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Apparecchi per trattamenti estetici, servono garanzia e sicurezza per i clienti

Valeria Ferron (Estetisti Confartigianato)

A seguito della entrata in vigore lo scorso 12 gennaio del nuovo Decreto 206/2015 che disciplina l’elenco delle apparecchiature elettromeccaniche consentite nei centri estetici e finalizzate a trattamenti di benessere, la categoria Estetica di Confartigianato Vicenza ha informato le proprie imprese nel territorio vicentino della necessità di adottare le misure previste dal decreto, rispettando le norme di sicurezza richieste nell’utilizzo delle attrezzature.

Il recente Decreto aggiorna e sostituisce il precedente emesso nel 2011, che a sua volta era appendice della legge 1/1990 (la prima legge che ha regolamentato la disciplina dell’estetica in Italia): da allora, è stato un susseguirsi continuo di innovazioni nei trattamenti e nelle tecnologie per la cura dell’aspetto della persona. Il rapido sviluppo di questo settore, che nel nostro Paese non conosce declino, ha avuto negli anni passati anche qualche ripercussione negativa, a causa dell’utilizzo di apparecchi elettromeccanici senza le necessarie conoscenze e precauzioni; si è infine giunti alla formulazione di decreti che definiscono gli ambiti di utilizzo. Ma quanti operatori dell’estetica rispettano la normativa vigente?
“Da 5 anni a questa parte la nostra categoria dà sistematicamente informazione e formazione sull’utilizzo delle apparecchiature secondo le norme del Decreto – spiega Valeria Ferron, Presidente Estetica di Confartigianato Vicenza – facendo capire che l’utilizzo a regola d’arte delle apparecchiature è una dimostrazione di qualità del servizio a tutela della clientela. Nel maneggiare ad esempio un dermografo, uno stimolatore a radiofrequenze o apparecchiature a laser serve una elevata professionalità e la conoscenza approfondita delle schede tecniche”. Il messaggio dunque è rivolto alla clientela, che per prima deve poter riconoscere la qualità dei centri che svolgono trattamenti con la dovuta professionalità. Ma ancora una volta si pone l’accento sugli operatori abusivi e irregolari, che acquistano attrezzature per trattamenti estetici e le utilizzano magari in casa senza alcuna competenza e conoscenza delle norme, cosicché è alta la probabilità di commettere danni irreparabili sui “clienti” che li frequentano. “La gente deve capire – conclude la Presidente – che non si rischia sulla propria pelle: chi va dall’abusivo, oltre a commettere un danno allo Stato, corre un grosso pericolo per se stesso, perché solo i veri professionisti possono garantire trattamenti sicuri e efficaci”.