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BONOMO (CONFARTIGIANATO VICENZA): «PROROGA DI 60 GIORNI PER L’ISCRIZIONE AL REGISTRO GAS FLUORURATI. DOPO LA NOSTRA AZIONE HA VINTO ALMENO IL BUONSENSO»

Image: Rainer Knäpper, License: artlibre

Con un apposito decreto, il Ministero dell’Ambiente ha spostato di 60 giorni l’entrata in vigore dell’obbligo di iscrizione al registro nazionale tenuto dalle Camere di Commercio per le aziende che svolgono attività con i gas fluorurati (vedi gli Installatori d’Impianti o gli Autoriparatori), iscrizione che sarebbe dovuta avvenire entro il 12 aprile.

«Finalmente – commenta Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza – è arrivata la proroga che sollecitavamo insistentemente. Per noi è un atto di puro buonsenso. Già il chiedere a decine di migliaia di aziende – che già da anni utilizzano gas fluorurati per la loro attività – di iscriversi al Registro nazionale delle persone e delle imprese certificate era una cosa irragionevole, tanto più se poi venivano messe in difficoltà per una scadenza che nella maggioranza dei casi non poteva essere rispettata».
Il presidente di Confartigianato Vicenza esprime soddisfazione per il risultato raggiunto: «Abbiamo fatto di tutto – dice – per ottenere questa proroga, l’abbiamo voluta e ottenuta. Abbiamo chiesto collaborazione a tutti quelli che potevano darci una mano, facendo capire che le aziende rischiavano di essere sanzionate per una rigidità normativa incomprensibile. Siamo intervenuti ripetutamente, assieme alla Confartigianato nazionale, nei confronti del Ministero dell’Ambiente, abbiamo coinvolto la nostra Camera di Commercio di Vicenza, che si è attivata subito, abbiamo chiesto l’intervento dei parlamentari vicentini. Possiamo quindi dire di aver raggiunto il risultato più immediato e necessario, che però è solo un primo passo verso la modifica di una normativa, quella sui gas fluorurati, che ci vedrà ancora impegnati nei prossimi mesi. Certi obblighi sono inaccettabili, come lo sono anche le pesantissime sanzioni stabilite con un recente decreto. Dobbiamo aiutare le aziende a lavorare, non creare loro continui problemi».