di beni culturali. Un risultato reso possibile grazie alla collaborazione tra scuola, Confartigianato e Cesar. 

I neodiplomati hanno frequentato il percorso formativo della scuola ENGIM Restauro cimentandosi in una didattica pratica e laboratoriale per un totale di 160 ore, da febbraio a novembre 2023, approfondendo e sviluppando le conoscenze della materialità degli elementi decorativi dell’architettura storica, delle tecniche costruttive della tradizione e delle relative metodologie di restauro. Il tutto articolato in quattro ambiti di approfondimento condotti da Umberta Trevelin, Alessandra Costa, Mosè Feltracco e Giorgio Berto, maestri artigiani altamente specializzati nei relativi settori di competenza.

Tra i 19 nuovi tecnici ben 15 sono soci di Confartigianato Imprese Vicenza. Ecco chi sono:
Renato Antoniazzi (posapavimenti); Alessandro Balladrin (edile), Stefano Burtini (edile), Carlo Castegnero (posa pavimenti), Valeriu Cecan (edile), Eva Corte (restauro), Stefano Giacinto Fattori (restauro), Christian Manfrin (edile), C.T. Marcus Marcondes (edile), Stefano Martini (dipintore), Simone Res (posa pavimenti), Andrea Segalla (affine edilizia), Andrea Tieni (edile), Michele Turra (restauro), Andrea Zaborra (dipintore).

L’evento di consegna degli attestati si è svolto nel salone nobile delMuseo Civico di Palazzo Chiericati dove si trovano manufatti dei più alti livelli di artigianato del territorio e che è stato scelto proprio a sottolineare la relazione e collaborazione tra mondo della formazione, della tutela e del lavoro nell’ambito dei beni culturali.
Sono intervenuti alla cerimonia: l’Assessore all’Istruzione – Formazione – Lavoro – Pari opportunità, Elena Donazzan, l’Assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività del Comune di Vicenza, Ilaria Fantin, il Funzionario storico dell’arte, Meneghetti Francesca della Sopraintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, la Presidente Restauro di Confartigianato Imprese Veneto, Maristella Volpin, il Presidente del Cesar, Carlo Pellegrino, e per l’Engim il Presidente padre Antonio Teodoro Lucente.

L’impegno della Regione

“Il Veneto è terra ricca di beni artistici e architettonici. Un patrimonio monumentale che ha periodicamente bisogno di essere restaurato per preservarne nel tempo l’immenso valore. Proprio per questo, dal 2016, la Regione del Veneto, nell’ambito dell’offerta formativa regionale, ha stanziato oltre 20 milioni di euro del Fondo sociale europeo per attivare corsi specifici volti allo sviluppo delle competenze degli operatori nel settore del restauro dei beni culturali: figure professionali che collaborano con il restauratore per limitare il processo di degrado dei beni, assicurandone la conservazione”. Questo il commento dell’assessore all’Istruzione e formazione Elena Donazzan, intervenuta alla cerimonia di consegna degli attestati.
“Oltre al percorso triennale per l’acquisizione della qualifica professionale di tecnico del restauro di beni culturali – ha aggiunto l’assessore – a partire dal 2017, accogliendo le istanze delle Associazioni di categoria maggiormente rappresentative, sulla base di un’analisi effettuata a livello regionale sul settore, è stata predisposta l’attivazione di percorsi di specializzazione finalizzati allo sviluppo di competenze relative ad attività complementari al restauro o ad altre attività di conservazione sia per i beni immobili che per i beni mobili, supportate anche da studi e ricerche a livello interregionale”.
Dal 2016 sono stati attivati 8 cicli triennali (900 ore di frequenza all’anno, di cui quasi metà in cantiere scuola) che hanno coinvolto circa 480 giovani diplomati che si sono qualificati come Tecnico del restauro dei beni culturali. Sono inoltre stati attivati 31 percorsi di perfezionamento o specializzazione, solitamente di natura monografica, che hanno coinvolto oltre 700 tra artigiani, tecnici e restauratori.