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Dopo il voto: Bonomo (Confartigianato Vicenza) stila il “promemoria” per la Regione Veneto da parte delle piccole imprese del territorio

Agostino Bonomo (Confartigianato Vicenza)

“Augurandogli buon lavoro, dopo la netta vittoria che gli rinnova la fiducia di una larga fetta dei veneti, consiglio a Luca Zaia, rinnovato presidente del Veneto, di tenere ben presenti le esigenze e le necessità di un settore, quello dell’artigianato, che rappresenta la nervatura economica e sociale del nostro territorio, come testimoniano le sue 134mila ditte, i 184mila imprenditori, le 37.500 imprenditrici, i 193.600 dipendenti”.

Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza, nello stilare il “promemoria” degli argomenti che più stanno a cuore agli operatori del settore – e più volte espressi negli incontri avuti con i candidati – si richiama in primo luogo al documento “Verso il Veneto 2020” elaborato proprio in vista della tornata elettorale, in cui sono state raccolte considerazioni e proposte da affidare a chi ora è chiamato a governare la Regione indicando soprattutto una necessità: mettere “l’impresa al centro”.
“Siamo convinti – spiega Bonomo – che la Regione sia sempre più un soggetto in grado di concorrere a far ripartire l’economia attraverso un nuovo disegno strategico. Oggi l’artigianato è profondamente cambiato e quindi necessita anche di interventi più articolati che mirino a rinforzare l’azione per il credito e l’innovazione delle aziende senza dimenticare il ‘capitale umano’, quei giovani che vanno avvicinati e formati adeguatamente per entrare in azienda. Poi c’è il capitolo della promozione a livello internazionale delle imprese, che richiede interventi efficaci in grado di aprire nuove opportunità su quei mercati in cui la domanda di produzioni di qualità può essere nuova linfa per l’economia veneta”.
Quanto al territorio, Bonomo ricorda che “vanno razionalizzati gli strumenti urbanistici comunali, promosse le integrazioni amministrative, valorizzati i centri storici attraverso un’azione che mantenga (e faccia tornare) nel cuore delle città alcune attività artigiane, anche in ottica turistica. Altrettanto sentita è la necessità di interventi per incrementare la sicurezza e la lotta all’abusivismo”.
A livello legislativo, Bonomo non ha dubbi: “Per prima cosa si dovrà riformare l’ormai obsoleta legge regionale sull’artigianato dell’87, attraverso un ripensamento dei parametri dimensionali e la valorizzazione, invece, dei requisiti di “eccellenza”, nonché col sostegno ai processi di aggregazione in reti e filiere, internazionalizzazione e digitalizzazione, in quest’ultimo caso con la piena diffusione della banda larga”.
Ma sono tanti altri i temi su cui Confartigianato terrà alta l’attenzione: lavoro e welfare, mobilità e viabilità, ambiente e fiscalità (su 100 euro di tasse, i veneti ne pagano 88 al governo centrale e 12 agli enti locali, una “solidarietà nazionale” pesantissima), fino all’idea di una “macro-regione” del Nordest.
“Oggi –conclude Bonomo – è difficile che, da sole, le imprese riescano a competere in un mercato globalizzato senza il supporto del territorio, mentre il territorio non può fare a meno del patrimonio economico e sociale che da sempre rappresentano le aziende. L’auspicio, quindi, è che con la Regione si continui un dialogo aperto e franco su obiettivi concreti e misurabili”.