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AvNeetWork: l’iniziativa per formare e inserire i giovani in azienda

L’iniziativa del Digital Innovation Hub di Confartigianato Vicenza è rivolta a giovani tra i 18 e 35 anni che non sono né lavoratori né studenti (i cosiddetti “NEET”). Obiettivo: portarli ad acquisire le competenze professionali di cui oggi c’è necessità, per inserirli nelle aziende.

COME FUNZIONA IL PERCORSO

Intercettare i giovani che non studiano, non hanno un lavoro e non si stanno formando, definiti oggi “NEET” (acronimo che sta per Not in Education, Employment or Training), e accompagnarli in un percorso di “upskilling”, ovvero di miglioramento delle proprie capacità, per favorirne i profili di specializzazione di cui sono alla ricerca le imprese. Con tale obiettivo ha recentemente preso il via “AVNeetwork”, progetto della Cooperativa sociale Samarcanda onlus di Schio, che appunto vede come partner il DIH attivo in seno alla Confartigianato vicentina. (557)

Realizzato con il contributo di Fondazione Cariverona, il progetto intende rispondere concretamente alle esigenze, sempre più articolate e specifiche, del mercato del lavoro, facilitando l’inserimento in azienda di ragazzi disoccupati dai 18 ai 35 anni. Cinque gli iscritti al percorso, quattro ragazzi e una ragazza di diverse nazionalità, cui fornire l’apprendimento teorico e dare loro concrete possibilità di inserimento lavorativo. Il percorso prevede una parte teorica, in aula, e una seconda fase pratica con il coinvolgimento di alcune aziende che hanno visto in questa iniziativa un’opportunità per venire a contatto con giovani forniti di competenze “a misura d’impresa” attraverso la formula del tirocinio (retribuito). Al progetto aderiscono aziende dell’Alto Vicentino – Ecor International, Rivit, Colben, EiQ Industrial -, la cooperativa sociale Radicà Onlus e l’associazione Megahub.

Il percorso si declina in più fasi. La prima, propedeutica e curata da Megahub, porterà i partecipanti al passo con diverse tecnologie 4.0, tra cui software di modellazione, programmazione Arduino e alcuni dei linguaggi di sviluppo più usati in ambito professionale. A questa fase si affiancano 20 ore proposte dalla cooperativa Radicà per rafforzare le competenze trasversali, quali la capacità di lavoro di gruppo, l’iniziativa progettuale, la comunicazione tra colleghi. Infine, sono previste 60 ore di formazione tecnica gestita dai docenti certificati del DIH sulla programmazione di bracci robotici per applicazioni industriali, dotando i partecipanti delle competenze, conoscenze e abilità per svolgere attività di programmazione di queste tecnologie. Al termine del percorso, previsto per l’inizio di agosto, i ragazzi avranno acquisito quelle competenze che delineano il profilo professionale di Programmatore di Robotica 4.0 e potranno quindi accedere al tirocinio nelle aziende partner per un periodo di tre mesi. 

“Leggiamo spesso dei tanti ragazzi che non hanno le competenze richieste dalle imprese. Con questo progetto Confartigianato Vicenza dimostra che dopo i dati, le riflessioni e le analisi, bisogna passare ai fatti – commenta Riccardo Barbato, componente della Giunta associativa con delega all’Orientamento e ai rapporti con la scuola – fornendo ai giovani competenze specializzate e al tempo stesso reintegrabili in diversi contesti, dall’automazione allo sviluppo software in ambiti di produzione. Importante anche il contesto formativo in cui si svolge il percorso, ovvero il DIH Vicenza, spazio in cui i corsisti potranno effettuare esercitazioni pratiche a stretto contatto con i professionisti del Digital, ma anche osservare da vicino un contesto lavorativo nuovo, innovativo e dinamico. Per noi imprenditori è fondamentale poter contare su nuove risorse e su collaboratori che abbiamo una formazione adeguata per rispondere alle nuove richieste dell’economia: in questo caso, abbiamo voluto intercettare quella fascia di popolazione ed età che rischia di rimanere fuori dal mercato, soprattutto per mancanza di professionalità adeguate e spendibili”.
Conclude perciò Barbato: “Con questo progetto, quindi, realizziamo molti obiettivi: ridurre le distanze tra formazione teorica e pratica, far incontrare offerta e domanda di lavoro, fornendo ai giovani una preparazione concreta che faciliti l’inserimento in realtà produttive locali sostenendone il tessuto, proporre momenti di approfondimento anche in un’ottica di formazione continua, che cioè non si ferma né con la fine della scuola né con l’età, e favorire processi di inclusione”.