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CONFARTIGIANATO VICENZA: INCONTRO SULL’AGGREGAZIONE IMPRENDITORIALE

Enrico Cancino
Enrico Cancino

Aggregazione imprenditoriale mito o realtà? Partendo da questo quesito, si è svolto presso la sede della Confartigianato di Vicenza un incontro sul tema dell’aggregazione e delle opportunità offerte dal recente bando della regione Veneto, per il finanziamento di interventi a favore delle reti di imprese, operanti nella nostra regione.

Confartigianato Vicenza da sempre attiva nell’ambito aggregativo, grazie anche ad un apposito ufficio che da diversi anni aiuta gli imprenditori interessati a questa opportunità, è conscia del naturale e legittimo individualismo degli imprenditori, che quindi può far sembrare l’aggregazione un mito o una panacea, ma nello stesso tempo, è anche conscia che esistono condizioni in cui, l’intensità di individualismo si abbassano per necessità o per opportunità. D’altronde come ha ricordato anche il presidente provinciale della Metalmeccanica di Confartigianato Vicenza, Ezio Zerbato, «le imprese, oggi, devono fare i conti con un nuovo modo di fare impresa. Il contesto economico congiunturale, infatti, rende ardua la sopravvivenza di molte realtà aziendali, anche di quelle che fino a qualche tempo fa erano considerate leader di mercati nazionali e internazionali. Questa trasformazione, tuttavia, ha anche alcuni effetti positivi. Si sta assistendo, infatti, ad un crescente fervore da parte delle imprese, soprattutto di piccole dimensioni, per cercare soluzioni innovative alla crisi, che porterà ad un vero e proprio cambiamento strutturale dell’economia italiana e globale».
Per far fronte a questa tendenza, l’aggregazione tra imprese è un importante leva, le imprese possono costituire gruppi di varia natura e forma, come ha rammentato Erica Parolin dell’ufficio aggregazioni della Confartigianato Vicenza, il legislatore offre varie molteplici forme, più o meno strutturate dal punto di vista giuridico: accordi di collaborazione, creazione e utilizzo di marchi collettivi, gruppi di acquisto, associazioni temporanee d’impresa (ATI), associazioni temporanee di scopo (ATS), consorzi e società consortili, contratti di rete.
In quest’ottica di crescita competitiva ben si inserisce, come ha ricordato Enrico Cancino del C.R.A.C.A., il bando del 31 agosto della regione Veneto, a cui farà seguito nei prossimi mesi una nuova legge regionale che andrà a disciplinare i distretti industriali, le reti innovative regionali e le aggregazioni, abrogando l’attuale normativa di settore; alla luce di questa novità, ci si attende inoltre nei primi mesi del 2013 un nuovo ulteriore bando sempre a favore delle reti di imprese. Per partecipare al recente bando relativo ad interventi a favore delle reti di imprese, operanti nella nostra regione, tutte le imprese della rete devono possedere uno dei seguenti codici Istat Ateco 2007: C,E, F o J (salvo specifiche esclusioni) ed, essere aderenti ad un contratto di rete oppure sottoscrivere un atto di associazione anche temporaneo di impresa. Il contributo massimo erogato sarà pari al 50% della spesa ammessa e sostenuta e non potrà superare i 150.000 euro. Il budget di spesa sostenuto nel progetto non potrà esser inferiore ai 30.000 euro, e i progetti potranno esser presentati a partire dal 15 ottobre prossimo.
Con questo finanziamento, ha commentato Maurizio Concato, presidente provinciale della categoria Elettromeccanica, ottenuto grazie all’impegno del nostro presidente  regionale Giuseppe Sbalchiero e alla collaborazione dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, ricerca e sviluppo Isi Coppola, si supporta quelle aziende che il lavoro di squadra, cercano di superare i nodi strutturali del nostro sistema produttivo. La sfida sta nella capacità delle imprese di riqualificare il concetto di sviluppo, che non si incentri esclusivamente sui volumi prodotti, ma che ponga anche una profonda attenzione alla qualità dei prodotti e dei servizi.