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Vicenza territorio Youth Friendly

L’analisi di Confartigianato la colloca nella fascia medio alta: al 12° posto a livello nazionale, al 2° a livello regionale

Quali sono i territori ‘amici dei giovani’? Ovvero quali sono i territori in grado di attrarre o trattenere i giovani e i giovani imprenditori? Se lo chiede Confartigianato che pubblica in questi giorni la seconda edizione dell’Indice dei territori Youth Friendly 2025 (ICYF), dopo la prima realizzata nel 2023. Si tratta di un lavoro che sintetizza 27 indicatori appartenenti a 4 diverse categorie (pilastri) Occupazione e dinamiche giovanili, Struttura e vitalità del sistema produttivo, Capitale umano e istruzione e Capacità amministrativa e inclusione territoriale. L’indice finale evidenzia così i territori che offrono le migliori condizioni di contesto per il lavoro e il ‘fare impresa’ dei giovani.

Ai primi tre posti per valore dell’ICYF troviamo la Lombardia (con indice pari a 709, il 22,5% superiore alla media nazionale), seguita dall’Emilia-Romagna (con indice pari a 687, il 18,6% superiore alla media nazionale) e quindi dal Veneto (con indice pari a 680, il 17,4% superiore alla media nazionale). A livello veneto poi la prima provincia nella classifica generale dell’ICYF è Padova (7ª a livello nazionale) che si colloca nel livello alto di youth friendliness, segue Vicenza (12ª a livello nazionale), Treviso (14ª a livello nazionale) e Verona (15ª a livello nazionale), tutte e tre nel livello medio-alto dell’indice. Nel livello medio basso, invece, troviamo Belluno (48ª a livello nazionale), Venezia (52ª a livello nazionale) e Rovigo (60ª a livello nazionale).

Analizzando nel dettaglio i 4 pilastri che compongono l’ICYF si possono cogliere quali territori – regioni e province – performano meglio o peggio per ciascuna dimensione.
Nella categoria ‘Occupazione e dinamiche giovanili’, che riassume la capacità dei territori di offrire ai giovani opportunità lavorative e la proiezione demografica dei prossimi 25 anni della popolazione 25-34 anni, il Veneto registra le migliori condizioni, davanti a Piemonte e Umbria, e tra le province Vicenza è la terza in Italia, dietro a Cuneo e Asti.
La voce ‘Struttura e vitalità del sistema produttivo’ coglie invece quanto il sistema delle imprese sia in grado di rigenerarsi, crescere e coinvolgere le nuove generazioni e comprende indicatori relativi alla presenza di imprese nuove e giovanili, alla loro capacità di sopravvivenza, al livello retributivo dei dipendenti, nonché alla capacità di apertura al mondo imprenditoriale verso i giovani (diffusione di tirocini e PCTO).
In questa categoria il Veneto si posiziona al 9° posto tra le regioni con un livello medio-basso di youth-friendliness, e tra le province venete, la prima è Verona.
Va diversamente se si parla di ‘Capitale Umano e Istruzione’, ambito che raccoglie la qualità e le performance del sistema educativo e formativo, la diffusione di competenze alfanumeriche e trasversali tra i giovani, la quantità di laureati, nonché la capacità del territorio di attrarre e valorizzare giovani ad alto titolo di studio.

In questo campo a livello regionale il Veneto si classifica la 6° posto con un livello alto di youth-friendliness mentre tra le province venete, al primo posto c’è Padova.
Vivere il territorio, e lavorare sul territorio, poter contare su servizi territoriali efficienti, accessibili e di qualità. L’indice ‘Capacità amministrativa e inclusione territoriale’ valuta tutto questo, ovvero quanto l’amministrazione contribuisca a creare un contesto favorevole per i giovani e le famiglie, che include la capacità di conciliare vita-lavoro, la diffusione dei servizi sociali ed educativi, l’abitare (affitti/equità abitativa) e la digitalizzazione volta alla semplificazione amministrativa. A livello regionale il Veneto si classifica la 5° posto con un livello alto di youth-friendliness, e tra le province venete Vicenza, in questa categoria, è al primo posto.

“Le imprese giovanili vicentine (ovvero con almeno il 50% dei titolari/soci under 35, ndr) sono 5.563, pari al 7% delle imprese totali. Di queste, 1.890 sono imprese giovanili artigiane, pari all’8,3% delle imprese artigiane. Il nostro è un territorio in cui si fa ancora sistema per supportare i giovani imprenditori e favorire l’occupazione dei giovani. Credo che questo sia motivo di orgoglio soprattutto per le piccole e medie imprese e per gli artigiani ancora in grado di ‘fare comunità’, garantire occupazione guardano al mondo e alle nuove tecnologie senza rinunciare alla dimensione umana del lavoro – commenta Alberto Facchin, presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Vicenza-. L’indagine affronta anche il tema delle ricadute delle scelte amministrative sull’attrattività di un territorio. Anche in questo ambito la capacità di presidiare il territorio, come fa Confartigianato attraverso i suoi Raggruppamenti e suoi delegati Comunali, affrontare senza perdere tempo e in concreto i problemi, avviare tavoli di confronto con le diverse Amministrazioni ed Enti coinvolti, per trovare soluzioni idonee, fa la differenza”.

“In questo senso – continua Facchin-, oggi il Veneto ha un’occasione unica per elaborare una politica generazionale che rimetta al centro istruzione, servizi, qualità della vita e innovazione produttiva. Sportello Unico Giovani Imprese, una PA che non faccia perdere tempo tra autorizzazioni, bandi e contributi con tempi massimi garantiti e una fiscalità agevolata per i giovani, possono essere dei tasselli importanti. Così come le collaborazioni pubblico-private per alloggi moderni e accessibili, il potenziamento dei servizi di conciliazione vita-lavoro con asili nido convenzionati con le imprese e un fondo regionale per start-up artigiane con microcredito agevolato, possono aiutare a fare impresa e trattenere forza lavoro qualificata”. “Per agevolare l’imprenditorialità giovanile occorrono anche strumenti ad hoc, per esempio il credito di imposta per i giovani che vogliono rilevare l’azienda di famiglia, subentrare in un’impresa già avviata o creare una propria attività”, aggiunge Facchin.

Il Movimento Giovani di Confartigianato, sta lavorando su una proposta concreta: un fondo per sostenere chi decide di aprire o rilevare un’attività artigiana nel proprio territorio. In particolare, nei comuni più piccoli, con contributi per l’avvio, la digitalizzazione e la sostenibilità.
“Crediamo che il futuro del nostro territorio passi da qui: dare ai giovani la possibilità di costruire impresa dove sono nati, senza dover scegliere tra lavoro e appartenenza. Tema che abbiamo affrontato anche nella nostra ultima convention nazionale non a caso intitolata ‘Restanza Artigiana’”, conclude Facchin.