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Autotrasporto: Unatras decide il fermo

Il Comitato Esecutivo di Unatras, riunito ieri a Roma, ha constatato l’assenza dei provvedimenti sollecitati al Governo e ha deciso il fermo dell’autotrasporto merci, dando mandato all’Ufficio di Presidenza di definirne le modalità attuative.

La decisione nasce dalle mancate risposte ad una serie di gravi problemi denunciati dalle imprese di autotrasporto anche in occasione del Tir Day, la mobilitazione nazionale organizzata da Unatras lo scorso 18 marzo.
“Siamo profondamente delusi – dichiarano Nazzareno Ortoncelli e Michele Varotto, rispettivamente presidenti regionale Veneto e vice nazionale di Confartigianato Trasporti – che il nostro sforzo del 18 marzo scorso di manifestare in modo plateatico ma soft nei disagi a imprese e popolazione – con un TIR in Piazza San Marco, a Venezia, davanti alla piazza più famosa del mondo – non sia stata colta dal Governo per affrontare almeno alcuni dei punti che abbiamo sottoposto alla sua attenzione. Sono passati oltre quattro mesi dall’ultima volta in cui UNATRAS si è rivolta al Ministro delle Infrastrutture e, per suo tramite al Governo, –spiegano– denunciando il malessere della categoria l’insoddisfazione per la mancanza di risposte su questioni decisive per la sopravvivenza del sistema delle imprese di autotrasporto nazionale e, con esse, di una fetta fondamentale dell’autonomia economica del Paese”.
Tra le criticità evidenziate da Unatras vi sono la concorrenza sempre più aggressiva dei vettori esteri, le violazioni della normativa sui tempi di pagamento, il blocco delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali, le nuove disposizioni per le revisioni dei mezzi pesanti, la mancata pubblicazione dei costi minimi di sicurezza, i provvedimenti già approvati ma non ancora resi esecutivi.
“Già il 18 marzo avevamo annunciato, come estrema ratio, il fermo -concludono Ortoncelli e Varotto-, purtroppo non abbiamo altra scelta consapevoli dei problemi che creeremo al Paese”.
Per spiegare le ragioni del fermo, nei prossimi giorni Unatras solleciterà confronti con le forze politiche in Parlamento e con i rappresentanti della Presidenza del Consiglio.