Skip to main content







APERTURA INCHIESTA ANTI-TRUST DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER ABUSO POSIZIONE DOMINANTE DA PARTE DEI PRODUTTORI DI OROLOGI

La Commissione Europea ai primi di agosto ha aperto un procedimento di inchiesta formale anti-trust per abuso di posizione dominante per investigare sul rifiuto di diversi produttori di orologi di lusso a fornire parti di ricambio a riparatori indipendenti.

L’apertura di questa procedura fa seguito a una sentenza della Corte dell’Unione europea la quale annullava la decisione della Commissione di respingere una denuncia da parte della Confederazione europea delle associazioni di orologiai-riparatori (CEAHR), di cui Confartigianato Orafi è tra le associazioni fondatrici.

 

L’apertura di una procedura non significa che la Commissione abbia la prova che attesti l’esistenza di un reato, ma che semplicemente esaminerà il caso in questione.
Nel 2004 la CEAHR aveva presentato una denuncia contro i produttori di orologi di lusso per presunta violazione delle norme di concorrenza dell’Unione europea. Secondo la ricorrente, i fabbricanti di orologi hanno iniziato, dal 2002, a rifiutarsi di fornire pezzi di ricambio ai riparatori che non facevano parte del loro sistema di riparazione e manutenzione selettiva, mentre in precedenza gli orologi di lusso venivano tradizionalmente riparati da artigiani indipendenti multimarca. Secondo la denuncia presentata dalla CEAHR, dal momento che non esistono altre fonti di approvvigionamento per il maggior numero di parti di ricambio, tale pratica potrebbe far sì che i riparatori indipendenti siano costretti ad uscire dal mercato.
Il 10 luglio 2008 la Commissione aveva deciso di respingere la denuncia per mancanza di interesse comunitario. Nel dicembre 2010, la Corte ha annullato questa decisione della Commissione, essenzialmente sulla base del fatto che quest’ultima non aveva sufficientemente motivato la sua conclusione, e secondo la quale sussisteva una mancanza di interesse comunitario per proseguire l’inchiesta.
La Commissione esaminerà ora più in dettaglio le accuse della CEAHR al fine di tener conto della sentenza della Corte.