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CINQUE GIORNI PER LA SECONDA RATA IMU. BONOMO (CONFARTIGIANATO): «IL FISCO CONTINUA A COMPLICARE LA VITA DEI CITTADINI»

Agostino Bonomo, Confartigianato Vicenza

Cinque giorni lavorativi per pagare la seconda rata IMU. Secondo una disposizione i Comuni possono, infatti, deliberare su aliquote e detrazioni IMU fino al 30 novembre. Atti che devono poi essere pubblicati sul sito del Comune entro il 9 dicembre; in caso contrario si applicano le aliquote del 2012.

Inoltre, ancora fino al 30 novembre i Comuni possono intervenire sulle assimilazioni dell’abitazione principale (ad esempio i fabbricati concessi in comodato a parenti di primo grado, figli o genitori), come accade per quelle già consentite  per gli anziani e i disabili ricoverati in case di riposo e i cittadini italiani residenti all’estero. Resta fissata, però, al 16 dicembre la scadenza per il pagamento del saldo. I contribuenti, i Caf e i professionisti  hanno quindi poco tempo per consultare le delibere, effettuare il calcoli, predisporre il modello F24 e consegnarlo ai contribuenti per i pagamenti.
«Siamo di nuovo davanti – commenta il presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo – a un Fisco non solo esigente, ma che complica la vita ai contribuenti e non ne rispetta i diritti, un vivere alla giornata che non fa bene a nessuno: né all’immagine del Paese né a tutti quanti cercano di programmare tempo e risorse per assolvere ai propri doveri. Questa perenne incertezza su date e somme da sborsare non può continuare».
Per questi motivi Confartigianato e Rete Imprese Italia hanno inviato una lettera ai ministri dell’Economia e degli Affari regionali e al presidente ANCI, l’associazione dei Comuni, sollecitando un intervento affinché le delibere vengano pubblicate sul portale del Federalismo fiscale non oltre la metà di novembre. È stato anche suggerito il versamento entro il prossimo 16 dicembre del saldo per l’anno 2013 sulla base dell’Imu dovuta per il 2012, come già accaduto per la prima rata, con successivo conguaglio sulla base delle delibere pubblicate entro il 9 dicembre 2013.  
«In assenza di tali interventi le probabilità di errore nel calcolo dei versamenti risultano molto elevate – aggiunge Bonomo-. Per questo è stata anche chiesta  la non sanzionabilità dei versamenti sbagliati, qualora la regolarizzazione degli stessi avvenga nei 60 giorni dalla scadenza del termine del 16 dicembre».